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Intervista

Lorenzo: “Andrò al Ranch, Valentino mi ha invitato alla 100 km!”

Jorge Lorenzo, ospite a Eicma, ha annunciato che sarà al Ranch di Valentino Rossi per la 100 km dei Campioni, evento organizzato dal nove volte campione del mondo. È la prima volta che il maiorchino riceve questo invito, che raccoglie con entusiasmo.

Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing

La rivalità fra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo è stata intensa, ha acceso gli animi di tifosi e appassionati per molti anni. Tuttavia, con il tempo i due avversari si sono riscoperti, tanto da manifestare pubblicamente la stima reciproca. Ora entrambi si sono ritirati dalle competizioni, lasciandosi alle spalle i duelli e le battaglie dentro e fuori la pista che hanno segnato un’epoca.

La riconciliazione fra Rossi e Lorenzo è iniziata diverso tempo fa e sembra aver raggiunto il culmine proprio in questi ultimi mesi. In occasione di Eicma, il cinque volte campione del mondo ha rivelato di aver parlato molto con Valentino e ha annunciato di essere stato invitato alla 100 km dei Campioni, evento che si svolge al Ranch del Dottore e da lui organizzato, a cui partecipano i suoi amici.

“Quando sono tornato in circuito ad Aragon, ho sentito da parte sua un apprezzamento – afferma Jorge Lorenzo in un’intervista con GPOne – gli faceva davvero piacere rivedermi e nelle gare in cui sono andato come spettatore abbiamo chiacchierato parecchio. Alla fine ho ricevuto l’invito per andare alla 100 Km dei Campioni al Ranch. Vado perché è un invito che mi ha fatto molto piacere. Già avevo in mente di girare su quella pista, che sembra fantastica. Alla fine per molti motivi, per i duelli in pista e per altre ragioni, non ero mai riuscito a provare questa pista, che sembra magnifica. Io poi sono un grande amante de dirt track, quindi questo apprezzamento nei miei confronti quando mi vede e questo invito mi fanno molto piacere. Non potevo dire di no, in questi giorni sarei dovuto partire per Punta Cana, ma ho cancellato il viaggio per andare al Ranch”.

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Nonostante i cinque titoli, è da molto tempo che Jorge non sale su una moto e si sente un po’ arrugginito, perciò non si aspetta di essere troppo competitivo: “Da quando ho smesso di collaborare con Yamaha, ho fatto un giorno a Misano con una R1. Il mio livello attuale come pilota, soprattutto su una pista che non conosco come il Ranch, sarà molto basso. Quindi mi aspetto di andare molto molto più piano degli altri piloti. Ma l’obiettivo è di goderci due o tre giornate di dirt track lì e stare con tutti in questo giorno speciale, che sicuramente sarà l’ultima gara importante che farà Valentino sulle due ruote”.

 

Proprio Valentino ha lasciato al termine di questa stagione e il 2022 vedrà la sua assenza, importante. Tuttavia, la griglia di partenza del prossimo anno è ricca di nomi che possono rendere il campionato avvincente. Ducati inoltre schiera ben otto moto e Lorenzo, che con la Desmosedici ha corso per due stagioni, fa un prospetto di quello che può essere il 2022 della Casa di Borgo Panigale: “Vedo il 2022 molto rosso. Già a inizio stagione avevo detto che Ducati era pronta per vincere il mondiale, ma che l’unico scoglio sarebbe stato Fabio Quartararo, che era maturato molto rispetto al 2020. Bagnaia ha commesso qualche errore, ma ha finito la stagione in maniera impressionante, quindi me lo aspetto molto forte l’anno prossimo, anche la Ducati ha fatto un enorme passo in avanti”.

“Sono molto contento per Gigi Dall’Igna – prosegue – se lo merita perché è sempre un passo avanti agli altri a livello innovativo e questo è un grande merito. Gli altri rincorrono e copiano, ma non vincere un titolo è ingiusto e questo mondiale ci vuole per Ducati e per Gigi, che sta facendo lo stesso che ha fatto in 125cc, 250cc e Superbike con Aprilia, in cui poi ha dominato. Ducati avrà la probabilità più grande di vincere il mondiale il prossimo anno”.

Ma l’uomo da battere sarà comunque Fabio Quartararo, campione del mondo in carica che però in questo momento sembra annaspare tecnicamente, con una Yamaha non all’altezza della Desmosedici. Lorenzo, che con la Casa di Iwata ha vinto tre titoli e ha disputato ben nove stagioni, dà una spiegazione: “Quando vinci, è sempre giusto rimanere nella squadra. È chiaro che vai via se ti servono nuove motivazioni, come ho fatto io con Ducati dopo nove anni in Yamaha. Ma alla fine rischi sempre di peggiorare, quindi questa è una valutazione che dovrà fare Fabio. Però indubbiamente, anche se ha vinto, la moto non sembra essere all’altezza della Ducati, che invece è cambiata tanto. Si vede anche a livello estetico, la GP22 non ha niente a che vedere con quella del 2015. Invece la Yamaha attuale è uguale a quella del passato, magari anche all’intero. Anche quando l’ho provata come collaudatore, non ho visto una grande differenza rispetto a quattro o cinque anni fa. È ancora una moto molto completa, però la Ducati si è evoluta di più e questo di vede nei risultati”.

Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing

Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing

Photo by: MotoGP

Il punto di domanda di questa stagione sarà però Marc Márquez, altro rivale di Jorge Lorenzo che però in questo momento sta soffrendo dal punto di vista fisico: “Marc è un fenomeno completo, perché è il più forte fisicamente e tecnicamente, è anche il pilota che rischia di più, quindi era quasi imbattibile. Però questo fatto di rischiare ha il lato negativo, perché cadi di più. E quando cadi tante volte sulla MotoGP rischi di farti male. Lui all’inizio della sua carriera cadeva anche di più di adesso, invece adesso cade meno, ma per diversi motivi si è infortunato di più. Poi quest’ultimo del braccio e della vista non sono uno scherzo. Speriamo che vada tutto bene, perché non si può perdere un talento del genere”.

Marc Marquez, Repsol Honda Team, Jorge Lorenzo, Repsol Honda Team, festeggiano con il team

Marc Marquez, Repsol Honda Team, Jorge Lorenzo, Repsol Honda Team, festeggiano con il team

Photo by: Honda Racing

Un ultimo pensiero va all’elettrico, che sta iniziando a prendere piede sia su strada sia in pista. Lo stesso Lorenzo era a Eicma per presentare un nuovo scooter elettrico della Casa VMoto, di cui è testimonial. Il maiorchino elogia questo passo in avanti della tecnologia con l’obiettivo di avere un futuro più sostenibile: “In futuro non ascolteremo più il rumore del due o del quattro tempi, ma questo è un passaggio necessario se vogliamo rendere questo mondo più sostenibile. C’è tanto inquinamento, soprattutto nelle grandi città. Fare piccoli o grandi passi verso questo miglioramento è importante. Io sono pro elettrico e tutte le iniziative che si fanno per renderlo più sostenibile. Le gare della MotoE? Non penso, quando sei arrivato a vincere la MotoGP, tutto il resto delle moto è piccolo. Magari nelle quattro ruote farò qualcosa, è più comodo e meno impegnativo fisicamente. Mi permette di godermi la vita ed essere abbastanza competitivo, perché ancora ho i riflessi e la pulizia della guida, anche se non ho più il fisico di quando correvo” .

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