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Lorenzo: "Ho perso qualche mese di vita nel duello con Marquez, ma ne è valsa la pena!"

Il maiorchino si gode il terzo successo stagionale, arrivato dopo una battaglia all'ultimo sangue con il futuro compagno in Honda. Jorge manda una carezza anche alla Ducati: "Il nostro matrimonio sarà ricordato come qualcosa di positivo".

Il vincitore della gara Jorge Lorenzo, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Jorge Lorenzo, Ducati Team
Il vincitore della gara Jorge Lorenzo, Ducati Team
Il vincitore della gara Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Il vincitore della gara Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Il vincitore della gara Jorge Lorenzo, Ducati Team
Il vincitore della gara Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team

Jorge Lorenzo è sempre stato noto per essere un pilota estremamente pulito, che aveva bisogno di scappare e fare il suo ritmo per vincere. Oggi però il maiorchino ha dimostrato che se serve è capace anche di tirare fuori gli artigli, perché si è portato a casa una bellissima vittoria nel GP d'Austria, al termine di un duello accesissimo con Marc Marquez, con il quale forse ha mandato anche un messaggio molto chiaro al compagno di squadra.

Ai microfoni di Sky Sport MotoGP HD il pilota della Ducati ha scherzato sulla fatica che gli ha richiesto questo terzo successo stagionale dopo quelli di Mugello e Barcellona: "Non so se ho perso degli anni di vita, ma sicuramente qualche mese l'ho perso con tutta quella pressione e quella tensione nel duello con Marc. Però no è valsa la pena perché ho potuto lottare con molta energia e con molta aggressività , facendo anche un po' di strategia negli ultimi giri".

Sul duello con il rivale della Honda, poi ha aggiunto: "A due giri dalla fine ho lasciato passare Marc per rilassarmi un po' e poi spingere nell'ultimo giro. Sapevo che nella salita che va alla curva 9 avevo un vantaggio di due o tre decimi nei suoi confronti e io pensavo di attaccare lì. Marc invece era molto forte alla staccata della curva 3 e mi attaccava sempre lì. All'ultimo giro forse pensava che io fossi molto più vicino a lui ed ha frenato molto la moto, pensando che io dovessi chiudere il gas, invece mi ha lasciato spazio all'esterno e sono riuscito a rimettermi davanti in accelerazione. A quel punto ho spinto al massimo fino alla fine, staccando molto forte e mantenendo la posizione".

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Tra le altre cose, la sua strategia di gara è stata perfetta, visto che con una doppia gomma soft è quello che ha gestito meglio il consumo degli pneumatici: "Ho imparato molto sulla gestione delle gomme. A Brno ho fatto l'ultimo step, ma avevo già fatto qualcosa di simile al Mugello e a Barcellona. Non è detto che la gomma morbida sia quella che cala di più alla fine, dipendo molto anche dal tuo modo di guidare e dalla gestione. Credo di averla gestita molto bene all'inizio, anche se non ho potuto amministrare troppo, perché Marc stava spingendo forte per andare via. Ho cercato di mantenere sempre il distacco tra 0"8 e 1"2, ma poi l'accelerazione di Marc ha iniziato a calare e quando l'ho sorpassato si è attaccato al mio codone ed è rimasto lì fino alla fine".

Oggi quindi ha dato un'ennesimo saggio di quanto quest'anno sia stato capace di cambiare il suo stile di guida per adattarsi ad una Ducati che obiettivamente ora è molto competitiva: "Una delle cose più difficile per uno sportivo è reinventarsi e cambiare il suo modo di fare le cose. Con la Ducati sono stato praticamente obbligato a farlo, cambiando molto il mio stile di guida. Quando molti non ci credevano più, ci sono riuscito e penso che alla fine questo matrimonio sarà ricordato come un qualcosa di positivo, soprattutto nel secondo anno, perché entrambi ci siamo portati delle cose positive per il futuro".

L'anno prossimo il duello con Marquez sarà ad armi pari, visto che saranno entrambi sulla Honda, anche se Jorge si aspetta che avrà bisogno di un periodo di adattamento anche alla RC213V: "Tutte e due le moto sono molto forti. Sia la Ducati che la Honda hanno i loro punti di forza e i valori in campo dipendono molto anche dal circuito. L'anno prossimo Marquez partirà con un grande vantaggio, perché ha 6-7 anni di esperienza sulla moto e l'anno scorso Dovi è stato più forte di me sulla Ducati per lo stesso motivo. Quando poi capisci la moto, alla fine un pilota forte resta un pilota forte".

Con la vittoria di oggi si è portato al terzo posto nel Mondiale, anche se staccato di 71 punta da Marquez e di 12 da Valentino Rossi. L'obiettivo più alla portata quindi sembra il secondo posto: "Senza la pressione di lottare per un campionato, anche se non si può mai dire mai fino a quando non è finito, è chiaro che si può correre in una maniera differente. Quando uno non può vincere il Mondiale, e al momento sembra molto difficile, la cosa migliore che si può fare è essere vice-campione del mondo".

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