Marquez domina a Le Mans e scappa, sul podio Petrucci e Valentino
Marc infila la terza vittoria consecutiva e fa il vuoto nel Mondiale approfittando delle cadute di Dovizioso e Zarco. La Ducati sorride grazie a "Petrux", mentre Valentino trova un ritmo inatteso e riporta la Yamaha sul podio.
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Gold and Goose / Motorsport Images
Siamo solo alla quinta gara della MotoGP 2018, ma quella che Marc Marquez ha dato oggi al Mondiale sembra già una martellata di quelle importanti, perché con la terza vittoria consecutiva, arrivata su una pista storicamente poco amica come quella di Le Mans, si è messo in saccoccia un margine di ben 36 punti sul diretto inseguitore, che a sorpresa è Maverick Vinales nonostante una gara negativa.
Anche perché i suoi avversari più accreditati gli hanno fatto un assist di quelli davvero importanti: Andrea Dovizioso è finito ruote all'aria alla curva 6 nel corso del quinto giro, proprio pochi istanti dopo che aveva portato al comando la sua Ducati, dando la sensazione di avere il passo per scappare via. Una mazzata che lo pone a 49 punti da Marc, anche se a soli 13 dal secondo posto.
E quattro giri più tardi è scivolato anche Johann Zarco alla curva 8, che prima della gara di oggi era il suo rivale più vicino nel Mondiale. A quel punto Marc ha solo dovuto pazientare qualche giro per aspettare il calo di ritmo della Ducati di Jorge Lorenzo, che ancora una volta si è reso protagonista di una partenza a razzo.
Una volta in testa poi ha potuto amministrare la leadership, davanti ad un Danilo Petrucci che è sempre rimasto piuttosto vicino alla sua Honda con la Ducati, senza dare mai però la sensazione di poter davvero provare a sferrare un attacco al leader iridato, che quindi va ad infilare tre vittorie consecutive per la prima volta dal 2014 (e raggiunge Casey Stoner a quota 38 vittorie nella classe regina), anno in cui aveva ottenuto il suo unico successo nella classe regina sul tracciato francese.
Per "Petrux" comunque si tratta di un risultato pesante in ottica futura, perché è stato lui a tenere alto il vessillo della Ducati, conquistando il suo primo podio stagionale, ma soprattutto suonandole sonoramente a quel Lorenzo al quale vuole portare via il posto nella squadra ufficiale: dopo aver comandato all'inizio, infatti, il maiorchino è arretrato mestamente in sesta posizione, alle spalle anche dell'altra Ducati Pramac di Jack Miller, alla fine quarto. Senza dimenticare che Danilo ora è la Ducati piazzata meglio nel Mondiale, al quinto posto.
Sul gradino più basso del podio c'è però un inossidabile Valentino Rossi, che oggi è stato bravo a stare lontano dai guai e a sfruttare le disavventure altrui. Ma va detto che il "Dottore" ha anche tenuto un ritmo di gara che fino a ieri pareva impensabile per la sua Yamaha con la temperatura del pomeriggio. E la riprova di questo è il fatto che il compagno Vinales è arrivato settimo, 18" più indietro rispetto al pesarese, con una gara anonima.
Davanti a Lorenzo c'è anche Dani Pedrosa, che in questo weekend ha dovuto lottare con un polso dolorante, ma ne esce con un buon quinto posto con la sua Honda. Ma è stato assolutamente stoico anche Cal Crutchlow, ottavo dopo aver passato la notte in ospedale in seguito alla brutta bocca all'anca rimediata nell'highside della caduta di ieri.
La top 10 poi si completa con l'Aprilia di Aleix Espargaro e con la Suzuki di Alex Rins, mentre la KTM di Pol Espargaro ne è rimasta subito fuori. Porta a casa qualche punticino anche Franco Morbidelli, 13esimo con la Honda della Marc VDS dopo essere stato anche davanti a piloti del calibro di Vinales e Rins nelle prime fasi. E' durata solo poche centinaia di metri invece la gara di Andrea Iannone, caduto al primo giro alla curva 6.
Cla | # | Pilota | Moto | Giri | Tempo | Gap | Distacco | km/h | Ritirato | Punti | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 93 | Marc Márquez Alenta | Honda | 27 | 41'49.773 | 162.0 | 25 | ||||
2 | 9 | Danilo Petrucci | Ducati | 27 | 41'52.083 | 2.310 | 2.310 | 161.9 | 20 | ||
3 | 46 | Valentino Rossi | Yamaha | 27 | 41'55.123 | 5.350 | 3.040 | 161.7 | 16 | ||
4 | 43 | Jack Miller | Ducati | 27 | 41'56.087 | 6.314 | 0.964 | 161.6 | 13 | ||
5 | 26 | Daniel Pedrosa | Honda | 27 | 41'57.192 | 7.419 | 1.105 | 161.6 | 11 | ||
6 | 99 | Jorge Lorenzo | Ducati | 27 | 42'00.128 | 10.355 | 2.936 | 161.4 | 10 | ||
7 | 25 | Maverick Viñales | Yamaha | 27 | 42'13.531 | 23.758 | 13.403 | 160.5 | 9 | ||
8 | 35 | Cal Crutchlow | Honda | 27 | 42'15.568 | 25.795 | 2.037 | 160.4 | 8 | ||
9 | 41 | Aleix Espargaro | Aprilia | 27 | 42'15.979 | 26.206 | 0.411 | 160.4 | 7 | ||
10 | 42 | Alex Rins | Suzuki | 27 | 42'17.710 | 27.937 | 1.731 | 160.2 | 6 | ||
11 | 44 | Pol Espargaro | KTM | 27 | 42'22.077 | 32.304 | 4.367 | 160.0 | 5 | ||
12 | 55 | Hafizh Syahrin | Yamaha | 27 | 42'24.735 | 34.962 | 2.658 | 159.8 | 4 | ||
13 | 21 | Franco Morbidelli | Honda | 27 | 42'27.654 | 37.881 | 2.919 | 159.6 | 3 | ||
14 | 38 | Bradley Smith | KTM | 27 | 42'28.072 | 38.299 | 0.418 | 159.6 | 2 | ||
15 | 30 | Takaaki Nakagami | Honda | 27 | 42'31.759 | 41.986 | 3.687 | 159.4 | 1 | ||
16 | 12 | Thomas Lüthi | Honda | 27 | 42'35.033 | 45.260 | 3.274 | 159.2 | |||
17 | 17 | Karel Abraham | Ducati | 27 | 42'46.645 | 56.872 | 11.612 | 158.4 | |||
18 | 10 | Xavier Simeon | Ducati | 27 | 43'01.890 | 1'12.117 | 15.245 | 157.5 | |||
dnf | 45 | Scott Redding | Aprilia | 10 | 15'50.276 | 17 giri | 17 giri | 158.5 | Accident | ||
dnf | 53 | Tito Rabat | Ducati | 10 | 17'02.377 | 17 giri | 1'12.101 | 147.3 | Ritirato | ||
dnf | 5 | Johann Zarco | Yamaha | 8 | 13'33.013 | 19 giri | 2 giri | 148.2 | Ritirato | ||
dnf | 4 | Andrea Dovizioso | Ducati | 4 | 6'15.860 | 23 giri | 4 giri | 160.3 | Accident | ||
dnf | 19 | Alvaro Bautista | Ducati | 1 | 1'41.096 | 26 giri | 3 giri | 149.0 | Accident | ||
dnf | 29 | Andrea Iannone | Suzuki | 0 | Accident |
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