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Conferenza stampa

Lorenzo: "Voglio fare la storia vincendo con Ducati, come Stoner"

Nella conferenza stampa di Jerez, Jorge Lorenzo ha parlato del suo futuro in Ducati, affermando: "Le motivazioni e la presenza di Dall'Igna sono ciò che mi ha portato a cambiare. Se vinco con la Ducati faccio la storia".

Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing

Foto di: Mirco Lazzari

Terzo in griglia, Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Qualifiche: primo Marc Marquez, Repsol Honda Team, secondo Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing, ter
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
partenza: Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Qualifiche: primo Marc Marquez, Repsol Honda Team, secondo Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing, ter
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing

Nella conferenza stampa indetta dalla DORNA per aprire il fine settimana di gara a Jerez, sede del quarto GP della stagione 2016 del Motomondiale, sono stati presenti ben 6 protagonisti della MotoGP. I riflettori, però, non potevano che essere puntati tutti su Jorge Lorenzo. Il pilota nativo di Maiorca ha annunciato nel corso di questa settimana che, a partire dal 2017, correrà per il team Ducati, lasciando dopo molti anni la Yamaha.

"E' stata un delle decisioni più importanti e difficili della mia carriera. Ma il momento di salire sulla Ducati è ancora molto lontano", ha dichiarato Jorge. "Ci sono ancora 15 Gran Premi da disputare, quindi per il momento tutta la mia attenzione e tutta la mia concentrazione su questo anno. Io mio obiettivo è vincere di nuovo il campionato mondiale di MotoGP, dunque al momento penso solo a questo e alla Yamaha. Voglio fare il meglio con il mio team per poi provare a vincere il campionato".

Per quale motivo avete deciso di rendere nota questa scelta a questo punto del campionato 2016?
"Concentrarsi solo su ogni gara è la scelta più semplice. Abbiamo voluto risolvere il dubbio sul mio futuro sin da questo momento della stagione in modo da poterci concentrare sul presente. Ora tutto è risolto e posso spostare la mia concentrazione su questo campionato. Se non lo facessi sarebbe anche pericoloso. Voglio ottenere ancora ottimi risultati e penso al presente. Il domani è ancora molto lontano".

Quest'anno sei partito meglio dello scorso anno, ma devi recuperare su Marquez. Jerez può essere la pista su cui far partire la tua rincorsa al titolo 2016?
"Lo scorso anno sono partito male, poi da qui sono andato molto forte. Questa è una pista che mi piace. Lo scorso anno feci una gara molto competitiva. In Argentina purtroppo sono caduto e ho perso diversi punti , ma siamo riusciti a reagire in modo molto positivo e non essendo in grado di battere Marc ad Austin ma siamo arrivati secondi e abbiamo preso punti importanti per il campionato. Quando non vinci devi essere in grado di salire sul podio. Abbiamo qualche punto di svantaggio ma arriviamo su una pista che mi piace molto. Abbiamo un potenziale anche più elevato dello scorso anno. Marc è molto forte, ma anche io mi sento molto forte e penso che saremo in grado di lottare per la vittoria qui e nei prossimi Gran Premi".

Pensi che sarai il pilota numero 1 in Ducati?
"Non mi preoccupavo di essere il numero 1 o il numero 2 in Yamaha. Come ho sempre detto, per me era sufficiente avere lo stesso trattamento, gli stessi strumenti forniti al mio compagno, perché io credo nel mio potenziale e per me questo è abbastanza. Chiaramente potrei trovare una filosofia differente in Ducati. Per Yamaha tutti i piloti sono importanti per lo sviluppo della moto. Probabilmente in futuro avrò più opportunità per creare la moto più adatta a me. Forse saranno più concentrati su di me".

Alcuni uomini del tuo team in Yamaha potrebbero seguirti in Ducati. Confermi queste voci?
"Avrò degli uomini del mio team che mi seguiranno in Yamaha. Non ci siamo ancora fermati per parlarne, ma tutti i piloti è importante tenere con sé alcune persone che sono fidate e che capiscono quello che chiedi in breve tempo. Questo però non dipende al 100% da me. Mi piacerebbe però poter mantenere quante più persone possibili con me in futuro".

Pensi che sarai trattato alla pari di Valentino sino al termine della stagione?
"Innanzitutto sono molto grato alla Yamaha, a Lin Jarvis, che mi ha messo in moto quando avevo appena 18 anni. Abbiamo vinto molti titoli assieme e credo che se non fosse stato per Yamaha non sarei tre volte campione del mondo di MotoGP. Sono davvero grato a loro. Sono stati molto importanti per me. Loro hanno fatto ciò che si sentivano e io anche. Ho fatto quello che mi sentivo. Certo, mi sono sempre sentito protetto dalla Yamaha, mi hanno dato sempre il miglior materiale, ma questa è stata una scelta legata alle motivazioni. Cercavo un'altra sfida".

In questa tua decisione hai detto che le motivazioni hanno avuto un peso specifico considerevole. Potresti dunque in futuro considerare di passare alla Honda?
"Non credo che dopo Ducati io possa andare alla Honda. Ho parlato di scelta legata alle motivazioni, ma onestamente non penso di andare alla Honda in futuro. Quando ti trasferisci in un'altra squadra lo fai pensando di rimanere lì sino alla fine. Questa è la mia idea romantica. E lo è stata anche per la Yamaha in precedenza. Questo non è stato possibile. Ora mi trasferisco in Ducati e la mia idea è quella di ritirarmi dopo aver smesso di correre con questo team. E' ancora molto lontano il mio ritiro. Ora penso alla Yamaha, poi penserò alla Ducati. Il futuro è ancora lontano".

Pensi che sia possibile paragonare la Ducati alla Ferrari?
"La Ferrari è la Ferrari e la Ducati è la Ducati. Non penso ci siano molte similitudini. Certo, i fan della Ducati sono molto fedeli al marchio. Come se fossero una grande famiglia, sono molto fedeli, devoti. Non credo che le altre marche abbiano qualcosa di comparabile, di così grande. Onestamente credo che dovrò cercare di scrivere la storia, perché cercherò di lottare per il titolo con la Ducati. In passato c'è riuscito solo Casey, quindi se dovessi riuscire a farlo scriverei davvero una pagina di storia del Motorsport. Questo farà parte della mia nuova sfida ed è stato un fattore importante nella mia decisione".

Chi ti piacerebbe vedere alla Yamaha una volta che sarai passato alla Ducati?
"Chi mi piacerebbe vedere al mio posto in Yamaha? E' l'argomento che mi interessa di meno in questo fine settimana".

Pensi che la tua scelta sia un bene per la MotoGP?
"Questa mia scelta è positiva per lo sport perché ora tutti i team principali della MotoGP, Suzuki compresa, possono dire di avere almeno un top rider. Un pilota molto importante. Forse prima questo non era possibile, ora tutti gli spettatori potranno avere almeno tre piloti importanti che corrono per tre marche differenti".

Che importanza ha avuto nella tua scelta la presenza in Ducati di Luigi Dall'Igna?
"Ovviamente ho sempre avuto un ottimo rapporto con Gigi, sin dai tempi della Derby nel 2004 e sino alla fine del 2007, l'anno dei mio secondo titolo mondiale. Per me Gigi è sempre stato un ingegnere geniale, ha sempre avuto molto successo in ogni categoria, ma anche in ogni casa in cui ha lavorato. So che il suo obiettivo è quello di vincere il titolo mondiale della MotoGP e ogni hanno ha sempre migliorato la moto, quindi questo ha certamente influenzato la mia decisione. E' una scelta rischiosa, lo so, ma il rischio è calcolato".

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