Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia
Analisi

L'Aprilia è la scommessa giusta per Vinales: risolverà i suoi problemi?

Il preludio al passaggio di Maverick Vinales in Aprilia è stata la sua tormentata uscita dalla Yamaha. Ora il pilota spagnolo deve mettere da parte le accuse di sabotaggio, la sospensione e i cambiamenti di tecnici indesiderati per imbarcarsi nella sua nuova avventura, mentre l'Aprilia deve trovare un modo di tirare fuori tutto il potenziale di Maverick.

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Tutte le speranze di una pausa estiva tranquilla per la MotoGP sono andate in fumo nella domenica mattina del weekend di Assen. Nel paddock si è subito scatenata una certa frenesia quando ha iniziato a circolare la voce che Maverick Vinales era pronto a lasciare la Yamaha alla fine di un 2021 al di sotto delle aspettative per andare a legarsi all'Aprilia.

Per la Yamaha quindi non è stato per niente semplice riuscire a gestire la situazione quando lo spagnolo ha tagliato il traguardo del Gran Premio d'Olanda in seconda posizione, staccato di 2"7 dal compagno di squadra Fabio Quartararo. Per questo risultato voleva dire che Maverick avrebbe dovuto incontrare i media di tutto il mondo e a questo punto la cosa sarebbe stata difficile da nascondere.

Vinales è stato bombardato di domande sulla questione sia dalle televisioni che durante la conferenza stampa ufficiale. Se da una parte ha negato il possibile passaggio all'Aprilia, dall'altra ha ammesso che l'addio anticipato alla Yamaha era un'opzione. Dal canto suo, la Casa di Noale ha precisato che non c'erano state discussioni con Maverick, ma che sarebbe stata interessata a parlargli nel momento in cui si fosse liberato dal suo contratto.

Il giorno successivo, la Yamaha ha diffuso un comunicato stampa alle 8 del mattino, confermando che entrambe le parti, su richiesta di Vinales, avevano concordato di terminare il loro contratto biennale con una stagione d'anticipo, quindi al termine del 2021. L'Aprilia ha quindi fatto la sua mossa all'indomani del Gran Premio d'Austria, pochi giorni dopo che la Yamaha aveva sospeso Maverick, accusandolo di aver cercato di rompere il motore della sua M1 durante il Gran Premio di Stiria. Cosa per cui il pilota di Roses si è poi scusato, ammettendo di aver ceduto alla frustrazione dovuta all'andamento negativo della corsa, ma anche al momento difficile in generale che stava vivendo con la Yamaha.

Il fatto che Vinales abbia deciso di lasciare la Yamaha è già stato uno shock in sé. Nelle mani del suo compagno di squadra, la M1 sembra essere la miglior moto della griglia, nonostante l'evidente carenza di velocità di punta. Ha già vinto cinque gare nel 2021, una con Maverick in Qatar e poi quattro con Quartararo nei GP di Doha, Portogallo, Italia ed Olanda. Se non fosse stato per un problema di arm pump, il francese probabilmente avrebbe vinto anche il GP di Spagna, visto che era saldamente in testa quando lo ha accusato. E in quello di Catalogna è stato rallentato da un problema alla tuta, che si è improvvisamente aperta, altrimenti la Casa di Iwata avrebbe potuto vincere sette delle 11 gare fin qui disputate.

Nessun altro costruttore si è avvicinato a questo livello nel 2021. Ducati e KTM si sono fermate a due successi ciascuna: Jack Miller ha portato alla vittoria la Rossa a Jerez e Le Mans, mentre Miguel Oliveira e Brad Binder si sono imposti rispettivamente a Barcellona e al Red Bull Ring. C'è stato poi il ritorno alla vittoria della Honda in Germania, ma quella del Sachsenring è stata principalmente un'impresa del suo condottiero Marc Marquez che della RC213V.

