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Marquez: “Non vedo nessun pilota Honda in lotta per la vittoria”

Marc Marquez ha ammesso nel venerdì di Le Mans che al momento non vede nessun pilota Honda in lotta per la vittoria e che prima di questa bisogna ritrovare il primo podio della stagione e mettere più piloti davanti.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Honda non vince una gara in MotoGP dal trionfo di Marc Marquez nel Gran Premio di Valencia del 2019, ovvero 544 giorni, quasi un anno e mezzo. Proprio l’ultimo vincitore della Casa alata ha ammesso oggi che al momento non vede nessun pilota del costruttore vicino ad interrompere questo lungo digiuno.

“Spero che questa striscia negativa possa romperla io – ha affermato Marquez – l’anno scorso mio fratello Alex è stato vicino alla vittoria ad Aragon e anche qui a Le Mans. Per Pol Espargaro Le Mans è un circuito favorevole, andrà veloce, anche Nakagami è stato rapido a Jerez. Ma onestamente non vedo nessun pilota Honda in lotta per la vittoria. Il primo obiettivo deve essere il podio e soprattutto mettere più piloti fra le prime 5 o le prime 8 posizioni. Ma sono fiducioso del fatto e sono sicuro che da qui a fine anno ci sarà qualche vittoria di Honda”.

L’otto volte campione del mondo prosegue il suo processo di recupero e il freddo intenso di Le Mans non aiuta assolutamente il suo aspetto fisico, questo lo obbliga a restare prudente: “Ora mi viene naturale essere prudente, perché non ho nemmeno la sensazione di uscire e andare subito veloce. Normalmente ero in grado di farlo senza avere la situazione sotto controllo, ma ora devo essere docile e far sì che la moto non faccia movimenti strani per non stancarmi. L’istinto di rischiare ce l’ho, ma nel team mi conoscono bene e mi ricordano la situazione in cui siamo. Non è il nostro campionato, siamo in una condizione particolare. Non si esclude nulla, ma sappiamo da dove veniamo, dove andiamo e dove vogliamo arrivare”.

 

Nella situazione attuale, una gara sul bagnato e con un po’ di confusione potrebbe avvantaggiare Marc, che si è sempre mosso bene in situazioni strane: “Da una parte penso al recupero e mi interessa un weekend normale in cui accumulo chilometri. Ma l’altra parte di me mi fa pensare di ottenere il miglior risultato e questo in un fine settimana piovoso e con confusione può essere positivo, o negativo se a cadere sei tu. Al momento non mi dispiace la pioggia e questo significa che non sono in forma. Quando piove e un pilota dice che non è un problema, significa che non sta bene, perché quando invece è in forma vuole sempre una gara sull’asciutto”.

Marquez non si mette paletti e mantiene la sua tabella di marcia nel recupero da un infortunio che lo ha tenuto nove mesi fuori dalle gare: “Rispetto a Portimao, a Jerez ho notato un cambio di sensazioni maggiore, qui il cambiamento è stato più relativo al tracciato. Ci sono frenate molto forti, come a Jerez, ma lì i cambi di direzione sono più dolci. Qui tutta la parte finale del rettilineo e l’ultimo settore hanno cambi di direzione molto bruschi e mi sono sentito un po’ limitato. Abbiamo girato poco sull’asciutto, sul bagnato mi sono sentito meglio perché si forza meno. Come già avevo detto a Jerez, sappiamo che non sono al massimo qui e non lo sarò nemmeno al Mugello né a Barcellona. Dipende da come vanno i fastidi, che stiamo provando a gestire al meglio”.

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Una delle notizie del giorno è stata la cancellazione del Gran Premio di Finlandia, che avrebbe avuto luogo l’11 luglio. Al suo posto è stata introdotta una seconda gara in Austria, che verrà disputata l’8 agosto, un periodo che Marc sfrutta per recuperare: “In ottica recupero viviamo giorno per giorno, non sappiamo quando starò bene. Miglioriamo, qui per l’umidità e per il freddo ho più fatica al braccio in generale, il corpo deve adattarsi e il medico mi ha detto che è normalissimo”.

“Per quanto riguarda le due gare in Austria, sono un pilota a cui non piace correre due volte sulla stessa pista, non è una cosa buona per il mondiale. Ma le circostanze sono queste e se si possono salvare i gran premi va bene. In ottica recupero, se la gara su fa più tardi è meglio per me, avrò più tempo per fare ginnastica e recuperare”.

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