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Lorenzo: “Parole di Puig diverse da quelle scritte sui giornali”

Il pilota Honda viaggia nelle retrovie, ma ricuce il distacco dai primi ed avverte miglioramenti rispetto a Silverstone. Prende poi le difese di Alberto Puig e punta il dito contro i giornalisti.

Jorge Lorenzo, Repsol Honda Team

Jorge Lorenzo, Repsol Honda Team

Gold and Goose / Motorsport Images

È un Jorge Lorenzo irriconoscibile quello che abbiamo visto in questo venerdì di prove libere del Gran Premio di San Marino. Sulla pista dove ha ottenuto quattro vittorie, lo spagnolo è arrivato ancora convalescente dall’infortunio ad Assen di giugno, dove ha rimediato la frattura di due costole. Nelle due sessioni ha macinato chilometri in sella alla sua RC213V lottando contro il dolore e provando a migliorare per poter fare dei passi in avanti nonostante le enormi difficoltà.

Se in mattinata ha chiuso con il 21esimo tempo a ben due secondi dalla vetta, nel pomeriggio ha ridotto il distacco, che si è abbassato di qualche decimo ed è rimasto ad 1.3 secondi dal leader, Maverick Viñales. Il cinque volte campione del mondo non ha ancora il passo dei primi e continua a viaggiare nelle retrovie, ma archivia il venerdì con relativa soddisfazione, conscio dei miglioramenti visti tra un turno e l’altro.

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Continua a mancare la fiducia sull’anteriore, che non lo aiuta a spingere come vorrebbe e si aggiunge ad un fisico già martoriato da un infortunio serio e dal quale non è ancora pienamente guarito, per quanto sente di aver fatto dei passi in avanti rispetto al Gran Premio di Gran Bretagna di tre settimane fa: “Ogni volta che sforzo, il giorno dopo ne risento ed in moto è lo stesso. Dopo 45 minuti di allenamento peggiora, mi fa male abbastanza, ma in generale ho meno dolore rispetto a Silverstone, posso spingere di più in frenata ed in curva e questo si riflette anche sulla velocità. Abbiamo migliorato un po’ la moto, acquisendo più grip al posteriore e questo è importante”.

“È vero che siamo ancora piuttosto lontano – continua il maiorchino – sia per quanto riguarda la posizione che il passo. Forse nel giro secco abbiamo fatto un passo in avanti e ci siamo avvicinati, ma il mio obiettivo per domani è migliorare il ritmo e passare da 1.8 ad 1.5 secondi dal primo. Per quanto riguarda le gomme, sul giro secco la morbida anteriore mi dà più fiducia, mentre con la media ho qualche problema, vedremo domani quale usare. Comunque sono passato dai 3 secondi di Silverstone a quasi 1.5 qui, è positivo. Sapendo la mia situazione, sono l’unico pilota che prova dolore fisico, cerchiamo di uscirne nel miglior modo possibile”.

 

L’infortunio dunque non influenzerà l’approccio mentale, più prudente ma non per questo meno coraggioso: “Credo che ogni pilota ha in testa la possibilità di cadere e farsi male, nelle curve di prima marcia ed in quelle più rapide. Anche se sembra che siamo dei pazzi, siamo sensibili e sappiamo bene quello che ci giochiamo. Evidentemente quando in poco tempo hai avuto delle cadute importanti con infortuni gravi ha meno fiducia nella moto, è logico e naturale. Non è la prima volta che mi succede, anche nel 2008 sono caduto e mi sono fatto molto male, è arrivato un momento in cui arriva la sopravvivenza che mi ha fatto essere più prudente. La lesione non è ancora al 100%, ma quando non sentirò più dolore sarò più sicuro e avrò più fiducia sulla moto. Con pazienza e con giri sulla moto, ricordando un po’ come si guida perché non lo facevo da tempo, mi sento un po’ più a mio agio”.

Sarà complicato anche dal punto di vista tecnico: “A Misano mi limitano la condizione fisica e la mancanza di fiducia sull’anteriore, la moto di quest’anno è molto potente, ma in altre aree c’è stato un peggioramento, è più nervosa. Quindi mi costa molto fare risultati. Nakagami ha una moto meno potente, ma è più docile e più semplice da pilotare. Solo Marc con l’esperienza, la qualità e l’aggressività che ha può guidarla al limite e trarne il massimo del rendimento. Soprattutto se hai avuto una lesione importante e hai perso in tre mesi il ritmo che hanno avuto tutti, si sommano cose negative che alla fine fanno la differenza. È una moto fisica, ma bisogna guidarla in un certo modo con molta fiducia ed esperienza. Lui fa la differenza in ingresso ed in percorrenza di curva, ma se ad ogni frenata ti toglie un decimo, a fine giro fa una grande differenza”.

Lorenzo conclude prendendo le difese di Alberto Puig, team manager che ieri ha insinuato gli mancasse volontà: “Non ho sentito la sua intervista, ma comunque non mi interessa, anche perché quello che c’è scritto nei giornali non rispecchia esattamente ciò che ha detto. Credo che non sia stato detto tutto, quindi è difficile dare un giudizio. Ma anche leggendo, non vedo una grande cose, è la sua opinione e la rispetto. Non credo mi abbia fatto una grande critica, più o meno ha spiegato la mia situazione. Se ascoltiamo quello che lui ha detto davvero, credo sia un po’ diverso da quello che c’è scritto sui giornali”.

Jorge Lorenzo, Repsol Honda Team

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Jorge Lorenzo, Repsol Honda Team

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Foto di: Motogp.com

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Jorge Lorenzo, Repsol Honda Team

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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