Márquez: “Dov’è il limite del Mugello? Deve succedere qualcosa di grave?"
La sicurezza del rettilineo del Circuito del Mugello, dove si arriva a quasi 360 km/h, è stata al centro della conferenza stampa della vigilia del Gran Premio d’Italia. Marc Marquez vuole dei cambiamenti.
Foto di: MotoGP
I piloti della MotoGP oggi si sono dedicati alle interviste, come d’abitudine, nella conferenza stampa ufficiale. Ancora una volta è stata messa in risalto la ‘sicurezza’ del rettilineo del tracciato del Mugello, dove si registrano le velocità di punta più alte del mondiale e dove c’è un dislivello che rende questo punto uno dei più complicati da gestire per i piloti.
Marc Marquez, uno dei piloti con maggiore influenza nella Safety Commission e che lotta sempre per la sicurezza nei circuiti, ha chiesto cambiamenti da questo punto di vista. Anche Andrea Dovizioso e Valentino Rossi hanno segnalato il dislivello come punto critico del tracciato, affermando che la sicurezza “è al limite”.
Vídeo: il dislivello sul rettilieo del Mugello
“Al Mugello devi essere concentrato al 100%, è uno dei circuiti tecnicamente più difficili del calendario, soprattutto perché è uno di quelli dove siamo andati peggio negli ultimi anni”, ha spiegato Marquez.
“L’anno scorso il nostro livello non si è visto bene a causa della caduta, ma eravamo lì, vedremo come andrà questo weekend sulla pista di Ducati e dei piloti italiani, che ovviamente avranno voglia di vincere”.
Cambiamenti per rendere il tracciato più sicuro
Tornando a parlare della pericolosità del Mugello dell’alta velocità che si raggiunge, Marc dà la sua valutazione.
“È un punto che si deve cambiare, l’ho già detto l’anno scorso. Dicono che sia al limite, ma dov’è il limite? Deve succedere qualcosa? C’è un punto pericoloso e deve essere cambiare. Quando? Non so, ma non è così difficile, bisogna semplicemente abbassare il dislivello, sarà ugualmente spettacolare e meno pericoloso”.
È proprio questo dislivello il punto in cui molti piloti cercano la velocità massima per fare il tempo: “È un posto in cui il peggio, credo, non sia ancora successo. Se cadi da solo non è un problema, ma quando arrivi in gruppo e con le scie, la moto inizia a muoversi non si sa bene perché e perdi il controllo, come è successo a Dovizioso. Lui è riuscito a salvare la caduta, ma è uno di quei punti in cui abbassando un po’ il dislivello si migliorerebbe molto”.
Vídeo: Dovizioso deve controllare la moto a 340 Km/h:
Marquez, che è arrivato con un forte raffreddore, pensa di essere al 100% per il weekend: “Stanotte ho avuto la febbre, ma fortunatamente il raffreddore sta passando. Quando ero piccolo mia nonna mi diceva che c’erano tre giorni di picco e tre giorni di discesa, siamo già nella seconda fase, confido di essere al 100% domenica”.
Oltre ad essere una pista a cui non si adatta particolarmente, soprattutto a livello di risultati (una sola vittoria in MotoGP), il Mugello è il luogo dove Marquez ha dovuto sopportare la pressione dei fan italiani, in particolare quelli di Valentino Rossi, soprattutto dal 2015. Proprio nel 2018, alcuni hanno festeggiato per la sua caduta in gara.
“Continuerà ad essere così, ma non succede niente e non mi influenza minimamente. So solo che sarà una gara importante. Ci sono le gare in cui si può attaccare e quelle in cui si prendono punti e questo è il secondo caso. Ma siamo solo al giovedì e bisogna vedere come procede il weekend. Ma, a priori, questo circuito con la squadra lo abbiamo segnato come uno dove prendere punti”.
A chi gli chiede se sarà motivato a vincere davanti ai piloti italiani sulla loro pista di casa risponde: “Da una parte sarebbe bello, ma nessuno se ne ricorderà a fine anno se non vinci il campionato. Il mio obiettivo è il mondiale ed è la mia priorità. Il fatto che si corra in Italia non cambia molto, è una gara come un’altra e la fortuna è che in ogni circuito siamo sempre motivati e con voglia di vincere”.
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