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Marquez: "Staccando forte per 28 giri è facile fare un errore"

Marc ha spiegato che a Le Mans ha patito particolarmente le difficoltà in accelerazione della Honda, che gli hanno imposto di provare a recuperare in staccata. Però era in lotta per il podio e nel Mondiale resta a soli 5 punti dalla vetta.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team

Marc Marquez sembra aver preso con filosofia la caduta di Le Mans. Il concetto è semplice: quando sei impiccato in staccata per 28 giri per rimediare alle difficoltà in accelerazione, alla fine un errore ci può stare. Peccato solo che questo gli sia costato punti preziosi (si è classificato 13esimo alla fine) e con essi anche la leadership iridata. Il pilota della Honda però riesce comunque a vedere il bicchiere mezzo pieno, perché nonostante le difficoltà la sua RC213V aveva il podio nel mirino.

"Onestamente stavo facendo una grande gara, perché avevamo avuto tanti problemi durante questo weekend, ma ero vicino al podio e questo era il nostro obiettivo principale. Sfortunatamente ho perso l'anteriore alla curva 5. Ovviamente sono deluso, ma può succedere quando perdi tanto in accelerazione ed hai bisogno di recuperare in staccata. Guidando in questo modo per 28 giri è facile fare un errore di questo tipo" ha raccontato all'hospitality Honda.

Quando gli è stato chiesto se la caduta davanti a lui e quasi contemporanea di Andrea Dovizioso lo aveva infastidito, ha aggiunto: "Ho capito che era caduto anche lui quando ormai ero già nella sabbia. La mia scivolata quindi non è correlata a quella di Dovizioso. Ma è stata curiosa, perché entrambi abbiamo perso l'anteriore in maniera molto simile".

Tra i big era stato l'unico a scegliere la gomma dura all'anteriore ed ha motivato così la sua decisione: "Avevo scelto la gomma dura all'anteriore, che reputavo una buona opzione. Era la più critica, ma era anche l'unica possibilità per spingere in staccata e far girare la moto. Con lo stile di guida che ci impone la Honda e la gomma più morbida era impossibile finire la gara".

Lo sguardo quindi è già rivolto al Mugello, dove spera di ribaltare il momento favorevole della Yamaha: "Ora voglio iniziare già a pensare al Mugello, perché è una pista molto diversa da Jerez e Le Mans. Due anni fa avrei detto che per noi poteva essere una pista peggiore, essendoci tante curve veloci, ma ora penso che potrebbe esserci più favorevole. La cosa positiva è che sono staccato di soli 5 punti da Lorenzo e che in questo momento i due piloti della Yamaha sembrano più forti di noi, ma vedremo come si evolverà la situazione".

Infine, gli è stato fatto notare che solamente Dani Pedrosa ha concluso la corsa tra i piloti Honda. Marc ha fatto capire di non essere troppo stupito da questo: "L'anno scorso io ero stato l'unico pilota Honda a finire la gara, mentre quest'anno è toccato a Pedrosa. Questo è un circuito su cui è facile perdere l'anteriore se devi forzare le staccate. Quando giri nelle prove è più facile, perché non fai mai più di 5 o 6 giri. Guidare in questo modo per 28 giri invece è molto difficile. Sappiamo che dobbiamo lavorare, ma anche che è complicato farlo a stagione in corso perché i motori sono congelati".

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