Miller: "Paragonarmi a Stoner è un errore, il 2007 è unico"
Jack Miller non vuole che vengano fatti paragoni con quanto fatto da Casey Stoner alla Ducati, con l'australiano che è stato il solo capace di vincere il titolo con la Rossa.
Il ragazzo di Townsville farà il suo debutto come pilota ufficiale Ducati questo fine settimana, estendendo la partnership di successo tra il team di Borgo Panigale e l'Australia. Non bisogna dimenticare, infatti, che veniva da lì un certo Casey Stoner, l'unico pilota capace di diventare campione in sella ad una Desmosedici GP. E che probabilmente il nome più importante nella storia del costruttore in Superbike è Troy Bayliss.
L'arrivo di Miller nella squadra ufficiale ha quindi creato molte aspettative, aumentate ulteriormente dopo i risultati dei test pre-campionato. Jack è stato infatti il più veloce e molti lo indicano come uno dei principali candidati per la vittoria nella prima gara e per il titolo.
"L'ultima volta che ero favorito per il titolo era in Moto3 (nel 2014) e non avevo ottenuto alcuna vittoria prima. Ora mi sento pronto, conosco molto bene i piloti. Mi sento molto bene. Vedremo. La stagione è lunga, ma non c'è nessuna pressione extra in questo senso. Non credo che si debba guardare troppo ai test, anche se la pre-stagione è andata bene e i tempi sul giro sono stati buoni. Non dovremmo concentrarci su questo perché le condizioni in gara potrebbero essere diverse", ha spiegato Miller nella prima conferenza stampa dell'anno.
La presenza di Miller nel box ricorda a molti l'approdo di Stoner alla Ducati, ma questa cosa sembra sbagliata agli occhi del #43.
"Ogni tanto ricevo un messaggio da Casey, ma paragonarmi a lui è sbagliato. Quello che ha ottenuto nel 2007 è spettacolare ed irripetibile", ha commentato a riguardo.
Dopo tre anni in Pramac, ora l'australiano approda nel team ufficiale Ducati, nel quale dovrà fare un ulteriore salto di qualità.
"Penso che ci sia più pressione che in Pramac, ma a parte questo è andato tutto molto bene. Vedremo se aumenterà quando ci saranno dei momenti difficili. Abbiamo più risorse, ma non si possono sentire tutti i benefici con solo quattro giorni di test. Ma sicuramente c'è molto personale per risolvere i problemi che incontriamo", ha detto.
Nonostante abbia solamente 26 anni, Miller sta entrando nella sua settima stagione in MotoGP. Dopo l'uscita dei veterani Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci, è diventato quindi il pilota con più partenze nella classe regina tra i ducatisti.
"Penso di essere il pilota più esperto della Ducati, anche se Zarco ha due anni in più. In termini di gare, sono il più esperto, ma Andrea era Andrea. Siamo migliorati molto anche grazie al suo lavoro, quindi cercherò di fare del mio meglio per non buttarlo via", ha detto.
Il Gran Premio del Qatar presenta anche l'opportunità per prendere subito qualche punto di margine su Marc Marquez, visto che il pilota della Honda ha rimandato il suo rientro e salterà le prime due gare.
"Nessuno sa meglio di Marc quanto sia stato difficile per lui tornare in forma l'anno scorso. Ci sono molte differenze tra guidare una moto stradale in circuito e lottare con altri 21 piloti. Ha preso la decisione giusta e non vediamo l'ora che ritorni. Sta perdendo punti preziosi, ma non è a questo che sta pensando. Pensa a tornare il prima possibile", ha detto.
Per quanto riguarda i favoriti per la corsa al titolo, Miller ha fatto due nomi: "Joan (Mir) è il favorito. Morbidelli ha avuto un grande finale e per lui non è cambiato nulla, ma direi che Joan è il favorito".
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