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Michelin potrebbe cambiare la soft posteriore per il GP

La mescola soft portata per i test di Mandalika ha mostrato delle ottime performance, ma si surriscalda troppo sul lato destro, quindi potrebbe essere modificata per il weekend di gara.

Remy Gardner, KTM Tech3

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Il test di Mandalika non era importante solamente per le squadre e per i piloti di MotoGP, ma anche per la Michelin, che ha avuto modo di avere una prima presa di contatto con il tracciato indonesiano, che tra poco più di un mese ospiterà la seconda gara del Mondiale 2022.

L'obiettivo per questi tre giorni era di capire se le mescole portate fossero quelle giuste proprio per la prima edizione del GP d'Indonesia e, almeno per quanto riguarda l'anteriore, le indicazioni sono state molto positive, anche perché non parliamo di un tracciato particolarmente esigente da questo punto di vista.

"Dopo il secondo giorno di test iniziamo ad avere le idee un po' più chiare, perché ieri la pista era molto sporca ed è migliorata giro dopo giro, quindi i dati non erano dei più affidabili", ha detto il responsabile dell'azienda francese, Piero Taramasso, a Motorsport.com.

"Oggi invece le condizioni erano migliori ed abbiamo già visto che le soluzioni che abbiamo portato all'anteriore funzionano bene con le caratteristiche della pista e le alte temperature. Si possono utilizzare sia la media che lo soft, che sono le stesse che avevamo portato a Sepang, sapendo che l'anteriore non è messo troppo sotto stress da questo tracciato", ha aggiunto.

Probabilmente invece la Michelin dovrà rivedere qualcosa al posteriore. La soft è infatti una gomma che si è dimostrata molto prestazionale, ma genera temperature molto elevate sul lato destro a causa del layout della pista e del nuovo asfalto. Con la media però sono già stati ottenuti dei buoni riscontri anche in ottica distanza di gara.

Piero Taramasso, Michelin

Piero Taramasso, Michelin

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

"Per quanto riguarda il posteriore, abbiamo una soft che è davvero molto performante e lo si può vedere anche dai tempi. Nonostante questo, si tratta di una mescola piuttosto costante, che permette di fare più di 25 giri con tempi accettabili. L'unico problema è che genera tanta temperatura sul lato destro, ma già dalle simulazioni avevamo visto che sarebbe stato questo l'aspetto critico su un circuito con questa configurazione".

"Non dobbiamo dimenticare poi che l'asfalto è nuovo e i nuovi manti generano sempre alte temperature o tanta usura. In questo caso, il punto critico è la temperatura e mi fa un po' pensare a Silverstone nel 2019, quando c'era l'asfalto nuovo e in gara avevamo visto tanto blister a causa delle temperature elevate".

"Questa è una soluzione molto performante, ma per il momento non è adatta alla gara, quindi dovremo rivederla un pochino per quando torneremo per il Gran Premio. Per la soft, dobbiamo trovare una mescola che sia più resistente a livello di temperatura. La media ha meno grip, ma ha un rendimento più costante e la temperatura resta sempre nel giusto range, quindi può essere una soluzione per la gara".

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Rimane poi un'altra incognita, sempre legata alla temperature, perché per il momento quella dell'asfalto non ha toccato le punte attese e viste durante il weekend di gara della Superbike, quindi potrebbero essere necessarie due mescole dure di back-up per essere pronti a qualsiasi evenienza.

"Non abbiamo ancora sperimentato delle temperature dell'asfalto di 60 gradi, o anche oltre, che sono quelle che ci sono state quando ha corso qui il Mondiale Superbike a novembre. Queste sono condizioni che potrebbero verificarsi da queste parti. In quel caso, per sicurezza, servirebbe una soluzione dura sia per l'anteriore che per il posteriore", ha concluso Taramasso.

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