Ma che Vinales fosse disposto a rinunciare alla miglior moto del lotto per salire sull'unica che non è ancora riuscita a salire sul podio nel 2021 è stata una vera e propria bomba. Ed è stata infatti una mossa che ha scatenato qualsiasi genere di reazione sui social network.

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Sette anni dopo il suo ritorno in MotoGP, l'Aprilia è ancora considerata un po' la "Cenerentola" dello schieramento. Nel corso degli anni, non ha aiutato se stessa, portando in pista una moto spesso non all'altezza: basta pensare che fino allo scorso anno era sempre stata oltre il limite di peso imposto dal regolamento della MotoGP, quindi aveva delle difficoltà proprio nella gestione del bilanciamento dei pesi. Ma negli ultimi due anni però è innegabile che qualcosa sia cambiato e che il cambio di passo è evidente.

Nel 2019 l'Aprilia ha ingaggiato Massimo Rivola, ex direttore sportivo della Ferrari in Formula 1, nominandolo amministratore delegato del reparto corse, permettendo così a Romano Albesiano di concentrarsi solo sul suo ruolo di direttore tecnico. Un aumento del budget e delle risorse nel 2020 ha poi permesso al marchio veneto di andare a prendere dei tecnici dalla Ducati e dalla Suzuki, ma anche dalla Ferrari e dalla McLaren.

Il risultato è stata la RS-GP 2020, la miglior moto che Aleix Espargaro abbia mai guidato da quando è passato a difendere i colori dell'Aprilia, anche se i risultati non hanno mostrato questa cosa fino in fondo. E' stato durante l'ultimo inverno però che l'Aprilia ha fatto un passo avanti importante, perché essendo rimasta l'unico marchio che gode ancora delle concessioni, è stata anche l'unica a poter sviluppare completamente la sua moto, nonostante le restrizioni introdotte per ridurre i costi in risposta alla pandemia del COVID-19.

La RS-GP 2021 è la prima Aprilia MotoGP ad essere al di sotto del peso minimo, riesce ad erogare la potenza del motore in maniera più fluida e la sua aerodinamica è molto raffinata, cosa che le ha garantito un'accelerazione migliore. Rimane un deficit di velocità massima di circa 8 km/h nei confronti dei "razzi" della Ducati, ma almeno a Noale potranno sviluppare il motore nel corso della stagione. Oltre a tutto questo, è stato fatto un grande passo avanti anche in termini di affidabilità rispetto al 2020, quando l'Aprilia era stata costretta a ridurre il regime di rotazione proprio per evitare guai peggiori.

Nelle 11 gare disputate finora nel 2021, i risultati di Espargaro sono i seguenti:

Qatar – 7° - +5"934 dal vincitore
Doha – 10° - +5"382
Portogallo – 6° – +8"885
Spagna – 6° - +5"164
Francia – ritirato
Italia – 7° - +8"030
Catalogna – ritirato
Germania – 7° - +9"371
Olanda – 8° - +10"346
Stiria - ritirato
Austria - 10° - +18"2 (finendo la gara con le gomme slick sulla pista bagnata)

Questi sono in netto contrasto con i risultati del 2020, quando era riuscito ad entrare solamente due volte nella top 10, con un nono posto a Valencia ed un ottavo in Portogallo, senza riuscire mai a finire una volta con un distacco inferiore ai dieci secondi nei confronti del vincitore (in realtà, a chiuso il GP di Stiria a 6"4, ma la gara è durata solo 12 giri dopo la bandiera rossa. E prima dell'interruzione era già a 15"9 dalla vetta).

Guardando alle qualifiche, nel 2021 Aleix ha mancato l'accesso alla Q2 in una sola occasione, in Francia, ed ha anche portato l'Aprilia per la prima volta in prima fila nell'era moderna della MotoGP, qualificandosi terzo in Germania. Il suo distacco medio dalla pole position in questa prima parte della stagione (non è stato tenuto conto proprio di Le Mans, perché ci sono state condizioni meteo differenti in Q1 ed in Q2) e di 479 millesimi. Un passo avanti deciso rispetto agli 809 che aveva accumulato di media nelle 14 gare del 2020.

Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team Gresini

Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team Gresini

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Alla fine dell'anno scorso, l'Aprilia ha ricevuto dei secchi no quando ha provato ad ingaggiare per il 2021 diversi talenti della Moto2, ma anche piloti esperti della MotoGP come Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow. Ma la svolta mostrata in questa stagione ha tentato l'ex ducatista, che ha firmato per svolgere un programma di test quest'anno, con alcuni piloti della Moto2 che improvvisamente hanno iniziato a mostrare interesse per la possibilità di correre con la RS-GP nel 2022.

"Quando i piloti della Moto2 dicevano di non volersi unire a noi, ero molto arrabbiato", ha detto Espargaro ad Assen, quando gli era stato chiesto del possibile arrivo di Vinales al suo fianco. "Amo l'Aprilia, amo questo progetto, lo sento mio e voglio dimostrare che tutti loro si sono sbagliati. Questi piloti di Moto2 che non sono voluti venire penso che si pentiranno in futuro, perché capiranno di aver perso una grande opportunità. Spero che l'anno prossimo il mio compagno di squadra sarà un pilota molto forte, perché ce lo meritiamo: stiamo lavorando molto duramente e non siamo lontani dai migliori costruttori del mondo".

Un commento che effettivamente rispecchia la situazione tecnica dell'Aprilia nel 2021. E' vicina a quel tanto agoniato primo podio ed è logico pensare che affiancare un pilota forte ad Espargaro possa essere l'ultimo passo per colmare la poca distanza che è rimasta. Vinales è convinto di poter essere quel pilota, e il fatto che sia disposto a rinunciare all'ingaggio di 8 milioni di euro della Yamaha la dice lunga su ciò che vede nell'Aprilia. Il suo sembra quasi un rischio calcolato.

E nemmeno senza precedenti positivi. Johann Zarco ha lasciato la KTM a metà di un accordo biennale nel 2019, dopo un periodo molto negativo, nel quale non era riuscito ad adattarsi in nessun modo alla RC16. Quando ha preso questa decisione, non aveva alcun piano alternativo e non era molto entusiasta di doversi ritrovare magari a trattare con Avintia. Ma alla fine di quella stagione la Ducati lo ha convinto che quella era la mossa giusta, che lo avrebbe potuto portare a guidare una moto ufficiale nel 2021, anche se all'interno del Pramac Racing. E in questa stagione il francese ha già conquistato quattro podi ed è in lotta per il Mondiale, anche se dopo le due gare in Austria è precipitato a 49 punti dal leader Quartararo.

Nonostante i suoi tanti alti e bassi, Vinales ha dimostrato di essere uno dei piloti più veloci della MotoGP quando è nella giornata giusta. La vittoria che ha ottenuto nella gara di apertura della stagione in Qatar è stata probabilmente la più bella della sua carriera.

Se l'Aprilia riuscirà ad ottenere questo genere di prestazioni da lui in maniera costante, allora ne trarrà grande beneficio. Dopo tutto, parliamo del pilota che, insieme proprio ad Espargaro, ha contribuito a riportare la Suzuki a vincere in MotoGP nel 2016. Dal punto di vista di Maverick invece, entrerà in una situazione in cui non ci sarà l'obbligo di vincere, cosa che eliminerà la pressione che chiaramente non lo ha aiutato nei momenti più difficili che ha attraversato in questi cinque anni in Yamaha. Lo spagnolo poi ha ribadito più volte di aver dovuto cambiare il suo stile di guida per adattarsi alla Yamaha. L'Aprilia è una moto diversa dalla M1, quindi anche da questo potrebbe trarre beneficio.

Dunque, Vinales andrà in Aprilia su una moto sempre più competitiva e in un ambiente che lo potrebbe aiutare a resettare. Tuttavia, questo sarà irrilevante se Maverick non riuscirà a risolvere quelle problematiche personali che spesso non gli permettono di rendere come potrebbe.

