Marquez: "Nessuno ricorderà una vittoria, il titolo è per sempre"
C'è solo una gara, che per di più può chiudere all'11esimo posto, a separare Marc Marquez dalla corona di campione della MotoGP. Lo spagnolo però non vuole sottovalutare le possibili insidie.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Quattro punti separano Marc Marquez dal suo sesto titolo iridato, il quarto in MotoGP. Una situazione che rende il GP di Valencia molto speciale per lui.
"Arrivo abbastanza bene. E' un fine settimana importante, che ti piaccia o no, ti senti speciale. Però non è la prima volta che sono in questa situazione e questo mi permette di essere più tranquillo oggi che è giovedì. Se fossi già nervoso oggi, arriverei a domenica senza forze" ha detto il pilota di Cervera.
"Dobbiamo affrontare il fine settimana con il nostro stile, cercando il limite ed un buon set-up. La cosa importante è che sembra che ci possa essere un weekend con un meteo favorevole. Domenica poi vedremo dove sarà Dovizioso e dove saremo noi in gara" ha aggiunto.
Con un vantaggio così ampio, la percentuali di successo sembrano sorridere allo spagnolo alla vigilia del weekend.
"Firmerei per arrivare ogni anno all'ultima gara con 21 punti di vantaggio, perché è un ottimo margine. Ma non voglio cadere in errore o in tentazione, dato che tutti quanti danno il mio titolo come cosa fatta. Nella vita e nello sport tutto può succedere, non voglio rilassarmi o abbassare la tenzione. Devo continuare come prima".
Secondo Andrea Dovizioso, solo Marquez può perdere il titolo ed il diretto interessato sembra essere d'accordo con lui.
"L'ho detto in Malesia ed è ovvio. Io questo campionato lo posso solo perdere e lui lo può vincere. Quello che è davanti di 21 punti deve gestire il vantaggio, sapendo che un suo errore può regalare la vittoria all'altro. Dovi invece deve prendersi dei rischi perché ha una sola strategia: deve vincere la gara e vedere come andrà a finire. La mia fortuna è che devo guardare solo a me stesso e so che devo finire la gara".
"Ho imparato nel corso degli anni che è molto più importante vincere un campionato che una corsa. Se alla fine io avrò vinto sei gare e Dovi sette, per me non cambia niente. Tra un mese non se lo ricorderà nessuno. Il Mondiale invece è per sempre".
"Il miglior modo per affrontare il fine settimana è quello di farlo normalmente, perché se si cambia si crea una condizione anomala. Devi avere sempre un desiderio folle di salire sulla tua moto. Questa settimana però ho fatto molta attenzione in allenamento, perché se mi fosse successo qualcosa mi avrebbero ammazzato" ha detto con una risata.
Le condizioni che si devono presentare affinché Marc non sia campione sono piuttosto estreme: la prima è che Dovizioso vinca su una pista su cui non lo ha mai fatto e la seconda è che Marquez finisca oltre l'11esimo posto.
"E' difficile dirlo, ma se finisco 11esimo, significa che sarà accaduto qualcosa di strano, come una caduta. Tutto può succedere, perché il nostro sport è influenzato da molti fattori. E Dovi quest'anno ha dimostrato che può vincere su qualsiasi circuito".
"Non ho ancora pensato a come potrà essere la gara di domenica, onestamente la strategia dipenderà anche da come si comporterà Dovi nel fine settimana".
"Sono consapevole che quello che ho fatto in Malesia mi ha permesso di arrivare qui con questo vantaggio. Una caduta a Sepang avrebbe significato arrivare qui molto nervoso, dovendomi giocare il Mondiale in maniera più serrata".
Infine, lo spagnolo della Honda ha parlato anche dei possibili ordini di scuderia tanto chiacchierati nelle ultime settimane.
"Domenica è l'ultima gara e tutti vogliono vincere. Pedrosa si gioca il quarto posto nel Mondiale con Valentino e su questa pista va molto forte. Quello che è chiaro però è che domenica Dovizioso sarà davanti a tutte le Ducati, perché ne è capace, ma anche perché per una casa è sempre più importante il titolo. La mia fortuna è che dipendo solo da me stesso".
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