Mamola: perché quest'anno i piloti di MotoGP cadono tanto?
Nella sua ultima colonna per Motorsport.com, l'ex vice-campione della 500 spiega perché Nel GP d'Olanda vi sia stato il record negativo di cadute della stagione corrente, e prende in considerazione il momento attraversato da Rossi e Lorenzo.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Le cadute sono parte della carriera e della vita di ogni pilota. Questi hanno bisogno di imparare come affrontarle quando accadono e devono fare in modo che le conseguenze abbiano l'impatto psicologico più ininfluente possibile. Le cadute che lasciano maggiormente il segno sono quelle di cui le cause non si trovano mai, ma ogni pilota deve cercare di affrontarle sempre nella maniera migliore possibile.
Nel mio caso, raramente eventuali cadute hanno influito poi sulle mie gare, nonostante mi sia "schiantato" più di una volta. Quest'anno stiamo assitendo a molte più cadute del solito e ad Assen abbiamo visto qualcosa senza precedenti: tutti i piloti di MotoGP sono caduti almeno una volta nel corso del fine settimana.
Le cadute sono avvenute in circostanze differenti ma hanno un comune denominatore: le gomme. Con le Michelin stiamo assistendo a uno scenario differente rispetto alle ultime stagione, a cui tutti i piloti devono far fronte e adattarsi. Alcuni, come Marc Marquez, lo stanno facendo alla grande. Altri, come Jorge Lorenzo e Valentino Rossi, stanno invece vivendo un momento difficile.
In Olanda la maggior parte dei problemi è sorto a causa della differenza di grip tra la gomma anteriore e quella posteriore. Il grip generato dalla gomma posteriore ha messo in crisi quella anteriore e, in molti casi, la gomma davanti non ha saputo resistere a questa inerzia e sono arrivate le cadute.
Inoltre non possiamo dimenticare che la Michelin è appena arrivata nella MotoGP e sta ancora imparando molte cose.
Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che nei test pre-stagionali molti piloti hanno rinunciato a girare sul bagnato perché nessuno voleva rischiare infortuni prima dell'inizio della stagione è normale che lo sviluppo delle gomme da bagnato sia ancora in qualche modo non adeguato. Questo è un altro dei problemi creati dalla mancanza di test.
In questa stagione, se si vuol puntare al titolo, si deve arrivare in fondo più volte possibile ed è per questo che trovo sorprendente che Rossi sia stato uno dei piloti meno regolari in questa prima parte della stagione. La sua esperienza dovrebbe aiutarlo a interpretare al meglio le situazioni, sapere quando spingereo meno. Domenica è caduto mentre stava conducendo la gara e, soprattutto, dopo aver visto come sono finiti a terra Yonny Hernandez e Andrea Dovizioso. Ecco perché è stato così dduro con se stesso quando ha spiegato l'errore che ha commesso. E' raro che accada quando hai quel talento.
Nel caso di Lorenzo, tuttavia, credo che il fine settimana così brutto fosse dovuto più a un blocco mentale collegato direttamente alle sue esperienze passate sulla pista di Assen. Jorge è caduto in Olanda tre anni fa, proprio sul bagnato, e si è fatto male. Credo che nel subconscio sia ancora presente quella caduta e che questa lo freni in condizioni simili. Non è normale vederlo così rigido sulla moto, senza la solita scorrevolezza che lo contraddistingue. Se fosse stato veloce già venerdì magari si sarebbe tolto un peso di dosso, ma non è ruscito a farlo. Non è stato veloce come al solito e sabato è poi caduto mentre andava piuttosto forte.
Credo che nel caso di Jorge la sua virtù più grande possa trasformarsi nel suo più grande ostacolo nelle situazioni complesse. Il suo stile di guida è unico, gli permette di essere il più veloce di tutti nelle curve, e lo ha aiutato nel cogliere i più grandi successi della sua carriera, ma, allo stesso tempo, è uno stile così personale che gli rende molto difficile adottare uno stile di guida alternativo quando le cose vanno male.
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