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing restart from the pitlane

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing restart from the pitlane

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

"Penso che la cosa più importante in una squadra sia il lato mentale, perché anche se hai la moto migliore della griglia, se qualcuno ti mette in testa che la moto non va, non potrai essere veloce", ha detto Quartararo a Motorsport.com quando gli è stato chiesto dei problemi del suo compagno di squadra nel 2021. "E a volte, anche se non hai la moto migliore, ma ti dici da solo: 'vincerò, lotterò per qualcosa di grande', riesci a fare meglio. Si tratta solo di credere in se stessi e provare a farlo. E' un qualcosa che ho imparato l'anno scorso e che penso sia molto importante".

La valutazione del francese sembra essere corretta, inoltre Fabio è stato aperto nel parlare del lavoro che ha fatto con uno psicologo dello sport in un momento difficile della sua carriera. Dopo che le sue speranze di conquistare il titolo 2020 sono naufragate, la prima reazione di Quartararo è stata la rabbia. Per questo, durante l'inverno, ha lavorato con uno psicologo che gli ha insegnato delle tecniche di respirazione volte ad aiutarlo a calmarsi e a rimanere concentrato nei momenti di difficoltà. I risultati parlano da soli e, a giudicare da cosa è stato capace di combinare Vinales nel Gran Premio di Stiria, quando la frustrazione ha preso il sopravvento su di lui, è chiaro che un intervento di questo tipo gli farebbe davvero bene.

La Yamaha ha riferito di aver cercato di far lavorare Vinales con uno psicologo dello sport nel corso degli anni, ma lo spagnolo si è sempre rifiutato. La Casa di Iwata ha fatto anche numerosi cambiamenti di personale per cercare di venire incontro alle sue esigenze. Basta pensare che dal 2017 ha già avuto tre capi tecnici differenti: nel 2019 è andato via il veterano Ramon Forcada per fare spazio ad Esteban Garcia. Quest'anno poi, in occasione della gara di Barcellona, Silvano Galbusera ha preso il posto dello spagnolo. Questo ha apparentemente aumentato le tensioni tra Maverick e la Yamaha, visto che Garcia è un amico intimo del nove volte vincitore in MotoGP.

La lamentela principale di Vinales dopo il Gran Premio di Germania da incubo, nel quale si è qualificato 21esimo ed ha chiuso la gara al 19esimo posto, è stata che la risposta della Yamaha al problema ormai di vecchia data della carenza di grip al posteriore sia stata: "Non sappiamo perché". Quando il problema però non colpisce il tuo compagno di squadra, partito in prima fila e poi arrivato terzo in gara, e la tua squadra ha fatto ogni genere di sforzo per cercare di aiutarti, forse non sa davvero più cosa fare.

La Yamaha è un costruttore potente, con un grande budget alle spalle. Se Vinales dovesse incontrare gli stessi problemi anche all'Aprilia, la risposta potrebbe non essere così immediata, visto il budget più piccolo a disposizione del marchio italiano. Maverick quindi deve essere pronto per questo.

Il suo passaggio all'Aprilia però non è così coraggioso come tante persone sembrano pensare. La squadra e la moto sono cresciute tanto nel 2021 e un pilota del calibro di Vinales potrebbe fare davvero la differenza per portare la RS-GP a battagliare con regolarità per il podio della MotoGP. E, cosa più importante, Maverick crede che sia ciò di cui ha bisogno per ritrovare la pace della mente e la felicità.

Ma Vinales deve affrontare il suo "nemico interno" se vuole avere una reale possibilità di resettare con successo e trovare ciò che ha sempre cercato disperatamente, ovvero tirare fuori il massimo da se stesso in ogni fine settimana. Questa sarà la sfida più grande che Maverick dovrà affrontare nel 2022...

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing watching practice

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing watching practice

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Mir: "Ci servono 2 o 3 vittorie per confermarci campioni"
Prossimo Articolo Ceccarelli: “Vinales e Petrucci: due frustrazioni molto diverse”

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia