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Lorenzo: “Dovi si è un po’ spento. Lui in Yamaha? Non scelgo io”

Jorge Lorenzo, vicino all’addio a Yamaha e prossimo all’approdo in Aprilia come collaudatore, rivela alla Gazzetta dello Sport le proprie sensazioni sulla stagione 2020 e spiega i motivi per cui Iwata non lo ha scelto per sostituire Valentino Rossi, risultato positivo al covid.

Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

La MotoGP sia avvia verso la fine di questa stagione 2020 particolare, che potrebbe vedere per la terza gara consecutiva l’assenza di Valentino Rossi. Il pilota Yamaha è in attesa di un secondo tampone, dopo essere risultato ancora positivo, e tutto lascia pensare che possa saltare anche il Gran Premio d’Europa, in programma a Valencia questo fine settimana.

A sostituirlo però non ci sarà Jorge Lorenzo, collaudatore Yamaha nel 2020. L’ipotesi di far correre il maiorchino è stata scartata dalla Casa di Iwata dopo i test di Portimao, in cui non è andato forte: “Non corro, non mi considerano. Penso che vedendo che non sono stato competitivo nei test di Portimao, non abbiano pensato a me. In realtà non ero molto in forma. Certo, se mi avessero fatto girare come ha fatto KTM con Pedrosa, mi sarei allenato regolarmente. Ma a giugno Yamaha mi ha detto che non ci sarebbero stati più test in programma, quindi non ero pronto. Infatti la chiamata per Portimao mi ha sorpreso”.

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In Portogallo Lorenzo non ha brillato e spiega i motivi. “Dopo otto mesi senza guidare una motogp perdi i riflessi, la capacità di reazione, il ritmo. Serve adattamento, ma io ho avuto a disposizione solo un giorno e mezzo, i meccanici dovevano partire per Le Mans e la mia moto era quella del 2019. Inoltre il circuito era nuovo, quindi era impossibile andare forte. Penso che quel test abbia fatto sorgere dubbi sulla mia competitività. Però ho detto a Lin Jarvis che è sbagliato fare riferimento a Portimao, perché il mio vero potenziale è quello di Sepang. Se loro pensano di dover cambiare, lo accetto. Ma non sarà semplice trovare un pilota che si adatti alla M1 come ho fatto io”.

Lorenzo sembra dunque vicino all’addio in vista del 2021. Yamaha infatti non rinnoverà il contratto allo spagnolo, che sembra indirizzato verso il ruolo di tester in Aprilia. Al suo posto dovrebbe subentrare Dovizioso:
“Mi sorprenderebbe quel cambio, ma non scelgo io. Vorrei continuare perché la M1 è naturale per me, l’opzione Aprilia non è così naturale. Mi piacerebbe continuare in questo ruolo perché ho meno pressione, non rischio e viaggio meno, ma la passione è la stessa. Aprilia sembra interessante, ho vinto due mondiali con loro e potrei fare più test, ma Yamaha è competitiva, invece Aprilia è ancora lontana. Se riuscissi a fare il lavoro che fa Pedrosa, sarebbe una grande cosa. Inoltre, se dovesse tornare Andrea Iannone, gli potrei fare da coach, quindi sarei doppiamente utile”.

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Il 2020 però non è ancora finito ed il mondiale è ancora apertissimo. Dall’esterno, Jorge Lorenzo dà la sua visione:
“Il mio favorito in questo momento è Joan Mir. È sempre salito sul podio o comunque ci è finito vicino, a parte l’errore della prima gara. È solido e Suzuki è competitiva. Nonostante Yamaha abbia vinto di più, hanno più possibilità Mir e la Suzuki che non Quartararo e Vinales. Fabio era il favorito, ma non ha costanza, che è la cosa più difficile in MotoGP. Le condizioni cambiano da pista a pista e magari un pilota inesperto come Fabio può pagare di più le conseguenze. Vinales è un pilota mentale quando è forte può essere molto pericoloso, ma se dubita di se stesso cala di rendimento. Non sta dimostrando ciò che ci si aspettava da lui, sia lui sia Fabio sono tra i piloti con il maggior potenziale, ma devono ancora dimostrare di essere dei campioni”.

“Morbidelli è un’altra sorpresa oltre Mir – prosegue Lorenzo – è un ragazzo semplice e simpatico, che piace a tutti. Mi sembra un bravo ragazzo, sono contento che stia facendo bene. Forcada dice che mi assomiglia? Se lo dice lui ci credo. Franco però è arrivato un po’ tardi in MotoGP e questo non gioca a suo favore. Però non è tardi per vincere un mondiale, sarei contento se ci riuscisse”.

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L’altra faccia dell’Italia della MotoGP invece arranca. Ducati infatti è in corsa per il titolo con Andrea Dovizioso, ma deve far fronte a problemi tecnici che non permettono di poter lottare in maniera concreta:
“È un peccato, Dovizioso aveva l’opportunità d’oro di vincere senza Marquez, ma per vari motivi non ha potuto approfittarne. La sua prestazione non è stata quella degli ultimi anni e la moto sembra sempre la stessa, con molta velocità ma problemi al centrocurva. Però da fuori Dovizioso mi dà la sensazione che non si veda più dentro la MotoGP e questo sembra che invece di motivarlo gli abbia suscitato l’effetto contrario. Si è un po’ spento mentalmente e credo che questo abbia influito sui suoi risultati”.

Proprio Marc Marquez è il grande assente di questo 2020, ma Honda sembra essersi ripresa nell’ultima parte di stagione e Alex, il fratello minore del campione in carica, sta diventando un grande protagonista. Lorenzo afferma:
“Un anno senza correre per lui è duro, mentalmente questo infortunio influirà, non so se in positivo o negativo. Lo scopriremo in futuro, ma spero che recuperi completamente. Alex è stato una sorpresa gigantesca, anche più di Morbidelli. Nessuno avrebbe pensato di vederlo lottare per vincere dopo 7-8 gare. Avrei scommesso che avrebbe avuto molte più difficoltà, ma è cresciuto tanto ed è veloce. Sbagliato mandarlo nel team LCR? Prima di iniziare, tutti criticavano la scelta di promuoverlo, ora è il contrario. È facile giudicare a posteriori”.  

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