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Mir attacca Vinales: "Ha messo in pericolo tutti noi"

Il pilota della Suzuki ha visto svanire il successo a causa della bandiera rossa, ma ha puntato l'indice contro Vinales reo di non essersi fermato dopo aver accusato problemi ai freni già al quarto giro.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

MotoGP

Quando mancavano 12 giri al termine del GP di Stiria di MotoGP Joan Mir si trovava al comando con un margine di poco inferiore ai 2,5 secondi su Takaaki Nakagami e sembrava ormai vicino alla prima vittoria nella classe regina.

La rincorsa dello spagnolo al gradino più alto del podio è stata però interrotta dalla bandiera rossa esposta quando Maverick Vinales si è lanciato dalla sua M1 ormai senza freni lanciata a 220 Km/h verso le barriere di protezione poste nelle vie di fuga di curva 1.

I commissari hanno deciso, inevitabilmente, di sospendere la gara per consentire al personale a bordo pista di rimuovere i rottami della Yamaha e ripristinare le barriere, mentre tutti i piloti sono stati costretti a tornare ai box.

Alla ripartenza, però, Mir non è riuscito ad essere incisivo così come in precedenza concludendo in quarta posizione alle spalle del vincitore Oliveira e di Miller ed Epsargaro.

Mir non ha nascosto la propria delusione per un risultato decisamente al di sotto delle aspettative: “Non ho molto da dire. E’ stato un peccato. Oggi mi sentivo bene e tutto il weekend è stato perfetto. Oggi, però, non era la nostra giornata e dobbiamo accettarlo. Dobbiamo ad ogni modo prendere tutte le cose positive, comprendere che avevamo tra le mani una moto vincente e lavorare duramente per la prossima gara”.

Joan ha poi continuato a sfogare la propria rabbia: “Non mi piace essere definito il vincitore morale. La vittoria è stata conquistata da Oliveira, ma oggi abbiamo lasciato un segno. Siamo dove vogliamo essere e la vittoria prima o poi arriverà. La squadra ha svolto un ottimo lavoro e meritavamo di vincere”.

Mir ha poi puntato nuovamente il dito contro il comportamento in pista di alcuni rivali: “Nel corso dell’interno fine settimana avrebbero dovuto sanzionare numerosi piloti. Dovizioso mi ha rallentato nel Q2 e nel warm up sono stato ostacolato da un altro pilota lento in mezzo alla pista”.

“In gara sono andato un po' largo alla prima curva ma fortunatamente ho ceduto la posizione volontariamente. Non credo sia un bene se gli altri non vengono penalizzati. Hanno strappato la vittoria a Martin e chi ne capisce di moto sa perfettamente che non ha guadagnato nulla andando sul verde”.

Mir è poi tornato sul discusso episodio finale che ha visto protagonisti Miller e Pol Epsargaro e fatto infuriare Brivio: “Pol ha deciso di provare a superare Jack all’esterno dell’ultima curva, mentre Miller ha mantenuto la traiettoria interna. Espargaro, nonostante l’escursione sul verde, non è stato penalizzato ed ha mantenuto la terza direzione. Non mi lamento del suo comportamento ma di quello della direzione gara. Se c’è una regola deve essere rispettata, altrimenti è uno scherzo”.

Mir, infine, ha parlato dell’incidente accaduto a Vinales spostando l’attenzione sulle pastiglie più grandi introdotte dal fornitore e rifiutate dal pilota della Yamaha.

“Ho adottato le pastiglie più piccole come sempre perché non ho avuto problemi di frenata per tutto il weekend, mentre la Yamaha ha deciso di non cambiare nonostante le difficoltà riscontrate sin dall’inizio del fine settimana. Ho sentito che Maverick ha avuto problemi dal quarto giro in poi e questo è un comportamento irresponsabile perché ha messo in pericolo tutti gli altri piloti”.

“Di solito quando qualcuno causa una bandiera rossa viene messo sotto investigazione. Spero che ci sarà una indagine su quanto accaduto”.

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Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: MotoGP

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Foto di: MotoGP

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