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Le migliori gare del 2021: il grande saluto al "Dottore" a Valencia

La gara di Valencia resterà uno spartiacque nella storia della MotoGP, perché è stata quella dell'addio di Valentino Rossi dopo 26 anni di straordinaria carriera. Un weekend dall'alto contenuto emotivo che si è concluso con una grande festa per il "Dottore".

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

Gold and Goose / Motorsport Images

D'ora in avanti non sarà più la stessa cosa. E' inutile negare di averlo pensato alle ore 14:41 del 14 novembre scorso. In quel momento, a Valencia, la bandiera a scacchi aveva appena concluso l'ultima gara della carriera in MotoGP di Valentino Rossi.

Il Motomondiale ormai si era abituato a perdere una delle sue stelle alla fine di ogni stagione negli ultimi anni: nel 2018 era stata la volta di Dani Pedrosa, un anno più tardi a Jorge Lorenzo e nel 2020 ad Andrea Dovizioso, anche se poi il forlivese quest'anno è tornato in sella a stagione in corso.

Ma questa volta era una cosa completamente diversa, perché a salutare era la stella più brillante degli ultimi 25 anni, quella che ha portato la MotoGP su un'altra dimensione, con la "marea gialla" dei suoi tifosi pronta a seguirlo su ogni circuito del mondo, anche in piena pandemia quando è stato possibile tornare a popolare le tribune.

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Il conto alla rovescia, in realtà, era cominciato il 5 agosto. In occasione dell'apertura del GP di Stiria, il "Dottore" ha convocato una conferenza stampa speciale, tenendo fede alla promessa di annunciare il suo futuro subito dopo la pausa estiva.

"E' un momento difficile, molto triste, perché è difficile dire che l'anno prossimo non correrò in moto. Ho fatto questo per più o meno 30 anni e il prossimo anno la mia vita cambierà da un certo punto di vista. E' stato un percorso lunghissimo, divertente e bellissimo. Sono 25-26 anni nel Mondiale. E' stato grandioso. Ho avuto momenti indimenticabili con i miei team, con i ragazzi che sono stati con me. Non ho molto altro da dire", aveva spiegato Valentino.

Una notizia che ormai era nell'aria da tempo, perché il pesarese aveva detto che la sua decisione si sarebbe basata sui risultati. E nella sua strepitosa carriera non erano mai stati deludenti come nella prima parte del 2021, anno che lo aveva anche visto uscire dal Factory Team Yamaha per approdare in quello satellite, la Petronas SRT: alla pausa estiva aveva infatti raccolto appena 17 punti, con un decimo posto al Mugello come miglior risultato.

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Al Red Bull Ring, quindi, è iniziato il grande saluto, con i tifosi che hanno cominciato a prendere d'assalto le tribune disponibili per vedere almeno un'ultima volta dal vivo il 9 volte iridato. La seconda gara di Misano, l'ultima in Italia e a pochi chilometri dalla sua Tavullia, è stata ricca di momenti dal grande tasso emotivo. Ma la data in cui non si poteva mancare era quella del 14 novembre, la vera "last dance" di Rossi.

Fin dall'annuncio del ritiro, Valentino non aveva mai nascosto di temere proprio il momento dell'ultima gara, invece il GP della Comunità Valenciana è stato qualcosa di indimenticabile: al giovedì la Dorna gli ha fatto una grande sorpresa, facendogli trovare nel paddock tutte le moto con cui era stato campione del mondo, comprese le Honda, che ha voluto rendergli omaggio nonostante una rottura ed il suo successivo passaggio in Yamaha piuttosto traumatici a cavallo tra il 2003 ed il 2004.

Ma il Circuito Ricardo Tormo ha partecipato a sua volta alla festa, realizzando un percorso a tappe che ripercorreva la sua carriera nel piazzale adiacente al paddock, rinominato per l'occasione "Piazza Valentino Rossi". E su questo dominava un bellissimo murales con il volto sorridente del campione di Tavullia, che nel corso del fine settimana vi ha posto anche la sua firma. I ragazzi della VR46 Riders Academy poi hanno scelto uno dei caschi iconici di Rossi ciascuno e li hanno indossati nelle gare di domenica.

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Il regalo più bello però se lo è fatto Rossi stesso in pista, perché quello di Valencia è stato senza ombra di dubbio il miglior weekend della sua stagione. Proprio su una pista che non ha mai amato, soprattutto perché gli ricordava i titoli persi all'ultima gara nel 2006 e nel 2015, è riuscito ad infilare con regolarità la sua M1 nella top 10. Entrato direttamente in Q2, Rossi si è guadagnato il decimo posto in griglia. Posizione che poi ha confermato in gara, riducendo a 13" il suo gap dal vincitore Pecco Bagnaia, circa la metà di quelli incassati mediamente nel 2021.

L'obiettivo era chiudere in bellezza e non si può dire che non ci sia riuscito, seppur con il rimpianto di quel decimo titolo inseguito a lungo e solo sfiorato. Cosa che comunque non toglie niente ad una carriera leggendaria, che si è conclusa con una festa degna davvero di quella che si dovrebbe fare per un Mondiale. Subito dopo la gara, il centro di gravità dell'universo delle due ruote è diventato il box del numero #46, con gli amici ma anche i rivali storici tutti pronti a tributargli il saluto che meritava.

Una grande festa che ha spazzato via il timore di un addio triste, come lo stesso Valentino ha confermato a fine giornata: "Partivo dall'idea che oggi sarei stato tristissimo, quasi disperato, quindi è stata un po' una sorpresa essere così contento ed aver goduto così tanto. E' diverso da vincere un Mondiale o una gara, che è sempre più emozionante. Però oggi mi sono divertito ed abbiamo festeggiato tanto, quindi saranno dei momenti che mi ricorderò per sempre".

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Il futuro sarà a quattro ruote, nelle corse GT. Ora tocca alla MotoGP provare a continuare a raccogliere i frutti di ciò che ha seminato Valentino, che comunque non la lascia a mani vuote: nel 2022 debutterà nella classe regina la sua squadra, cosa che lo farà tornare nel paddock spesso e volentieri.

Ma soprattutto la sua VR46 Riders Academy ha aiutato a crescere quattro talenti che sono pronti a dare battaglia: a Francesco Bagnaiaa e Franco Morbidelli, che hanno grandi ambizioni essendo già stati vice-campioni del mondo, si affiancano anche Luca Marini e Marco Bezzecchi, che difenderanno proprio i colori della VR46. I legami quindi non mancheranno, ma per i più nostalgici è inutile negare che non sarà più la stessa cosa...

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

Photo by: Dorna

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