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Marquez ammonisce Lorenzo: “Non si può andare piano in traiettoria”

Marc Marquez, autore di un salvataggio record durante le libere a Phillip Island, è stato protagonista anche di un contatto con Jorge Lorenzo durante l’ultimo giro cronometrato. Per quanto riguarda la moto, cerca miglioramenti per stare al passo con Yamaha e Suzuki.

Jorge Lorenzo, Repsol Honda Team, Marc Marquez, Repsol Honda Team collision, part of wing in air

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Nel venerdì di libere a Phillip Island, Marc Marquez non ha dominato, ma è stato ugualmente tra i protagonisti della giornata. Il Campione del mondo in carica, terzo nella prima sessione e sesto nella seconda, sembra aver faticato rispetto ai rivali, Yamaha in particolare, ma sarà da tenere ugualmente d’occhio per la gara di domenica.

Il pilota Honda ha comunque catturato l’attenzione, rendendosi protagonista di un salvataggio record, quando era a 70 gradi. Marquez, ormai noto per gli spettacolari salvataggi, ha anche oggi mostrato una grande abilità nel gestire una moto che per altri sembra invece inguidabile. Come il fratello a Motegi la settimana scorsa, Marc ha controllato egregiamente la sua RC213V, stabilendo un nuovo record.

Marquez spiega la dinamica: “Non lo so, ma stavo facendo un long run e guidavo in maniera tranquilla, montavo la gomma morbida, perché l’ho scelta ieri e per quel long run era troppo morbida, così ho perso l’anteriore. Pensavo di lasciar perdere, ma mi sono detto che prima di mollare dovevo aprire il gas e vedere cosa succedesse. Quando ho aperto il gas la moto ha avuto quella reazione, una sorta di impennata, ma sono riuscito a salvarla. È un nuovo record, 70 gradi. Mio fratello mi ha motivato a Motegi (ride). Ma no, non si vuole mai arrivare a questo, perché è stato difficile ma sono riuscito a salvare la caduta”.

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Nonostante ciò, il Campione in carica è consapevole del fatto che dovrà migliorare qualche aspetto per poter essere all’altezza di Yamaha e Suzuki, apparse più in forma: “Sulla moto bisogna capire il posteriore. La stabilità sull’anteriore non è male, ma al posteriore in uscita di curva soffriamo un po’ di più. Quando il grip è basso non possiamo usare la coppia, invece lì Yamaha e Suzuki sono veloci. Proveremo a sistemare questa cosa per domenica”.

Proprio per cercare di fare passi in avanti, lo spagnolo ha seguito la Suzuki di Rins: “Siamo usciti dai box, lui era su gomma nuova, io usata. Poi ha iniziato due secondi davanti a me, ma io l’ho raggiunto e l’ho seguito. Qui Yamaha e Suzuki sono molto forti ed io provo a migliorare per domenica, perché sembra che la gara sarà asciutta. Parlando sinceramente, non siamo lontani. Viñales è un passo avanti a noi, ma anche noi siamo lì. Lo scorso anno soffrivamo di più”.

 

Protagonista nel bene e nel male, Marquez ha avuto un’incomprensione in pista con il suo compagno di squadra all’ultimo giro cronometrato. Il catalano spiega come è avvenuto il contatto con Jorge Lorenzo: “In un primo momento mi sono arrabbiato perché non ci possiamo dimenticare che le prove libere condizionano le qualifica. Bisogna andare direttamente nel Q2. Il meteo per domani porta pioggia e quella era la mia ultima opportunità. Arrivavo velocemente, ho provato a superarlo nel miglior modo per non perdere tempo”.

“Ma alla fine bisogna prestare attenzione perché non si può andare piano in mezzo alla traiettoria. Sicuramente non aveva maggiore spazio, ma si deve sempre cercare di verificare chi c’è in traiettoria. A parte questo, in un primo momento mi sono arrabbiato, ma poi abbiamo parlato e quindi non c’è problema”.

Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team,Jack Miller, Pramac Racing
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
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