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Taramasso: "A Misano c'è un'anteriore asimmetrica"

Misano si presenta con un nuovo asfalto per il doppio appuntamento della MotoGP: il responsabile della Michelin ci spiega quali sono state le contromosse.

Piero Taramasso, Michelin

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Dopo due settimane di pausa, la MotoGP è pronta a ripartire per un tour de force che vedrà team e piloti impegnati in pista in ben nove dei prossimi undici weekend. La prima tappa è quella di Misano, dove ci sarà un doppio appuntamento che forse finalmente potrà dare un indirizzo ad un campionato che fin qui è stato ricco di colpi di scena, con ben quattro piloti e tre moto differenti sul gradino più alto del podio nelle prime cinque gare.

In Romagna però partiranno quasi tutti con qualche certezza in più, perché sul circuito intitolato a Marco Simoncelli sono già andati in scena due test, che hanno visto impegnati tutti i marchi ad eccezione della Yamaha (la Honda ha partecipato solo a quello di fine agosto). Cosa che si è rivelata molto importante anche per la Michelin, che ha potuto raccogliere dati preziosi sul nuovo manto d'asfalto che è stato steso per l'intera lunghezza della pista, come ha spiegato a Motorsport.com il responsabile Piero Taramasso.

"Ripartiamo con due gare di fila sullo stesso circuito. Misano è stata riasfaltata completamente, ma abbiamo avuto la fortuna di poter fare due test privati con i collaudatori e con i piloti titolari di Aprilia e KTM, uno a giugno ed uno a fine agosto. Le condizioni erano buone, perché erano simili a quelle che troveremo nei prossimi due weekend" ha detto Taramasso.

Il nuovo asfalto vi ha portato a fare delle scelte differenti rispetto al 2019?
"Al posteriore, potendo contare su un asfalto nuovo, abbiamo ridotto il gap tra le mescole. La soft è un pochino più dura rispetto a quella dello scorso anno, perché il manto essendo nuovo è un po' più abrasivo. Per la media abbiamo confermato la stessa, perché era stata quella che era stata utilizzata in gara dall'80-90% dei piloti e si era comportata bene. La hard invece forse era un pelino troppo dura lo scorso anno, quindi abbiamo deciso di realizzarla più morbida. Con questa finestra leggermente più stretta pensiamo che le tre gomme possano essere tutte una scelta competitiva in ottica gara".

La novità più rilevante però la introdurrete all'anteriore...
"Porteremo quattro soluzioni, perché c'è questa possibilità quando è stato realizzato un asfalto nuovo e non c'è stato modo di fare un test ufficiale. Al posteriore non credevamo che ce ne fosse bisogno, mentre all'anteriore abbiamo confermato le tre mescole del 2019, aggiungendo un'altra hard asimmetrica, che è più dura sul lato destro. Questa gomma è pensata per dare un maggior sostegno, perché durante i test avevamo già visto che alcuni piloti erano un po' al limite con la hard. Misano è una pista che sollecita molto la gomma anteriore, perché non offre molti momenti di 'riposo'. Probabilmente la soft non è adatta in ottica gara in caso di alte temperature, ma sappiamo che può rivelarsi molto utile nel caso in cui dovesse esserci la pista umida, perché dà molta confidenza ai piloti. Ma anche in qualifica, quando bisogna fare solo tre-quattro giri per cercare il tempo, può essere d'aiuto".

E' cambiato qualcosa anche per quanto riguarda le gomme da bagnato?
"Abbiamo fatto delle scelte differenti rispetto all'anno scorso, quando al posteriore avevamo portato una soft ed una extra soft, perché con il vecchio asfalto sapevamo che il grip era un po' al limite sul bagnato. Quest'anno invece siamo tornati alla configurazione standard, con la soft e la media sia all'anteriore che al posteriore. Le previsioni comunque per ora dicono che andiamo incontro a due weekend con sole e buone temperature".

I piloti vi hanno dato delle indicazioni positive sul nuovo asfalto?
"Al primo test di giugno, in generale, i commenti erano molto buoni, perché dicevano tutti che il grip era parecchio e c'erano poche buche. In quello di agosto, dopo che c'era stata un po' più di attività, hanno detto che le buche si sentivano un po' di più, ma che nel complesso il fondo è sempre buono".

Questo fine settimana torna in pista anche la MotoE e per voi si prospetta un grande impegno...
"Avremo tre gare in due weekend con la MotoE. Le specifiche saranno le stesse che avevamo portato a Jerez, dove avevano funzionato molto bene anche con temperature proibitive, di oltre 50 gradi sull'asfalto, quindi non ci sono particolari novità. Più che altro saranno 15 giorni impegnativi a livello di organizzazione e di logistica, perché ci sono molte più gomme da portare in pista e moto da seguire. A Jerez abbiamo assistito ad un grande spettacolo: anche se le gare sono corte, ci sono sempre diversi piloti in lotta per la vittoria. Ci aspettiamo quindi qualcosa di analogo anche a Misano".

Facendo un passo indietro all'Austria, nelle ultime settimane è stato argomento di discussione la possibilità di cambiare le gomme in caso di ripartenza dopo la bandiera rossa, perché è un qualcosa che ha fatto la differenza nelle due gare del Red Bull Ring, visto che alcuni piloti non avevano più pneumatici nuovi. Qualcuno ha chiesto di impedire il cambio gomme, Michelin cosa ne pensa?
"Ci sono state delle richieste in questo senso, ma forse è meglio fare un passo indietro per spiegare meglio la questione. Quando siamo entrati in MotoGP, nel 2016, la Dorna ci ha chiesto se eravamo disposti a dare una gomma in più sia all'anteriore che al posteriore come backup, da utilizzare in caso di bandiera rossa. Noi eravamo d'accordo con questa scelta, ma dopo tre o quattro gare le squadre hanno preso l'abitudine di adoperare durante il weekend anche queste gomme extra, senza pensare ad eventuali ripartenze. E' vero che succede pochissime volte che la gara venga interrotta, ma in Austria è accaduto in entrambe le gare. Alla prima si sono fatti sorprendere in tanti, poi nella seconda erano tutti più pronti, ma Mir si è ritrovato senza una gomma anteriore nuova. Per questo ci sono state delle richieste da parte di alcuni team di mettere una regola che imponga a tutti di ripartire con le stesse gomme in caso di bandiera rossa. Le gomme tecnicamente possono farla, anche perché la distanza della gara rimane la medesima, quindi noi non ci siamo opposti e in futuro si discuterà sicuramente di questo, provando a trovare una soluzione. Ci sono diverse opzioni che possiamo studiare".

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L'altro tema caldo del Gran Premio di Stiria era stato la gomma posteriore di Andrea Dovizioso nella prima manche. Ci avevi parlato di un problema ad una termocoperta, c'è qualche informazione in più?
"Vorrei solo fare un piccolo chiarimento, perché mi ero espresso male dicendo che c'era una termocoperta che non aveva funzionato. Quello che è successo è che abbiamo perso il segnale tra i box e la griglia di partenza per un periodo di circa 10-12 minuti, nel quale la termocoperta non aveva scaldato e poi era tornata a funzionare. Chiaramente, la temperatura della gomma era scesa, così come le pressioni. Stiamo cercando di capire come mai sia saltato il segnale".

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Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport
Un dipendente Michelin al lavoro
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Piero Taramasso, Michelin
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