Marini: "Rappresaglie se batto Vale? No, non credo!"
Dopo il lancio della livrea a dicembre, oggi Luca Marini ha vissuto la sua prima giornata da pilota di MotoGP a tutti gli effetti, perché il Team Esponsorama si è presentato ufficialmente ad Andorra.
L'attesa è stata lunga per Luca Marini, ma il debutto in MotoGP si avvicina sempre di più. Tra un mese, in Qatar, potrà finalmente assaggiare la sua Ducati Desmosedici GP del team Esponsorama (ma con i colori dello Sky Racing Team VR46). Nel frattempo, oggi, il vice-campione del mondo della Moto2 si è potuto accontentare di posare accanto alla sua moto ed al nuovo compagno di squadra Enea Bastianini per la presentazione del team, andata in scena ad Andorra.
Per Luca, che avrà quindi anche l'opportunità di sfidare il fratello maggiore Valentino Rossi nella classe regina, è stata anche l'occasione per una chiacchierata virtuale con i media, raccontando le emozioni e le aspettative di questo esordio.
Com'è stata la prima impressione con la moto?
"E' stata fantastica. Ero salito sulla moto di Petrucci e su quella di Dovizioso, ma avevano una posizione che non mi piaceva e infatti non mi ero trovato molto bene. Adesso salendo sulla mia mi sono già trovato molto meglio. Abbiamo già fatto qualche miglioria di ergonomia, ma ci dobbiamo lavorare ancora in vista del Qatar. Siamo un bel team e poi mi trovo bene anche con tutti quelli della Ducati, quindi non vedo l'ora di iniziare".
Che rapporto hai con Enea?
"Io credo che sia perfetto, va da Dio. Ci conosciamo bene da tantissimi anni e ci siamo sempre rispettati".
Con chi lavorerai come capo tecnico?
"Il mio capo tecnico si chiama Luca Ferraccioli. E' sempre stato responsabile tecnico nel team Avintia, quindi era quello che era al di sopra dei crew chief. Mi sono già visto con lui, abbiamo parlato ed abbiamo cercato di capire un po' i rispettivi metodi di lavoro. Ho cercato di chiedergli più cose possibile sulla Ducati e sui piloti che ha potuto vedere da vicino. Stiamo cercando di preparare al meglio in test in Qatar. Sarà la prima volta che proveremo la moto e ci sarà tanto lavorare. E' stato un peccato non poterla provare a novembre a causa del COVID. Partiremo un po' in ritardo, ma cercheremo di fare del nostro meglio per recuperare il prima possibile".
Non avete potuto provare la moto prima del test del Qatar, qual è quindi l'aspettativa?
"Non c'è nessuna aspettativa, perché dobbiamo solamente imparare a conoscere questa moto, le gomme, l'elettronica. Ci sono tantissime cose che cambiano ed un metodo di lavoro diverso rispetto a quello della Moto2. Dobbiamo iniziare questo nuovo percorso con calma, ma con molta voglia di farlo nel miglior modo possibile e più velocemente possibile".
Dal punto di vista fisico, come ti sei allenato?
"Mi sono allenato come l'anno scorso, cercando però di fare tutto quello che ho sempre fatto, ma mirato alla MotoGP, come già fanno Valentino (Rossi), Franco (Morbidelli) e Pecco (Bagnaia). Faccio sempre allenamento in palestra a Pesaro e poi con la moto da cross o al Ranch. Le cose sono sempre queste".
Hai cambiato qualcosa dal punto di vista dell'alimentazione?
"Pensavo che saltando in MotoGP potessi stare più tranquillo con il peso, visto che ha un miliardo di cavalli, però mi dicono che dovrò stare ancora attento. Quindi credo che a livello di nutrizione rimarrà tutto molto simile dovendo tenere il peso controllato: essendo molto alto, non posso esagerare. Se avrò bisogno di un po' più di forza, al primo test lo capirò e magari farò qualcosa di diverso".
Lavorando a stretto contatto con altri piloti di MotoGP, ti hanno dato qualche consiglio?
