La Suzuki torna sul podio a Motegi con Rins: ora fa davvero paura alla Yamaha
Per la terza volta nelle ultime quattro gare, le GSX-RR si sono dimostrate più competitive delle M1 alla domenica. Rins regala il sesto podio stagionale nella gara di casa e forse anche Iannone avrebbe potuto attaccare la top 3 senza una scivolata alla curva 10.
Podio: il terzo classificato Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Gold and Goose / Motorsport Images
La Suzuki ed Alex Rins stanno diventando sempre di più un realtà importante della MotoGP. Dopo una stagione d'apprendistato molto complicata, a causa dei tanti infortuni, ma anche di una GSX-RR decisamente poco competitiva, il talento del pilota spagnolo è sbocciato in questo 2018 e si sono iniziati a vedere i risultati anche in pista.
Grazie anche all'aiuto della caduta di Andrea Dovizioso al penultimo giro, la Casa di Hamamatsu si è imposta come seconda forza in pista nella gara di casa di Motegi, con Rins che si è portato a casa il terzo podio stagionale, alle spalle delle due Honda del sette volte iridato Marc Marquez e di Cal Crutchlow.
La cosa più importante, però, è che per la terza volta nelle ultime quattro gare, le GSX-RR si sono dimostrate più competitive delle Yamaha in gara e questo è un aspetto che non va assolutamente sottovalutato anche in chiave 2019.
"Sono davvero felice per la squadra, soprattutto perché eravamo in Giappone ed era la gara di casa. Abbiamo fatto una grande gare: sono riuscito a recuperare diverse posizioni all'inizio e poi ho avuto un buon ritmo" ha detto Rins.
"Dopo che Iannone è caduto, ho valutato la situazione e all'inizio pensavo che Crutchlow potesse essere troppo avanti, ma ho deciso di provare ad andare a prenderlo lo stesso. Passarlo però sarebbe stato molto difficile, perché stava frenando veramente forte".
"Alla fine comunque sono arrivato terzo e sono contento. Sto ancora imparando e sicuramente è divertente combattere con questi grandi campioni, anche se è molto difficile. Ora cercheremo di concludere questa stagione con degli altri podi" ha concluso.
Peccato per la caduta di Andrea Iannone, perché il pilota italiano si stava a sua volta rendendo protagonista di un'ottima gara. Al momento della scivolata, infatti, era già davanti a Rins ed aveva addirittura un ritmo migliore di quello del tandem di testa. Anche questo però va inteso come segnale molto incoraggiante.
"Sfortunatamente, non sono riuscito a fare una buona partenza, ma ho recuperato rapidamente ed ho cominciato a spingere forte. Poi ho iniziato a sentire delle vibrazioni al posteriore, che mi hanno creato delle difficoltà in frenata, ma sono stato in grado di superarle e mi sono riavvicinato ai primi. Facevo fatica in frenata alla curva 10 ed ho perso l'anteriore" ha raccontato il pilota di Vasto.
"Ho dato tutto in questa gara e penso che il podio fosse possibile anche per me, ma purtroppo queste cose possono succedere. Però sono davvero ottimista per Phillip Island, perché è una pista che mi piace davvero tanto!".
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