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Lorenzo: "La vittoria ora è molto vicina, magari a Motegi..."

Dopo aver condotto la gara di Aragon per ben 15 giri ed aver conquistato il suo secondo podio stagionale, a soli 2" dal vincitore Marc Marquez, Jorge crede che il suo feeling con la Ducati sia maturo per qualcosa di importante.

Il secondo classificato Jorge Lorenzo, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Podio: il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team, il secondo classificato Dani Pedrosa
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Il secondo classificato Jorge Lorenzo, Ducati Team

Le ultime gare avevano fatto capire che il secondo podio stagionale ormai era questione di tempo per Jorge Lorenzo e finalmente a Motorland Aragon il pilota della Ducati è riuscito a centrare questo obiettivo dopo una gara da protagonista. Al via ha subito preso il comando e lo ha mantenuto per ben 15 dei 23 giri in programma, prima di cederlo alla Honda di Marc Marquez e di arrendersi nel finale anche al ritorno della RC213V gemella di Dani Pedrosa.

Il risultato finale, dunque, è un terzo posto come a Jerez, ma ad essere molto diverso è il modo in cui è arrivato, anche perché sotto alla bandiera a scacchi si è presentato con appena 2" di ritardo sul vincitore Marc Marquez e questo è il suo gap più basso dell'intero 2017.

Jorge si aspettava di pagare alla distanza la scelta della gomma soft al posteriore, ma ai microfoni di Sky Sport MotoGP HD ha spiegato che non c'era alternativa se voleva provare ad essere competitivo almeno nella prima parte della gara.

"Sono stato in testa per più di metà gara, ma sapevo che non sarebbe stato sufficiente, perché negli ultimi 6-7 giri sarebbe stato difficile con la gomma soft al posteriore. Per noi però era l'unica soluzione, perché c'era troppa differenza di grip con la gomma media e con quella non sarei stato competitivo fin dal primo giro" ha spiegato il pilota della Ducati.

I progressi mostrati oggi però lo portano a pensare che la vittoria sia davvero ad un passo: "La cosa importante è che siamo in progressione e che ogni volta siamo più vicini alla vittoria, perché capisco la moto e posso esprimere il mio potenziale. La vittoria ora è molto vicina, magari potrebbe arrivare anche a Motegi".

Ed effettivamente dopo la pausa estiva ha mostrato una progressione importante: "Ogni gara troviamo qualcosa che mi permette di andare un po' più forte lavorando con il team, inoltre anche io capisco sempre di più la moto e posso provare ad andare più al limite. Mi manca ancora qualcosa nella parte centrale della curva ed oggi per esempio si vedeva al curvone finale, nel quale facevo tanti metri in più della Honda. Se riusciamo a migliorare un pelino su questo aspetto, possiamo davvero essere tanto competitivi".

Quando poi gli è stato chiesto qual è stata la chiave di questa svolta che ha trovato piano piano, ha aggiunto: "Non c'è qualcosa che fa una differenza enorme. E' una questione di piccoli dettagli e di chilometri di esperienza, che mi rendono più a mio agio sulla moto e questo si sente alla distanza in gara. Ora sono molto fiducioso per Motegi, perché è una delle mie piste preferite, dove posso guidare con il mio stile, inoltre è anche una buona pista per la Ducati. Ho grandi speranze per Motegi, ma quest'anno abbiamo visto che non si sa mai".

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