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Mir: "Caduto a causa della gomma dura. Non avverto pressione"

Mir, leader del Mondiale, può vincere il titolo già questo weekend a Valencia ma afferma di non aver pressione sulle sue spalle. A fine giornata ha anche spiegato i motivi della sua caduta nelle Libere 2 alla Curva 4.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

"Non siamo i più rapidi, però oggi è solo venerdì e penso che abbiamo potenziale da estrarre dalla moto" Comincia così il debrief di Joan Mir, leader del Mondiale di MotoGP che già in questo fine settimana potrebbe laurearsi campione del mondo della classe regina del motomondiale alla sua seconda stagione.

Mir non ha ottenuto un grande risultato nelle Libere 2 di oggi. E' addirittura fuori dalla Top 10 e, di conseguenza, dalla Q2 delle prove ufficiali, ma non lasciatevi ingannare. Il suo passo gara è di alto livello - anche se, come ha ammesso lui stesso, non il migliore - e domani potrà fare molto meglio rispetto a oggi.

A frenare il suo programma odierno è stata una caduta avvenuta alla Curva 4, mentre era intento a provare la prima moto dotata di una gomma dura all'anteriore. Si tratta di una mescola che in pochi hanno usato in maniera continuativa, avendo compreso come le Medium siano quelle più adatte alle condizioni avute oggi al Ricardo Tormo.

"Sono caduto provando la gomma dura all'anteriore e il problema è che con la seconda moto non avevo le stesse sensazioni. Ho margine per migliorare e sappiamo dove migliorare", ha detto Mir con fiducia.

Joan ha appena 23 anni ed è alla seconda stagione in MotoGP. Sta per vincere il titolo iridato in una stagione resa strana prima dalla pandemia da COVID-19, poi dall'infortunio che ha tenuto fuori dai giochi Marc Marquez per tutta la stagione. Avvertire la pressione sarebbe più che comprensibile, ma lui sembra riuscire a farsi scivolare addosso qualunque cosa.

"Non sono stato nervoso in nessun momento del fine settimana e non mi sento sotto pressione. Non mi concentro su un solo rivale, anche se sono certamente 2 quelli più vicini a me (Rins e Quartararo a 37 punti di distanza). Sono loro i più pericolosi. Il titolo sarebbe molto importante perché Suzuki non lo vince ormai da tanti anni".

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