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Marini: "Non ho ancora mostrato il mio potenziale"

Il pilota della Ducati è stato la grande rivelazione delle qualifiche di Austin, riuscendo a conquistare la terza fila con il nono tempo. Nei test di Misano è riuscito a migliorare molto il feeling con la sua moto, ma crede che la sua maturazione in MotoGP sia soltando all'inizio.

Luca Marini, Esponsorama Racing

Luca Marini, Esponsorama Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Le qualifiche del Gran Premio delle Americhe hanno regalato una gradita sorpresa con il nono tempo di Luca Marini. Il pilota della Ducati stava vivendo un momento complicato, nel quale stava vedendo il compagno di box Enea Bastianini progredire ed arrivare addirittura a conquistare il podio a Misano, mentre lui faticava nelle retrovie.

Proprio a Misano però è arrivata la svolta, perché nella due giorni di test che si è svolta dopo il Gran Premio ha avuto modo di lavorare con i tecnici della Ducati sia sull'ergonomia che sul set-up della sua Desmosedici GP e i frutti si sono visti oggi ad Austin, con una qualifica da terza fila.

"Il fine settimana è iniziato nel migliore dei modi. Nei test di Misano abbiamo fatto un ottimo lavoro a livello di ergonomia e di set-up della moto. Qui quindi mi sono potuto concentrare solo sulla guida e sulle gomme. Stamattina abbiamo fatto qualche errore, anche a livello di strategia, ma in FP4 mi sono trovato bene e poi in qualifica ho fatto due giri oltre le aspettative, quindi sono orgoglioso di quello che abbiamo ottenuto oggi", ha detto il portacolori della Sky VR46 Avintia.

Il lavoro nei test ha sicuramente dato i suoi frutti, anche se in un certo senso Marini si sarebbe aspettato di poter fare meglio in Texas rispetto alle ultime due piste su cui ha corso il Mondiale.

"Io me l'aspettavo di essere lento a Misano ed Aragon, perché sono sempre andato male lì. L'anno scorso avevamo sistemato perfettamente la mia moto, quindi riuscivo a fare quello che volevo, ma con la Ducati non sono ancora in questa situazione. In queste prime gare mi sono reso conto che magari sono un po' più veloce degli altri ad adattarmi alle piste più complicate, con poco grip, infatti ero stato veloce anche a Portimao. Invece sulle piste che tutti conoscono bene, dove c'è tanto grip, ho meno margine su cui lavorare".

Suo fratello Valentino Rossi ha sottolineato come il reale potenziale di Luca sia questo e non quello che aveva fatto vedere fino ad ora in MotoGP. Il diretto interessato però è convinto di doverlo ancora mostrare nella classe regina.

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"Non penso di aver dimostrato ancora il mio potenziale. Lo potrò fare in futuro, quando sarà tutto al top e potrò pensare a vincere. Siamo una ventina di piloti, i migliori al mondo e se siamo qui c'è un motivo. Un pilota di MotoGP quindi deve poter vincere se ha la possibilità di farlo".

Questo però non vuol dire che la sua Ducati non sia all'altezza, pur essendo una vecchia GP19. Anzi, Marini ritiene che questa stagione sia stata molto importante per la crescita sua e della squadra e crede che ne potrà cogliere i frutti nel 2022. Se poi sarà possibile anche prima, tanto meglio.

"Anche se è del 2019, la nostra moto fa paura. Alla fine è il pilota a guidare la moto e credo che con la nostra moto si possano fare grandi cose. Il supporto da parte di Ducati c'è stato e, anche se ci sono stati dei momenti difficili, penso che sia stata una stagione positiva. Ho imparato tante cose e questo è più importante che fare qualche risultato senza sapere perché è arrivato e senza poterlo ripetere. Il mio metodo di lavoro è sempre stato questo e in passato mi ha aiutato. Quest'anno era tutto nuovo, la categoria, la moto, la squadra. Dovevamo imparare tante cose ed abbiamo fatto degli errori. Ma stiamo lavorando per finire al meglio la stagione".

Dalla sua visuale, Luca si è potuto gustare da vicino la pole position di Pecco Bagnaia, che lo precedeva in pista, quindi gli è stato chiesto se è riuscito a carpire qualche segreto al compagno di marchio.

"Ero un po' troppo lontano da Pecco per portelo osservare bene. Lui comunque fa delle staccate incredibili ed è lì che fa la differenza. Io devo ancora trovare il giusto compromesso sulla moto per staccare come lui. Ho visto che lui fa la differenza nel T2: alla curva 10 sembra che chiuda gli occhi e tenga il gas aperto, ma anche alla curva 11 fa impressione. Ma non ho ancora visto i dati, dai quali magari potrò capire ancora qualche altra cosa".

Pensando alla gara di domani, sa che non sarà semplice, perché il problema degli avvallamenti dell'asfalto da dentro è peggio di quanto possa sembrare da fuori. E' già da fuori la situazione sembra davvero ai limiti del praticabile.

"Stando in sella è ancora peggio. Le condizioni sono terribili, però sono uguali per tutti. Andremo più piano in gara, è l'unica cosa che possiamo fare, e ci sarà più differenza con i tempi che potremmo fare in condizioni normali. Ieri qualcuno aveva anche chiesto di ridurre il numero dei giri, ma non credo che si farà alla fine. Ora speriamo che vada tutto liscio questo weekend, poi penseremo al prossimo anno. Comunque sappiamo che Ezpeleta sta parlando con l'autodromo per avere dei miglioramenti, perché è davvero difficile correre".

Luca Marini, Esponsorama Racing

Luca Marini, Esponsorama Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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