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Marquez: "Le cadute capitano perché devo andare al limite"

Il Gran Premio di Francia si è concluso prima del tempo per Marc Marquez, come gli era già capitato in Argentina, soffrendo la terza caduta del weekend e l'ottava stagionale. Per lui si tratta del secondo zero, gli stessi dell'intero 2016.

La caduta di Marc Marquez, Repsol Honda Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

La caduta di Marc Marquez, Repsol Honda Team
La caduta di Marc Marquez, Repsol Honda Team
La caduta di Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team

Per Marc Marquez quella di Le Mans si presentava come una gara difficile, perché non sembrava avere il ritmo delle Yamaha, ma una volta in corsa lo spagnolo è rimasto vicino a Valentino Rossi e Maverick Vinales. Tuttavia, ancora una volta, il pilota della Honda ha superato il limite ed è andato a terra, come gli era successo anche un anno fa qui. Solo che nel 2016 riuscì a riprendere la corsa, portando a casa qualche punticino con il 13esimo posto.

Marquez era stato il più veloce nel warm-up di questa mattina e sembrava avere delle buone possibilità di lottare in gara.

"Alla fine stavo tenendo lo stesso ritmo della sessione di stamattina, sono gli altri che sono migliorati. Sapevo dov'era il mio limite e non volevo passarlo, inoltre conosco i quattro punti in cui si può cadere a Le Mans, ma non mi aspettavo quello in cui è successo a me. E' vero che le gomme stanno diventando sempre più morbide, ma ho optato per la media. Stavo provando a guidare in sicurezza, ma ad un certo punto ho perso l'anteriore e non ci ho potuto fare nulla. E' stato un errore, ma la cosa più importante è che comunque siamo a 27 punti, un po' più di una vittoria da Vinales, e sono convinto che dalla prossima gara mi potrò trovare più a mio agio con la nuova gomma anteriore" ha argomentato il pilota della Honda.

Il problema però è che Marc è caduto due volte nelle prime cinque gare della stagione, eguagliando già il numero di ko di tutto il 2016.

"E' chiaro che mi preoccupa, ma le cadute non vengono da sole. E' quello che capita quando vai al limite e per seguire le Yamaha devo andare al limite. Quello che è successo a Jerez è stata una gara speciale, ma non so perché. Qui soffriamo molto in accelerazione e si vince in frenata: è proprio qui che c'è il rischio, non c'è nessun segreto. Vediamo se riusciamo a migliorare".

Per questo il pilota della Honda crede che il nuovo pneumatico anteriore con la carcassa più rigida lo possa aiutare.

"Dobbiamo vedere se con la nuova gomma anteriore mi posso trovare meglio, perché è più simile a quella dell'anno scorso. Con quella attuale abbiamo già visto che sono caduto otto volte quest'anno".

Un altro fatto curioso è che era dal 2013 che non capitava che Dani Pedrosa si inserisse davanti a Marquez nel Mondiale, come invece è accaduto oggi.

"Dani è stato molto costante, ha uno zero, ma è salito sul podio grazie alla mia caduta e a quella di Valentino. Alla fine è 10 punti davanti a me, ma proverò a riprendere sia lui che Vinales. Per me però rimane più pericoloso Maverick" ha concluso il pilota della Honda.

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