Miller si è già guadagnato il rinnovo con Ducati
La seconda vittoria consecutiva di Jack miller rafforza la fiducia dell’australiano, che ha sapito dare una svolta al suo inizio di stagione complicato e ha fatto tutto ciò che poteva per prolungare il suo accordo con Ducati.
Jack Miller, Ducati Team festeggia la vittoria con il team
Dorna
Nonostante fosse stato definito il leader del nuovo progetto di Ducati dopo l’era Dovizioso, Jack Miller ha firmato con la Casa di Borgo Panigale per un solo anno, al contrario del biennale offerto a Pecco Bagnaia, suo compagno di squadra.
Dopo un avvio di stagione in cui non ha soddisfatto le aspettative che aveva generato con la promozione al team ufficiale – ha accumulato solo 14 punti nelle prime tre gare – il pilota australiano è emerso con più forza che mai, portando a casa due trionfi consecutivi, che in modo automatico rilanciano le sue opzioni di lottare per un titolo che meno di un mese fa sembrava allontanarsi dalla sua portata in maniera dolorosa.
Un problema di sindrome compartimentale infatti gli aveva impedito di mostrare la sua versione migliore, che invece si era vista nella pre-stagione. La caduta di Portimao, avvenuta subito dopo l’operazione per risolvere la situazione, aveva solamente aggiunto ancora più pressione e provocato dei dubbi, come lui stesso aveva riconosciuto.
“Il fatto è che lo stesso Jack si è caricato di grandi aspettative in vista di quest’anno, nel passaggio al team ufficiale. Sembra una persona molto dura, ma è tanto sensibile e ha un gran cuore. Per lui arrivare al team factory è stato un sogno” – spiega Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati, a Motorsport.com – ma poi sono arrivati i problemi agli avambracci. Quando tutti si aspettano tanto da te ma le cose non vanno bene, hai un impatto psicologico importante”.
Tuttavia, è arrivata Jerez e con la pista andalusa il momento di svolta. Un cambio di tendenza favorito dal blocco di Quartararo, anche lui successivamente costretto a operarsi essendo rimasto senza sensibilità alle braccia. La vittoria di Miller sulla pista spagnola lo ha liberato e le conseguenze si sono viste domenica scorsa, in una gara a Le Mans pianificata in maniera stupenda e disputata ancora meglio.
Neanche un’uscita di pista ed una doppia long lap penalty gli hanno impedito di dare spettacolo su una pista insidiosa a causa della pioggia. Il trionfo non solo lo riaggancia nella lotta per il campionato, ma con ogni probabilità certificherà il prolungamento del suo contratto, che, secondo quanto appreso da Motorsport.com, verrà concretizzato nei prossimi giorni. Miller è entusiasta del trattamento che gli è stato riservato, si sente a casa, dopo essere approdato nel box ufficiale con i suoi tecnici di fiducia, che lo avevano già accompagnato in Pramac.
Infatti, Paolo Campinoti, proprietario della struttura satellite, ha giocato un ruolo determinante perché "Thriller" non andasse in KTM quando il direttore generale Gigi Dall’Igna ha provato a riprendere Jorge Lorenzo. In quell’occasione, l’idea di ripescare il maiorchino era nata con l’intenzione di mettere pressione a Dovizioso, anche se questa operazione poteva lasciare Miller fuori dai giochi. “Non saprei dire se Jack ha perdonato quella cosa, ma sicuramente ha preferito dimenticarla”, racconta a chi scrive queste righe qualcuno della sua cerchia più ristretta.
Ducati, a sua volta, è in vena di festeggiamenti e ha buoni motivi per farlo. Nove mesi fa, quando Andrea Dovizioso ha annunciato che non avrebbe proseguito in Ducati, è piombata l’incertezza nel box rosso. In una ristrutturazione totale, la cupola, formata da Claudio Domenicali e Gigi Dall’Igna, ha optato per promuovere Miller e Bagnaia, la coppia Pramac, confidando nel fatto che potessero fare quest’ultimo passo in avanti grazie ai mezzi del costruttore. Con il sesto appuntamento della stagione alle porte, Pecco è ad un solo punto dal leader della classifica Fabio Quartararo, mentre il suo compagno di squadra ha conquistato due delle cinque gare disputate fino ad ora.
“La verità è che l’arrivo di Jack e Pecco ha rappresentato un cambiamento, sia per la loro giovane età sia per la loro ambizione. La loro predisposizione è assoluta e questa è una cosa molto positiva perché contagia il resto del team”, afferma Ciabatti.
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