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Marquez inserisce la nuova carena tra i fattori della sua caduta

Il pilota della Honda, oggi a terra due volte, crede che la nuova veste aerodinamica abbia avuto un impatto nella prima scivolata. Alla fine è 12esimo, ma crede che la sua RC213V sta facendo progressi.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Michelin Sport

Dettaglio della nuova carena della moto di Marc Marquez, Repsol Honda Team, dopo la caduta
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Dettaglio della nuova carena della moto di Marc Marquez, Repsol Honda Team, dopo la caduta
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team

La tre giorni di test in Qatar non è iniziata nel migliore dei modi per Marc Marquez: il campione del mondo si è dovuto accontentare del 12esimo tempo finale nella prima giornata, rimanendo vittima di ben due cadute.

La prima delle quali, per sua stessa ammissione, sarebbe anche dovuta in parte alla nuova carena che ha sfoggiato oggi la sua RC213V, ovvero quella pensata per inglobare al suo interno delle alette.

Stando a quanto ha detto lo spagnolo, gli avrebbe creato qualche difficoltà sull'anteriore, inducendolo all'errore. Nonostante tutto, Marc sembra convinto che la Honda abbia imboccato la strada giusta, trovando costantemente dei miglioramenti.

La nuova carena è stata la causa della prima caduta?
"Si, le ali hanno cambiato leggermente la moto. Non lo sentivo mentre stavo guidando, ma poi mi sono fermato ai box ed abbiamo fatto delle modifiche mirate all'ingresso di curva dopo aver verificato. E' questa la ragione per cui ho perso l'anteriore".

Cosa cerchi con la nuova carena?
"In particolare di gestire l'impennata, ma penso che sia l'obiettivo principale di tutti con le ali: ridurre lo wheelie senza perdere troppa velocità di punta".

Quali sono le sensazioni a fine giornata? Avete ancora molte cose da fare?
"Stiamo migliorando molto, soprattutto dal punto di vista dell'elettronica. Sappiamo che questo è uno dei circuiti più difficili per noi, soprattutto perché la Ducati è molto forte, ma va bene, perché non siamo troppo lontani a livello di passo. Naturalmente Dovizioso sembra un passo avanti a tutti, ma dobbiamo lavorare duro e stiamo migliorando. Comunque abbiamo a disposizione altri due giorni per migliorare su questo circuito".

A che punto siete con l'accelerazione?
"Ci manca ancora qualcosa, ma credo che quest'anno sia un po' meno. E' ancora il nostro punto debole, ma stiamo lavorando bene e penso che ogni volta vada meglio. Domani dobbiamo provare qualcosa anche a livello di elettronica, ma sappiamo che non sarà un nostro punto di forza in questa stagione".

Stavi girando in condizione di gara quando sei caduto?
"Io lavoro sempre in situazione di gara, perché penso che sia il modo di migliore per prepararsi".

Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont

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