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Lecuona: “KTM sbaglia l’approccio con i piloti giovani in MotoGP”

Iker Lecuona afferma che l’approccio di KTM con i piloti giovani in MotoGP non è corretto. Lo spagnolo debutterà in Superbike nel 2022, avendo perso la sella in Tech 3 per la prossima stagione dopo soli 29 gran premi.

Iker Lecuona, KTM Tech3

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Iker Lecuona era stato chiamato a sostituire Brad Binder nel team Tech 3 nel 2020 quando il sudafricano aveva ricevuto la promozione nel team ufficiale al posto di Johann Zarco. Lo spagnolo però, allora solo 19enne, aveva debuttato nel mondiale nel 2015 dopo un percorso formativo nel supermotard, e all’inizio della stagione 2020 aveva disputato 89 gran premi in meno di Binder.

La sua stagione di debutto però si è conclusa con tre gare di anticipo a causa del Covid-19 e il suo anno è consistito solamente in 11 gare su sette piste. Dunque, Lecuona ha trascorso gran parte del 2021 ad imparare ancora, con una RC16 che ha dimostrato di essere meno competitiva.

A soli 21 anni, lo spagnolo è stato tagliato fuori dalla MotoGP e sarà sostituito dalla più giovane stella Raul Fernandez, che debutterà nella classe regina con KTM dopo solo una stagione in Moto2, in cui ha chiuso in seconda posizione alle spalle del compagno di squadra Remy Gardner, anche lui all’esordio in MotoGP con Tech 3.

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Quando Motorsport.com gli ha chiesto se sentisse che l’approccio di KTM con i piloti giovani fosse giusto, Lecuona ha risposto: “Onestamente, penso che non sia corretto. Perché se tu credi in un pilota, lo fai per uno, due, tre o quattro anni. Credi in lui, ma devi comunque dargli il tempo di adattarsi e migliorare. Con un anno, non puoi dire al pilota ‘devi essere lì’ o mettergli pressione. Tutti hanno bisogno di tempo per adattarsi”.

“Penso che sia questo il caso – prosegue – volevano portare un pilota giovane e che andasse veloce con una moto complicata. Non è una Ducati o una Yamaha. Abbiamo lavorato in questi due anni, in qualche gara sono andato veloce o anche KTM lo è stata, ma in molte altre gare noi KTM eravamo ultimi. Il motivo non è che sono un pilota migliore una settimana prima e quella dopo no, è perché la moto è molto difficile da capire ed è molto complicato lavorare. Se non dai tempo ai piloti, non puoi fare nulla”.

Lecuona, che l’anno prossimo sarà in Superbike con la Honda ufficiale, pensa che i rookie in MotoGP affronteranno una sfida più tosta perché la griglia è molto competitiva: “Ora il livello in MotoGP è molto alto. In molte piste andavamo molto veloci e in altre ero 15esimo, ma ero a sette decimi dai primi con sei costruttori in pista. Con moto completamente diverse, eravamo tutti in un secondo, quindi il livello è altissimo. Non sei lento perché sei 15esimo, sei a sette decimi dal primo. Penso che questa situazione non ci sia mai stata in MotoGP. Se verifichi, forse cinque anni fa chiudevi a un secondo dal primo ma eri sul podio. Ora se sei a un secondo, sei ultimo”.

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