Marquez: "Non il miglior giorno per cadere a centro pista"
Il pilota della Honda ha concluso anzitempo la gara del Mugello con una caduta al secondo giro ed ha ammesso di aver provato sensazioni spiacevoli una volta in terra quando sopraggiungevano gli altri piloti.

È stato un Gran Premio d’Italia amaro per Marc Marquez. Il pilota della Honda è stato protagonista di una caduta nel corso del secondo giro di gara dovuta ad un contatto con Binder. Tutti i piloti alle sue spalle sono stati in grado di evitare sia Marc che la Honda, anche Morbidelli che, però, è stato costretto ad una deviazione in ghiaia che ha compromesso la sua corsa.
“Mi sono toccato con Binder, è stato un incidente di gara, ma se c’è qualcuno da incolpare quella persona sono io”.
“Arrivavo da dietro ed ho cercato di superarlo alla curva 2. Eravamo in quella chicane dove diversi piloti sono caduti allo stesso modo. Lui ha chiuso la traiettoria e fortunatamente io sono stato l’unico a cadere”.
“Avevo delle buone sensazioni dopo il warm-up. Per la prima volta mi trovavo con un buon feeling per attaccare. La gara sarebbe stata lunga, ma in questo weekend abbiamo fatto un passo avanti”.
“Ho capito alcune cose e la buona notizia è che torneremo in pista già la prossima settimana. Io non sarò affaticato, dato che mi sono ritirato subito, ma dobbiamo continuare a lavorare”.
Nonostante la minaccia di doversi fermare per recuperare lo stato di forma penda ancora sul pilota della Honda, Marc ha assicurato che sarà al Montmeló venerdì.
"Sarò a Barcellona di sicuro, e ne sono certo dopo il ritiro di oggi. Non è stato un incidente violento, ma sono rimasto bloccato in mezzo alla pista e non è stato il giorno migliore per provare quella sensazione", ha detto in riferimento al tragico incidente subito da Jason Dupasquier sabato.
“È difficile per me parlare perché penso a Dupasquier. È stato un giorno triste per il campionato del mondo, un giorno disastroso per il motociclismo”.
È stato difficile per tutti i piloti scendere in pista dopo il minuto di silenzio in onore del giovane pilota scomparso questa mattina.
"Fa parte del rischio che corriamo in pista. Molte volte vogliamo dimenticarlo, non vogliamo vederlo, ma quando succedono cose del genere, per fortuna sempre meno, ci si rende conto di cosa si rischia ogni volta che si corre. Sono colpi duri che ti fanno pensare a molte cose. Non possiamo fare altro che mandare un grande abbraccio alla famiglia, agli amici e alla squadra Dupasquier", ha detto il pilota di Cervera.
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