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Marquez: "Spero che i miei tifosi non applaudano mai una caduta"

Marc Marquez ha conquistato una vittoria spettacolare oggi a Misano sotto alla pioggia, grazie alla quale è tornato in testa alla classifica iridata della MotoGP. Ma gli applausi per la caduta nel warm-up non gli sono piaciuti.

Il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team

Il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team supera Danilo Petrucci, Pramac Racing
Il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team
Il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team
Il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team
Il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team
Il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team
Il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team
Podio: il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team
Podio: il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team
Podio: il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Podio: il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team, il secondo classificato Danilo Petru
Winner Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team, Danilo Petrucci, Pramac Racing

Apparentemente non esiste nulla di impossibile per Marc Marquez, neanche con le condizioni complicate create dalla pioggia di Misano. Il pilota della Honda, che aveva perso il comando della classifica 15 giorni fa a Silverstone, a causa della rottura del propulsore della sua RC213V, l'ha ripresa oggi (anche se a pari punti con Andrea Dovizioso), con una vittoria arrivata prendendosi dei rischi che sfuggono al di là della logica.

Marc è stato a lungo in seconda posizione, alle spalle di Danilo Petrucci. Ma non si è accontentato, non ha calcolato punti o rischi. Ha attacato all'ultimo di 28 giri completati in condizioni davvero cretiche, su un asfalto che era scivoloso quasi come il giacchio, ed ha soffiato la vittoria a "Petrux".

"Sono 25 punti molto importanti e sono senza voce, perché quando ho tagliato il traguardo ho iniziato a gridare come un pazzo. Per fortuna che non abbiamo il microfono sotto al casco, ma ho dovuto lasciare andare lo stress, perché è stata una gara molto difficile e sapevo che con un errore sarei stato fuori dalla lotta per il Mondiale" ha detto il pilota di Cervera.

"Questo è il mio modo di correre, ma ho dovuto prendere dei rischi. Bisogna convinvere con una grande pressione, ma ci sono riuscito e ancora una volta mi riprendo la testa della classifica. E' molto importante per me, ma soprattutto per la fiducia della squadra. Tutti si sentivano quasi in debito per quello che è successo a Silverstone (la rottura del motore) e non voglio che si sentano così, perché siamo una squadra. Si vince e si perde tutti insieme" ha aggiunto lo spagnolo.

"Anche il secondo posto era importante, ma ne è valsa la pena, anche se sapevo che prendendo qualche rischio in più potevo cadere e ritrovarmi 30 punti dietro a Dovi. Ma alla fine questo è il mio stile ed è così che mi sono già portato a casa cinque Mondiale. Ovviamente cerco di gestire i rischi, ma c'è un tempo per tutto ed oggi ho avuto paura di rinunciare a questi 5 punti e magari trovarmi a rimuginarci a Valencia".

Marc è stato per 20 giri dietro a Petrucci, studiando e seguendo il pilota italiano, poi all'ultimo giro ha dato la sua zampata.

"La battaglia con Petrucci, onestamente, mi ha aiutato a controllarmi. In gara avrei anche potuto andare più forte, ma la caduta del warm-up mi ha fatto capire che c'era il rischio di cadere. Se non fossi caduto stamattina, credo che lo avrei fatto in gara. Mi sono messo dietro a Danilo e ho pensato che ci avrei provato solo all'ultimo giro, perché c'è meno rischio a spingere per uno piuttosto che per cinque. Però all'ultimo ho spinto davvero forte, perché non volevo arrivare a giocarmela all'ultima curva".

E tutto questo dopo aver visto che tra Moto2 e Moto3 c'erano già state più di quaranta cadute.

"Quando la pista è in queste condizioni, sai che devi usare molta cautela, ma che allo stesso tempo devi attaccare, anche perché il mio obiettivo era di finire davanti a Dovi in questa gara".

"Nel primo terzo di gara non mi sentivo a mio agio, quindi mi ero dato l'obiettivo di controllare Dovi. Lorenzo era scappato e Petrucci mi ha passato, ma non ero preoccupato. A metà gara ho pensato che il secondo posto andasse bene, ma poi la pista è migliorata, quindi ho deciso di attaccare per provare a prendere quei cinque punti in più.

Proprio all'inizio della gara, nei primi sette giri, Jorge Lorenzo era riuscito a costruirsi un margine di oltre 5", ma poi è caduto. Secondo Marc era un grande candidato alla vittoria.

"Alla partenza è stato come un razzo, aveva molta fiducia, soprattutto nelle curve in cui si scivolava di più, è stato davvero molto veloce prima di cadere".

Nel corso del terzo giro, Marc ha fatto un gesto con la gamba al suo team mentre passava accanto al muretto e poi ha spiegato di cosa si trattava.

"Avevo parlato con la squadra, perché sapevamo che per passare dall'assetto da bagnato a quello da asciutto ci voleva parecchio tempo, quindi gli avrei fatto un gesto se pensavo che ci fossero le condizioni per cambiare moto. Alla fine preferisco avere sempre io la responsabilità, piuttosto che eventualmente rimproverare la squadra".

Baci ai tifosi italiani

Stamattina, durante il warm-up, Marquez ha fatto il miglior tempo, ma a pochi istanti dalla fine è caduto. Il suo incidente è stato accolto dagli applausi dei tifosi sulle tribune. Quando poi Marc è tornato verso i box in scooter gli sono stati rivolti molti fischi, a cui lui ha risposto con dei baci.

"Baci e amore non falliscono mai" ha detto facendosi una risata, prima di lasciarsi andare ad una riflessione più seria sull'argomento.

"Alla fine bisogna conviverci, soprattutto in Italia. I fischi del podio li posso capire, ma sentire gli applausi dopo una caduta fa male. Festeggiare la caduta di un pilota è una mancanza di rispetto: noi ci stiamo giocando la vita a 300 km/h e ci possiamo fare male. Puoi fare il tifo per un pilota, ma non puoi sperare che ne cada un altro. Spero che i miei tifosi non applaudano mai una caduta di un altro pilota, chiunque sia" ha concluso il nuovo leader del campionato.

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