Marc Marquez è ancora una volta il "Ranger" di Austin
Quarto successo in quattro anni sul tracciato texano per il pilota della Honda, davanti a Lorenzo e Iannone. Valentino cade dopo appena tre giri, mentre Dovizioso viene abbattuto nuovamente, stavolta da Pedrosa. Marc è già a +21.
Foto di: Mirco Lazzari
La gara di Austin della MotoGP ha rispettato i pronostici: per il quarto anno di fila Marc Marquez si è confermato il "Ranger" del tracciato texano, dove è il solo ad aver conquistato il gradino più alto del podio nella classe regina da quando il Motomondiale fa tappa al Circuit of the Americas.
Se per la vittoria non c'è stata storia, con lo spagnolo della Honda che è stato in testa praticamente dall'inizio alla fine, facendo quasi subito il vuoto alle sue spalle, dietro di lui invece ne sono successe davvero di tutti i colori ed è un peccato che a farne le spese sono stati soprattutto gli italiani.
La gara di Valentino Rossi per esempio è durata appena tre giri: la sua M1 aveva accusato un slittamento anomalo della frizione nelle prime fasi, che lo aveva fatto arretrare al sesto poi, ma poi è stata una chiusura dell'anteriore nella veloce curva 2 a costringerlo alla resa definitiva. Tra le altre cose, era dal GP di Aragon del 2014 che non tornava a casa con uno zero in classifica.
Non è andata meglio ad Andrea Dovizioso, che con la sua Ducati era stato il solo a riuscire a tenere il ritmo indiavolato di Marquez almeno per un paio di giri. Dopo aver ceduto la piazza d'onore a Jorge Lorenzo, il forlivese è stato centrato da Dani Pedrosa alla prima staccata.
Lo spagnolo è scivolato e la sua Honda è andata a centrare la Desmosedici GP dell'italiano che stava entrando in curva dopo essere andata lunga. Il botto è stato impressionante, ma entrambi si sono alzati sulle loro gambe. A Dani poi va il merito di essersi andato a scusare immediatamente con il rivale.
Con tutto questo caos, per Jorge Lorenzo è stata una pratica piuttosto semplice portare a casa il secondo posto, anche se piuttosto distanziato dal vincitore Marquez. "El Cabronsito" quindi può gongolare perché la seconda vittoria di fila gli regala anche un importante +21 su Lorenzo e +33 su Rossi. Non male dopo appena tre GP.
In casa Ducati si possono consolare con il ritorno sul podio di Andrea Iannone, alla fine terzo dopo aver preso il via dal settimo posto, scontando un arretramento di tre posizioni legato all'incidente di una settimana fa in Argentina con Dovizioso (aveva provato a fare appello per far sospendere la sanzione fino a Jerez, ma poi lo ha ritirato). La sua non è stata sicuramente una gara che entrerà negli annali, ma almeno vale punti importante e fa morale.
Ai piedi del podio delude un po' la Suzuki di un Maverick Vinales che ha pagato a caro prezzo una brutta partenza. Per andare a prendersi la "medaglia di legno" lo spagnolo poi ha dovuto fare un grande duello anche con il compagno di squadra Aleix Espargaro, che con il quinto posto riscatta un avvio di 2016 difficile.
Discreto il risultato finale delle due Ducati Pramac, che portano a casa il sesto posto con Scott Redding e l'ottavo con Michele Pirro. Tra di loro si è inserita poi la Yamaha Tech 3 di Pol Espargaro. A completare la top ten troviamo poi la Ducati Avintia di Hector Barbera e l'Aprilia di Stefan Bradl, arrivata non troppo distante dal gruppetto che la precedeva.
All'appello manca anche il tandem britannico composto da Cal Crutchlow e Bradley Smith: entrambi sono scivolati alla curva 11 verso la metà della corsa e ci sono stati momenti di apprensione, perché la Yamaha del secondo ha rischiato seriamente di investire il portacolori della Honda LCR, che si era già rialzato.
Posizione | Pilota | Team | Moto | Tempo | Giri |
---|---|---|---|---|---|
1 | Marc Márquez Alenta | Repsol Honda Team | Honda RC213V | 43:57.945 | 21 |
2 | Jorge Lorenzo | Movistar Yamaha MotoGP | Yamaha YZR-M1 | +6.107 | 21 |
3 | Andrea Iannone | Ducati Team | Ducati Desmosedici GP16 | +10.947 | 21 |
4 | Maverick Viñales | Team Suzuki ECSTAR | Suzuki GSX-RR | +18.422 | 21 |
5 | Aleix Espargaro | Team Suzuki ECSTAR | Suzuki GSX-RR | +20.711 | 21 |
6 | Scott Redding | Octo Pramac Yakhnich | Ducati Desmosedici GP15 | +28.961 | 21 |
7 | Pol Espargaro | Monster Yamaha Tech 3 | Yamaha YZR-M1 | +32.112 | 21 |
8 | Michele Pirro | Octo Pramac Yakhnich | Ducati Desmosedici GP15 | +32.757 | 21 |
9 | Hector Barbera | Avintia Racing | Ducati Desmosedici GP14 | +34.592 | 21 |
10 | Stefan Bradl | Aprilia Racing Team Gresini | Aprilia RS-GP | +40.211 | 21 |
11 | Alvaro Bautista | Aprilia Racing Team Gresini | Aprilia RS-GP | +45.423 | 21 |
12 | Eugene Laverty | Aspar Team MotoGP | Ducati Desmosedici GP14 | +47.127 | 21 |
13 | Tito Rabat | Estrella Galicia 0,0 Marc VDS | Honda RC213V | +47.426 | 21 |
14 | Yonny Hernandez | Aspar Team MotoGP | Ducati Desmosedici GP14 | +51.190 | 21 |
15 | Loris Baz | Avintia Racing | Ducati Desmosedici GP14 | +1:12.929 | 21 |
16 | Cal Crutchlow | LCR Honda | Honda RC213V | +1:19.252 | 21 |
17 | Bradley Smith | Monster Yamaha Tech 3 | Yamaha YZR-M1 | +1:28.036 | 21 |
R | Daniel Pedrosa | Repsol Honda Team | Honda RC213V | Crash | 11 |
R | Andrea Dovizioso | Ducati Team | Ducati Desmosedici GP16 | Crash | 6 |
R | Valentino Rossi | Movistar Yamaha MotoGP | Yamaha YZR-M1 | Crash | 2 |
W | Jack Miller | Estrella Galicia 0,0 Marc VDS | Honda RC213V | Crash | 0 |
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