Lorenzo polemico: "Ogni anno provano a tarpare le 'ali' alla Ducati!"
Il maiorchino critico con le Case giapponesi: "Andavamo forte con le ali e le hanno vietate. Poi hanno ridotto i test perché pensavano fossero un vantaggio per noi. Ma noi rimarremo forti".
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
La stagione 2017 di Ducati è stata una sorpresa per molti. La crescita del team di Borgo Panigale è stata esponenziale soprattutto nelle ultime due stagioni, quando gli ingegneri di Borgo Panigale guidati da Gigi Dall'Igna hanno iniziato a sfornare soluzioni - per la MotoGP - interessanti e innovative.
Dopo una sola stagione, però, le ali che tanto hanno fatto crescere le Desmosedici GP 2016 sono state proibite al termine della stagione passata su spinta delle Case giapponesi. Ducati ha saputo incassare il colpo così bene da aumentare esponenzialmente le vittorie nel 2017, passando dalle 2 dello scorso anno alle 6 del 2017, arrivando a un passo dal titolo mondiale con Andrea Dovizioso.
Nel corso di quest'anno, invece, la Grand Prix Commission ha deciso di ridurre in maniera drastica i test a partire dalla prossima stagione. Stuzzicato su questo argomento, il pilota della Ducati Jorge Lorenzo ha tirato una stoccata alle Case giapponesi nel corso del debrief di ieri sera al termine della prima giornata di test collettivi sul tracciato "Ricardo Tormo" di Valencia.
"Ducati aveva le ali, ha vinto e hanno spinto per proibire le ali. Poi hanno pensato che i buoni risultati della Ducati del 2017 fossero riconducibili ai test fatti nel corso dell'anno. E così hanno pensato di eliminare o ridurre drasticamente i test. Noi siamo davvero competitivi, credo che lo siamo e lo saremo senza le ali, senza i test. Saremo forti", ha affermato il maiorchino.
Sulla stessa linea d'onda anche il responsabile di Ducati Corse, Gigi Dall'Igna, che nella conferenza stampa di fine anno a Valencia ha rincarato la dose. "Sicuramente sulle ali hanno fatto una battaglia poco onesta a mio modo di vedere, che ha portato a bandirle dal campionato. Quest'anno hanno fatto una battaglia sui test, che per certi aspetti poteva essere anche giusta, perché noi avendo una base in Europa abbiamo più facilità ad andare a provare con il nostro test team sulle piste su cui poi andiamo a correre".
"Aveva senso portare una riduzione, ma non mi piace il modo con cui si è arrivati a questa versione del regolamento. Noi avevamo già pianificato tutti i test del prossimo anno e anche quelli dei nostri piloti ufficiali per novembre ed abbiamo dovuto rivisitare tutto. La ritengo quindi una modifica corretta nello spirito, ma sbagliata nella metodologia e nei tempi di implementazione. Lo stesso vale anche per la riduzione dei test con i piloti ufficiali, anche se è chiaro che aumentando il numero dei GP si riduce il tempo a disposizione per le prove".
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