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Lorenzo: "Pensavo di prendere 40" dai primi. Invece sono solo 17!"

Lo spagnolo della Ducati ha chiuso al nono posto ad Austin, vittima di graining alla gomma anteriore che lo ha frenato nella seconda parte di gara.

Jorge Lorenzo, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Jack Miller, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS, Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
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Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team

Jorge Lorenzo chiude il terzo Gran Premio della stagione con un anonimo nono posto dopo aver lottato per gran parte della gara con la Suzuki di Andrea Iannone. Il "nemico" più forte del maiorchino, però, sembra essere stato il graining che nel corso della gara si è formato sulla sua ruota anteriore, costringendolo ad alzare i suoi tempi sul giro sino a farsi riprendere da Iannone e a chiudere di poco all'interno della Top 10.

"Credo che senza il graining avuto sulla gomma anteriore avrei chiuso la gara più vicino a Dovizioso. Sarei stato settimo alle spalle di Andrea. Probabilmente ho patito più dei miei avversari il consumo sul lato destro delle gomme. Ho dovuto abbassare il mio ritmo di mezzo secondo e questo ha permesso a Iannone di avvicinarsi e di passarmi in maniera aggressiva e questo mi ha fatto perdere diversi secondi".

La situazione di Lorenzo non è drammatica - sportivamente parlando - come quella di Fernando Alonso alla McLaren, ma le parole del maiorchino di fine gara assomigliano alle stoccate che spesso il due volte iridato di F.1 spara nei confronti della scuderia di Woking.

"Sono felice perché nel corso dell'intero fine settimana ho spesso preso 2 secondi distacco sul passo, dunque questo avrebbe voluto dire finire la gara a circa 40 secondi da quelli davanti. Invece sono riuscito a chiudere a 17 secondi appena dal vincitore. Sarebbero stati circa 12 senza il graining sulla gomma anteriore, dunque è una cosa positiva".

"Ovviamente la nona posizione non è buona, noi vogliamo lottare per il campionato e per le vittorie, ma al momento non è una cosa possibile. Ma siamo ora più vicini alle altre Ducati e di conseguenza anche agli altri. Mi sento meglio sulla moto. Va meglio rispetto al Qatar e anche un po' meglio rispetto all'Argentina e lo abbiamo dimostrato oggi in gara".

"Non è la prima volta che ho avuto graining su questa pista. E' capitato anche quando correvo per la Yamaha. Specialmente in alcune curve specifiche. Devo dire che capita solo in questo tipo di piste, perché in altre le DUcati fanno lavorare bene la gomma anteriore".

Seppure i risultati stentino ad arrivare, Lorenzo pensa di essere sulla buona strada. Sino a quando non si è verificato il graining sulla sua moto, Jorge è riuscito a stare vicino ad Andrea Dovizioso, che conosce molto meglio la Desmosedici essendo pilota di Borgo Panigale da ormai 5 anni.

"La cosa importante ora è trovarsi bene sulla moto, sentirsi naturali mentre si guida. Essere capaci di spingere, entrare in curva avendo confidenza. In queste gare non siamo stati perfetti sotto questi aspetti. Sono stato dietro ad Andrea che è in Ducati da 5 anni, lui conosce perfettamente la moto, ma sono stato capace di stare con lui sino a quando ho avuto una gomma anteriore decente. E questo non è nemmeno uno dei miei circuiti preferiti. Dunque abbiamo bisogno di fare un altro passo avanti. Arriveranno anche le mie piste preferite. Non vi ho mai corso con Ducati ma cercherò di compensare con la mia guida".

Jorge è poi tornato su pregi e difetti della Desmosedici 2017. Innegabile che la mancanza delle ali - causa divieto sancito dal regolamento tecnico vigente - abbia penalizzato le Rosse, ma ci sono anche altri aspetti che non piacciono allo spagnolo.

"Su questa pista abbiamo patito la mancanza delle ali. Qui ci sono molte accelerazioni e nelle curve veloci non abbiamo il medesimo carico aerodinamico all'anteriore. Ma non le abbiamo e dobbiamo dimenticarci di tutto ciò. Dobbiamo cercare di migliorare la moto senza le ali. I punti deboli sono sempre gli stessi. In curva, il motore un po' troppo aggressivo, così come anche i punti forti sono i medesimi. L'accelerazione, la potenza sui rettilinei".

Per concludere Lorenzo ha voluto parlare dei prossimi appuntamenti della stagione. A Jerez le aspettative non saranno alte, perché la pista andalusa non è mai stata terreno di caccia per la Ducati. Potrebbe però andare meglio in Francia.

"Ora arriviamo in Europa ma correremo a Jerez de la Frontera, storicamente una delle peggiori piste per la Ducati. Ma non si sa mai. In MotoGP può accadere di tutto. Stiamo migiroando velocemente, io a Jerez vado forte. A Le Mans potremmo andare bene. Ducati lì va forte, io anche".

Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont

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