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Lowes: "Il salto in MotoGP non mi preoccupa perché crescerò con il team"

Il britannico debutta nella Classe regina del Motomondiale in sella alla Aprilia RS-GP che nel 2017 dovrà sviluppare e migliorare, proprio come se stesso.

Sam Lowes, Aprilia Racing Team Gresini

Foto di: Aprilia Racing

Sam Lowes, Aprilia Racing Team Gresini
Sam Lowes, Aprilia Racing Team Gresini
Sam Lowes, Aprilia Racing Team Gresini
Sam Lowes, Aprilia Racing Team Gresini
Sam Lowes, Aprilia Racing Team Gresini
Sam Lowes, Aprilia Racing Team Gresini
Sam Lowes, Aprilia Racing Team Gresini
Sam Lowes, Aprilia Racing Team Gresini
Moto di Lowes, Aprilia Racing Team Gresini

Sam Lowes è molto carico e motivato in vista della stagione 2017 del Motomondiale che lo vedrà debuttare in MotoGP.

Dopo un'ottima stagione in sella alla Kalex Moto2 della Gresini Racing, il pilota britannico è passato alla Aprilia RS-GP ufficiale, già provata nelle sessioni di test invernali.

"Le differenze più grandi che ho incontrato sono accelerazione e frenata, cioè la velocità in uscita di curva e quella in ingresso - spiega Lowes a Motorsport.com dopo la presentazione del team a Noale - Ora la moto comincia ad essere più a posto e riesco a capirne di più il comportamento. Questo significa poter tirare fuori il meglio da essa, tenendo conto che anche io debbo cambiare un po' il mio stile di guida, in particolare la posizione a centro curva".

"Negli ultimi test abbiamo lavorato molto su questi aspetti, ma con grande serenità perché abbiamo un bel programma di sviluppo che è incentrato nel crescere passo dopo passo".

Il salto di categoria si è rivelato importante per il 26enne di Lincoln, che ha subito capito di essere approdato fra i migliori.

"Il potenziale delle moto e dei piloti oggi è molto alto, lo abbiamo visto nei test, dove tutti erano molto vicini. Nelle ultime due stagioni non ho provato molto e ho affrontato un altro tipo di impegno stagionale, oggi ho una nuova avventura davanti, ma sono più tranquillo anche se ci sono tanti test da svolgere. Chiaramente la speranza è essere davanti il più possibile nonostante sia un debuttante, ma non credo che siamo messi male e penso che ce la potremo giocare con gli altri".

Lowes non ha grossi problemi ad ammettere che in questi anni ha sbagliato alcune cose, ma oggi ha la grande occasione di poter crescere in un team senza troppe pressioni.

"In passato ho fatto troppi errori, pensavo più a concentrarmi sui tempi di ogni giro che al complesso. Questo mi ha insegnato che ciò che conta non è il lavoro su una cosa sola, come spingere ad ogni tornata per abbassare i crono, ma su tante. In questi test, di fatto, non ho guidato la moto che avrò in Qatar perché ci siamo dovuti concentrare su diverse parti. Sicuramente potrò andare più veloce, ma stiamo ancora lavorando".

"Il discorso è che in Moto2 non c'era molto da provare, mentre qui è importantissimo capire come si comporta la moto per decidere in che direzione proseguire con lo sviluppo".

"Come ho detto prima, il mio difetto negli anni scorsi era che badavo troppo ai miei tempi sul giro, cosa che in parte si è ripresentata nei primi test quando, cambiando le cose sulla moto, vedevo che riuscivo ad abbassarli. Ma ora penso di essere più preparato a svolgere un certo tipo di lavoro. Conosco la moto all'80%, sto lavorando tantissimo per crescere ed essere più pulito nella guida. In MotoGP non conta solo il pilota, ma il complesso; penso di stare facendo passi avanti importanti e non vedo l'ora di essere in Qatar".

E qui c'è una rivelazione...

"Sto lavorando molto su me stesso, quest'inverno ho cominciato a farlo con un mental coach. E' cileno, mi dà una mano a capire cosa ho nella testa e ad analizzare le attenzioni e le reazioni. La cosa più importante è essere preparati nella testa per poter lavorare bene".

Infine una battuta su suo fratello gemello Alex, che sarà in sella alla Yamaha SBK per il secondo anno consecutivo.

"Beh, sicuramente lui è messo meglio di me! Con la Yamaha si trova bene e anche in Superbike, penso che potrà fare bene".

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