Lorenzo: "Non dico che non correrò in Australia, ma è più facile in Malesia"
Le previsioni negative di Jorge Lorenzo hanno purtroppo trovato conferma oggi: dopo aver completato appena un paio di giri nella FP1 del GP del Giappone, lo spagnolo si è arreso al dolore della frattura al radio sinistro.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Se non poter correre a Motegi è già di per sé una brutta notizia, la cosa peggiore è che il maiorchino è seriamente in dubbio anche per il GP d'Australia, che si terrà tra appena una settimana a Phillip Island, ma anche per quello della Malesia, tra due settimane a Sepang.
"Sono triste, ma lo ero già anche ieri. Sapevo che sarebbe stato difficile partecipare a questo Gran Premio. In frenata e nei cambi di direzione non potevo appoggiare la mano più del 10%. Ero molto lento e correvo il rischio commettere un errore e cadere di nuovo. Il rischio era troppo grande" ha spiegato il pilota della Ducati.
Gli infortuni per Lorenzo si sono presentati nel momento peggiore della stagione, quando ci sono diversi Gran Premi concatenati tra loro.
"La sfortuna mi ha colpito proprio ora che ci sono tre gare consecutive" ha detto, lasciando intendere che questo possa aver creato un dubbio tra rimanere dall'altra parte del mondo o tornare a casa e provare a riprendersi completamente.
"Ho parlato con il mio medico di fiducia e non cambia molto andare a casa o stare qui" ha proseguito, tuttavia.
Al momento, Jorge aspetterà fino a lunedì, quando inizialmente aveva programmato di recarsi in Australia, sperando in una recupero miracoloso. Prima però andrà anche in un ospedale vicino a Motegi con l'intento di sottoporsi ad una TAC completa.
"Non ci sono macchinari migliori di quelli che ci sono qui. Faremo una scansione TAC per capire esattamente la situazione del polso, perché oltre all'osso potrebbero esserci delle lesioni anche ad un tessuto".
Nelle ultime due settimane Lorenzo aveva sperato di poter recuperare dall'infortunio rimediato nella caduta di Buriram, ma ora sembra difficile anche correre in Australia.
"Non so cosa succederà tra sei giorni, ma se non sono migliorato in 14, dubito di poterlo fare in sei" ha detto, lasciando intendere di non essere ottimista riguardo a questa possibilità.
"Faremo quella risonanza magnetica e vedremo. Al momento non pensiamo ad un'operazione, perché questo tipo di fratture non si operano se non si scompongono".
Riguardo alle sue possibilità di recuperare per Phillip Island, ha aggiunto: "Non sto dicendo che non correrò in Australia, ma è più facile che possa farlo in Malesia".
"L'unica cosa che posso dire è che non se non avessi continuato a lamentarmi, non mi avrebbero fatto nemmeno gli esami. Sicuramente avrei potuto aspettare un po' di più per riprendere gli allenamenti".
"La cosa più importante è la mia salute" ha detto il maiorchino, sconvolto dalla disparità di opinioni dei medici che ha consultato fin dalla caduta in Thailandia.
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