La ristrutturazione della Yamaha parte dall'uscita del project leader Tsuya
La Yamaha presenterà la sua squadra ufficiale di MotoGP il 4 febbraio a Jakarta e svelerà la sua nuova organizzazione, caratterizzata dall'addio del project leader Koujii Tsuya.
Kouji Tsuya, Yamaha Factory Racing
Gold and Goose / Motorsport Images
Durante la sorprendente conferenza stampa avvenuta durante il sabato pomeriggio del Gran Premio d'Austria, al Red Bull Ring, a Tsuya è stato chiesto di chiedere scusa per conto del marchio a Valentino Rossi e Maverick Vinales, che in quell'occasione non erano riusciti a piazzarsi tra i primi dieci sulla griglia di partenza.
In occasione della tappa conclusiva dello scorso campionato, i vertici dell'azienda giapponese hanno annunciato un cambio di struttura volto a riportare la Yamaha al ruolo di moto di riferimento della MotoGP e una delle prime decisioni è stata proprio quella di sostituire Tsuya.
Dopo che Paddock-GP ha anticipato la notizia, la Yamaha non ha voluto confermare o smentire la cosa prima della presentazione che si terrà a Jakarta il 4 febbraio, quando tra le altre cose, sarà svelata anche la nuova livrea della M1, che avrà Monster Energy come sponsor di riferimento.
Tuttavia, Motorsport.com può anticipare che l'uomo scelto per sostituire Tsuya è Takahiro Sumi, fino ad ora responsabile della divisioni telai dell'azienda.
Con questa mossa, la Yamaha, che nelle ultime due stagioni ha accumulato solo cinque vittorie (quattro con Vinales ed una con Rossi), cercherà di invertire uno dei suoi cicli peggiori, come certificato dal periodo di ben 25 GP senza vittorie.
L'idea è quella di recuperare la leadership che in precedenza aveva Masao Furusawa e che poi era passata a Masahiko Nakajima e Kouichi Tsuji, che in qualche modo aveva perso un po' peso con l'arrivo di Tsuya.
Solamente poco dopo, nel test che si terrà in Malesia dal 6 all'8 febbraio, Vinales e Valentino potranno valutare i miglioramenti apportati alla M1 nel corso dell'inverno. A questo proposito, bisognerà prestare particolare attenzione alle prestazioni del nuovo motore, che nel corso delle ultime due stagioni è stato l'elemento che ha creato più grattacapi alla Yamaha.
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