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Marquez: "Ho vinto perché avevo la gomma morbida, a parità di dura avrebbe vinto Dovi"

Il pilota della Honda ammette che quello fatto con la gomma posteriore è stato un azzardo, che però ha pagato, permettendogli di conquistare la sua sesta vittoria stagionale ed ipotecare il Mondiale.

Podio: il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team

Podio: il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Podio: il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
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Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team

Marc Marquez non ce la proprio a stare senza vittorie. Erano tre gare che si inchinava sempre alle Ducati e quando oggi ha visto lo spiraglio per portarsi a casa la sesta vittoria stagionale, non ha esitato un attimo, nonostante ieri aveva detto che si sarebbe anche accontentato di un terzo posto pensando al Mondiale, se le Ducati oggi si fossero mostrate competitive come ieri in qualifica.

Per questo il pilota della Honda si è visto dare anche del "Pinocchio" ai microfoni di Sky Sport MotoGP HD, visto che il suo successo è partito già da una scelta azzardata, quella della gomma morbida, che però a quanto pare si è rivelata decisiva nella battaglia con la Ducati di Andrea Dovizioso.

"Ieri dopo la caduta della FP4 davvero pensavo che non avrei attaccato, ma stamattina quando mi sono svegliato ho deciso di provare a rischiare e ho messo la morbida, che fino ad ora al pomeriggio avevo usato solo in qualifica. L'obiettivo era provare a fare qualche giro dietro a Dovizioso e vedere cosa sarebbe successo. Quando poi ho visto che ero lì attaccato, mi sono detto: adesso ci proviamo! Ed è andata bene!" ha detto Marc.

Poi sulla scelta della gomma morbida al posteriore, ha aggiunto: "Fino al warm-up ero convinto che avrei corso con la gomma dura, ma poi sono caduto ed ho visto che calava parecchio, quindi ho avuto una lunga discussione all'interno della HRC. Io volevo mettere la morbida e loro dicevano che non avrebbe avuto senso metterla con la nostra moto, ma alla fine era la scelta giusta".

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E secondo lui oggi non è stata una questione di valori in campo tra Honda e Ducati, ma proprio di gomme a fare la differenza: "Io penso che oggi ho vinto perché avevo la gomma morbida. Se avessi messo la dura, avrebbe vinto Dovi. Per questo mi sono preso il rischio di provare a fare un po' di giri dietro e vedere cosa sarebbe successo. La Ducati va forte in tutte le piste, ma lottare con loro è buono, perché ci aiuta a capire su cosa dobbiamo lavorare. Per l'anno prossimo dobbiamo fare uno step grande, perché loro stanno andando molto forte".

E' innegabile però che lui e la RC213V facessero una bella differenza nelle curve veloci in discesa dopo il "Cavatappi": "Penso di si, nella sequenza delle curve 10, 11 e 12 sono sempre andato molto forte. Nel T2 e nel T3 erano i punti dove mi trovavo meglio, mentre nel T1 e nel T4 andava meglio Dovi. Abbiamo fatto una bella lotta, ma oggi ho deciso che non avrei aspettato l'ultima curva per attaccarlo, perché se avessi aspettato l'ultima curva mi avrebbe fregato di nuovo. Dovevo per forza farlo così".

Tra le altre cose, ha assicurato che il ritiro quasi immediato di Jorge Lorenzo, caduto alla prima curva, non ha cambiato la sua strategia di gara: "In realtà, l'ho scoperto dopo che Lorenzo era caduto. Me l'avevano messo in tabella, ma io nei primi giri non la guardo mai quando siamo tutti molto vicini. Su questa pista quando metti le ruote fuori traiettoria si scivola tantissimo: Jorge era un po' largo ed è caduto".

Nel finale c'è stato anche un momento ad alta tensione quando lui, Dovizioso ed Andrea Iannone sono usciti appaiati dalla curva 15: "E' stato bello perché ho sorpassato Dovi alla curva 12, poi sono andato un po' lungo e lui mi è rientrato alla 14. C'è stato un piccolo contatto e io sono andato largo, quindi ho rischiato quasi di cadere alla 15 perché non avevo più spazio. Poi ho visto Iannone all'esterno e Dovi all'interno e volevo fortemente passare Iannone, perché mi è stato in scia tutto il weekend e avevo paura che mi finisse davanti proprio in gara".

Anche se ora nel Mondiale ha ben 72 punti di vantaggio su Dovizioso a cinque gare dal termine, rimane piuttosto prudente rispetto alle possibilità di chiudere al più presto i conti per il suo settimo titolo: "Dicono che sognare è gratis e il mio sogno è di chiudere i conti prima di Valencia. Oggi l'obiettivo era non perdere più di 9 punti e l'abbiamo fatto molto bene. Ora però dobbiamo rimanere concentrati per non sbagliare nelle prossime gare".

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