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Le alette finiscono al centro delle polemiche

La griglia della MotoGP si divide sulla polemica legata al rischio che creano le alette. Saranno quindi il principale argomento di dibattito nell'incontro di oggi della Grand Prix Commission.

Andrea Iannone, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Luigi Dall'Igna
Aleix Espargaro, Team Suzuki MotoGP
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing, Marc Marquez, Repsol Honda Team, Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Iannone, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Tito Rabat, Marc VDS Racing Honda
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Aleix Espargaro, Team Suzuki MotoGP

Le grandi alette montate sulla Ducati e sulla Yamaha saranno il principale argomento di discussione dell'incontro della Grand Prix Commission che andrà in scena oggi a Jerez de la Frontera. L'obiettivo sarà quello di capire se queste possono essere un elemento pericoloso per la sicurezza dei piloti.

La risoluzione di questo tema può portare conseguenze dannose soprattutto alla Ducati, che ha progettato la sua Desmosedici GP in galleria del vento, considerando il contributo di queste appendici in fase di accelerazione e nelle curve da oltre 160 km/h, nelle quali aiutano a trovare stabilità.

La griglia si divide tra coloro che si sono dichiarati favorevoli a mantenerla e coloro che invece dicono che bisognerebbe vietarle. In ogni caso, il regolamento attuale le consente ed ha imposto anche uno sviluppo in questo senso anche ai costruttori che non le avevano previste. Per esempio, ieri hanno debuttato anche su Aprilia e Suzuki.

"A seguito dei recenti avvenimenti, abbiamo pensato che abbia senso parlare di questo aspetto del regolamento. I piloti ne hanno discusso nella loro riunione sulla sicurezza e sabato ci riuniremo insieme a loro, FIM, IRTA e Dorna, per discutere se sono pericolose e vedere cosa fare" ha detto Javier Alonso a Motorsport.com.

Questi eventi a cui fa riferimento il membro della Race Direction sono l'incidente delle due Ducati in Argentina, ma anche quello di Dani Pedrosa con Andrea Dovizioso ad Austin. In quest'ultimo lo spagnolo ha centrato in pieno la Ducati del collega e si era spaventato proprio all'idea di poterlo ferire con le alette. Per questo ne aveva invocato subito la rimozione.

In Ducati, ovviamente, difendono il tempo investito nel loro sviluppo e mettono in dubbio il reale pericolo che potrebbero creare. "Ancora non è successo niente. Basta vedere cosa è successo quando Iannone ha toccato Marquez alla prima curva in Argentina: l'aletta si è rotta. Questo è il punto. Il concetto di pericolo è molto ambiguo. Per me, per esempio, è pericoloso che la moto acceleri con la gomma anteriore sollevata" ha detto Gigi Dall'Igna, responsabile del marchio italiano.

"Non sono affatto pericolose. Tutti ne parlano perché abbiamo lavorato duramente e non è facile fare la stessa cosa adesso. Abbiamo fatto meglio di altri, quindi ce le vogliono portare via". Così le ha difese anche Andrea Iannone parlando con Motorsport.com.

"Ho fatto metà gara senza una di queste, perché con Marc si è rotta al minimo contatto in Argentina, perché sono state progettate per questo. Ho parlato con Marc e mi ha detto che non aveva notato nulla" ha aggiunto l'italiano.

"Mi piacciono personalmente. Non so se rappresentino un enorme passo avanti, ma sicuramente portano più stabilità, soprattutto in accelerazione" dice Jorge Lorenzo. "Io le rimuoverei, fondamentalmente perché non vedo una gran differenza e per motivi estetici" è la visione di Valentino Rossi. "Bisogna trovare dei limiti. Per me, per esempio, sulle Yamaha sono troppo grandi" è invece quella di Aleix Espargaro.

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