Marini: “Difficile sapere che ruolo avrà Valentino nel suo team”
Luca Marini ha chiuso in penultima posizione il venerdì di libere di Le Mans. Nonostante sia indietro, è soddisfatto del suo esordio sul bagnato, in cui ha raccolto molti dati e sta facendo esperienza. Uno sguardo poi va al futuro, che vede al centro il team di suo fratello Valentino Rossi.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Le Mans è teatro del Gran Premio di Francia, dove questo fine settimana la MotoGP affronta per la prima volta quest’anno le condizioni miste. Dopo i primi quattro weekend tutti disputati sull’asciutto, Luca Marini si è trovato a girare nelle prime due sessioni di libere in condizioni mai trovate prima. Per il rookie del team Esponsorama è stato difficile approcciare al weekend con il bagnato, salvo poi tornare in pista con asfalto asciutto nel pomeriggio e chiudendo in 21esima posizione nella classifica combinata.
Tuttavia, Marini è molto soddisfatto al termine del venerdì di libere e ritiene che questa giornata sia stata molto importante per capire come funziona la moto sul bagnato, condizione che prima o poi avrebbe comunque trovato: “È stato interessante provare sul bagnato, sono molto felice delle gomme, sono incredibili. Mi sono divertito a guidare sul bagnato, perché non lo era moltissimo, ma le condizioni erano un po’ miste. È stato bello, se riesco a trovare un buon feeling provando a fare più giri possibile sul bagnato posso essere veloce, perché tutte le Ducati vanno bene in queste condizioni. Spero che domani possiamo fare un’altra sessione con l’acqua, perché sarà interessante continuare a lavorare e migliorare, perché è la prima volta che mi trovo in queste condizioni”.
Certo, in condizioni di bagnato è più complicato restare in piedi e ne sanno qualcosa i molti piloti che hanno assaggiato l’asfalto nella giornata odierna. Per prudenza infatti, Marini ha affrontato la Curva 3, storicamente la più complicata della pista, con cautela, soprattutto per i vari problemi all’anteriore: “È molto difficile qui con la temperatura e inoltre c’era molto vento, quindi penso che questo non ci aiuti. Ho iniziato approcciando la Curva 3 molto lentamente, solo passando perché so che è la più pericolosa qui a Le Mans. Quindi ho provato solo a capire, prendere informazioni e dati da analizzare. Se domani sarà asciutto proverò a spingere anche nel primo settore, che è quello dove perdo di più al momento”.
“Chiaramente vorrei fare uno step in più – prosegue proiettandosi al sabato di qualifica – Non conta adesso la posizione, ma il feeling con la moto. Oggi il mio miglior giro me l’hanno cancellato per la bandiera gialla, che comunque è normale che sia così. Ma vorrei proprio migliorare il mio feeling. Abbiamo raccolto molte informazioni, un po’ sul bagnato e molte sull’asciutto. Ma non mi sento a mio agio come nei test di Jerez, vorrei ritrovare un po’ quelle sensazioni, però sicuramente non è facile. Abbiamo fatto solamente un turno sull’asciutto, poi in condizioni difficili perché era freddo, c’era un sacco di vento. Quindi bisognava andare con le giuste precauzioni per evitare danni e fare più giri possibile. Ma se domani mattina è asciutto, mi piacerebbe migliorare”.
Uno sguardo poi va al team di suo fratello Valentino Rossi, che continua a destare molta curiosità: “La squadra mi ha un po’ accennato a che punto sono, non sono entrati molto nel dettaglio, ma mi hanno promesso che quando torniamo da Le Mans ne parliamo. Però è bello parlare di queste cose, bisogna fare i complimenti a Vale. Sappiamo il pilota che è, che è stato e ciò che ha fatto. Ma anche riuscire a fare un team in MotoGP secondo me è una gran cosa”.
Secondo Marini però, una volta appeso il casco al chiodo, probabilmente la presenza di Valentino nel paddock non sarà molto assidua: “Non lo vedo al muretto in tutte le gare, ci sta che magari voglia anche prendere una pausa quando smetterà. Dopo più di vent’anni dentro questo paddock, magari un paio di anni se li prenderà per venire un po’ più sporadicamente. Anche perché è difficile sapere il ruolo che vorrà intraprendere in questa nuova avventura, bisognerebbe sentire lui quando avrà più chiare le idee. Io penso che ora lui sia a capo del team, ma il rappresentante sia Uccio. Anche noi in Moto2 facevamo riferimento a lui o a Pablo (Nieto, ndr). Penso che delle cose più burocratiche se ne occupino loro. Però sentire parlare di queste cose è bello, complimenti a loro e sarebbe bello correre insieme e avere delle moto competitive”.
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