"Ancora non abbiamo parlato molto nel tecnico. Credo che ci sarà tempo durante la stagione, perché almeno anche io saprò cosa domandargli nello specifico. Devo ancora fare un approccio alla categoria ed alla moto, quindi non so ancora cosa domandargli. E magari loro non sanno che consigli darmi, perché l'argomento MotoGP è tanto vasto. Vediamo come si evolverà durante la stagione. L'approccio al weekend è diverso in ogni categoria, ma in Moto2 facevo un bel lavoro e quindi credo che le cose resteranno simili anche in MotoGP, anche se ci saranno più dettagli da tenere in considerazione".
Tra i piloti dell'Academy c'è Bagnaia, che guida una Ducati da due anni: ti ha dato qualche consiglio più preciso?
"Con Pecco parlo molto e lui mi dice tante cose, anche perché lui conosce la Ducati rispetto a Vale e Franco, quindi ha sicuramente più cose da spiegarmi. E' interessante, anche se pure con lui penso che parleremo di più durante la stagione. Adesso non so di cosa possiamo parlare, perché non ho provato niente, quindi è difficile capire bene".
Farete tutti i test e le prime due gare in Qatar, con 12 giorni sulla stessa pista, può essere un vantaggio per abituarvi più velocemente alla moto?
"Girare sempre sulla stessa pista non è buono per nessun pilota. Una volta, in Moto2, mi ricordo di aver fatto 9 giorni di test a Jerez e l'ultimo giorno volevo dar fuoco a tutto (ride). Adesso però ci saranno tante cose da imparare e conoscere, quindi sicuramente per noi sarà un vantaggio. Magari arriviamo a Qatar 2 che possiamo stare più vicini ai primi, ridurre il distacco. Poi però quando arriveremo sulle altre piste, forse lo pagheremo di più. Il Qatar è una pista molto scorrevole, molto larga, mi sembra perfetta per cominciare con la MotoGP, poi però quando arrivi a Jerez o da qualche altra parte, magari fai più fatica".
A livello emozionale, come stai vivendo questo momento di passaggio verso la MotoGP?
"L'emozione è tantissima, incredibile. Mi hanno sempre etichettato come uno freddo, razionale, che magari prova poche emozioni, ma vedere la MotoGP così da vicino, poterla toccare e sapere di poterci salire tra poco è veramente qualcosa di incredibile. Ogni giorno penso a quelle che potrebbero essere le prime sensazioni sulla moto. Dopo la pausa invernale, i primi giri sono super fighi anche con la Moto2, perché la moto ti sembra che vada fortissimo, poi ritorni un po' nella normalità. Questa volta salirò sulla MotoGP, quindi penso che sarà tanta roba. Sono carico e motivato, non vedo l'ora perché è la classe regina, non c'è niente di meglio in questo sport. Devo godermelo ogni giorno".
Avete lottato per il titolo in Moto2. Vi aspettate che la vostra rivalità possa proseguire anche in MotoGP, magari diventando come quella che c'è stata in passato tra Valentino e Biaggi?
"Io lo spero che possa nascere una rivalità così, perché vorrebbe dire che stiamo andando forte. Ma ci sono così tanti piloti forti in MotoGP, quindi queste rivalità non ci saranno più. Ora devi lottare contro 12 piloti per vincere, non più due o tre come una volta. Non so se sia più difficile o più facile, perché basta poco per fare la differenza con tutti così attaccati. Però io credo che in quest'epoca sarà dura vedere delle rivalità come quelle storiche, ma magari in futuro andremo forte solamente io ed Enea e sarebbe bello".
Cosa succederà la prima volta che finirai una gara davanti a tuo fratello Valentino? Ti chiuderà fuori di casa?
"Abitiamo in due case diverse, quindi non c'è problema, ma non credo che ci saranno rappresaglie. Intanto se arrivo davanti a Vale, vuol dire che sto andando forte, ma non sarà facile, perché lui fa paura".
Quest'anno tutti i tre rookie saranno su una Ducati, ma Martin avrà una moto factory...
"Penso che sia grandioso, ma anche una grande sfida. Possiamo migliorarci a vicenda, guardando i nostri dati. Martin avrà qualcosa in più rispetto a noi, ma spero che se saremo veloci anche io ed Enea avremo degli aggiornamenti dalla Ducati, come hanno già fatto anche con Zarco lo scorso anno".
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