Marquez: “Ho ascoltato il mio corpo, lo avevo promesso a Honda”
Marc Márquez ha spiegato i motivi che lo hanno portato a non partecipare al Gran Premio di Andalusia dopo essere sceso in pista nelle libere del sabato.

Si è dovuto arrendere: Marc Marquez aveva fatto ritorno a Jerez giovedì, due giorni dopo essere stato operato a Barcellona per ridurre la frattura al braccio destro rimediata durante la prima gara della stagione, sempre sulla pista andalusa. Il pilota Honda è sceso in pista nella terza sessione di prove libere lasciando buone sensazioni e chiudendo in 19esima posizione dopo aver completato 18 giri. È salito di nuovo in moto per le FP4, dove ha completato 10 tornate risalendo fino alla 16esima posizione, a meno di un secondo dalla vetta.
Ma prima delle qualifiche ha iniziato a sentire qualcosa che non andava. Dopo il giro di riscaldamento, ha deciso di tornare ai box senza far segnare alcun tempo cronometrato e si è diretto al motorhome. Lì si è conclusa la partecipazione di Marc Marquez al Gran Premio di Andalusia. Il pilota commenta: “È stata una settimana difficile, è successo di tutto. Quando mi sono fratturato il braccio nella caduta non ho minimamente pensato di tornare. Poi mi hanno operato, ma quando hai la passione per qualcosa e ti ci dedichi ci devi provare, solo così hai la coscienza a posto”.
“Quando mi hanno tolto il gesso ho mosso il gomito, ho visto che avevo forza, che ero in grado di fare le flessioni. Il dolore c’era, ma sono andato a casa, sono salito su una moto e ho visto che era possibile, quindi non ero tranquillo, dovevo almeno provarci”.
La decisione è stata dello stesso Marquez
Il campione del mondo in carica afferma di non aver ricevuto pressioni per tornare in sella: “L’ho chiesto io, Honda non mi ha mai fatto pressione. Questa mattina abbiamo provato, ho visto che era fattibile, mi ero trovato bene e ho fatto un buon tempo. Faticavo di più nel time attack perché è più aggressivo rispetto al mantenimento del ritmo. Ma questo pomeriggio, per il caldo o per la stanchezza, quando sono uscito dal box ho capito subito che c’era qualcosa. Il braccio non aveva forza e, come avevo promesso a Honda, ho ascoltato il mio corpo e ho visto che poteva essere pericoloso. Quando c’è il pericolo di mezzo, è meglio fermarsi. Ho detto che se fossi uscito nel Q1 e le sensazioni non fossero state buone, non ci avrei provato e così è stato. Honda ha rispettato la mia decisione”.
Lo spagnolo non perdeva una gara dal Gran Premio di Valencia del 2011, quando ancora correva in Moto2. Ora l’obiettivo è tornare fra due settimane a Brno: “Erano molti anni che non saltavo una gara, ma mancano ancora altre gare per il campionato. Oggi stesso inizio a prepararmi per Brno. Matematicamente c’è sempre possibilità e ci proverò. Sono qui per provarci e lo sarò a Brno. Se non si può vincere, pazienza. Ma non mancheranno voglia, volontà ed impegno”.
Il pilota Honda non si pente di averci provato, anche se il risultato non è stato quello sperato: “Mi pento solo del primo errore che ho commesso domenica, quando sono andato largo. Ma la caduta non è stata un errore. Stavo già conservando, avevo cambiato qualcosa ma il motociclismo è anche questo. È un peccato per l’infortunio, che è la cosa che fa più male. In carriera ho commesso errori e ne commetterò ancora. Si impara da ogni cosa. Mi sono divertito molto in gara e l’ho detto al team quando è venuto a trovarmi”.
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