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La nuova era Yamaha in MotoGP può "liberare" Vinales

Dopo l'elettrizzante inizio della sua carriera in Yamaha nel 2017, Maverick Vinales ha faticato a trovare la costanza. Molti temono che l'arrivo di Fabio Quartararo possa significare un disastro per lui, ma la partenza di Valentino Rossi potrebbe essere proprio l'impulso di cui ha bisogno.

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Yamaha MotoGP

La stagione 2021 della MotoGP segna diversi fatti storici per la Yamaha. Il primo è il 60esimo anniversario dell'impegno del costruttore giapponese nei Gran Premi. Segna anche il primo anno in cui la leggenda Valentino Rossi non farà parte della sua squadra ufficiale, essendo stato trasferito al Team Petronas (con una moto factory) per far posto a Fabio Quartararo.

In generale, se c'è un momento negli ultimi anni in cui si è visto un vero e proprio cambio della guardia nella classe regina, è questo. E per rendersene conto basta guardare anche alla Ducati, dove Andrea Dovizioso ha salutato dopo 8 anni per far spazio ad una coppia giovane formata da Jack Miller e Pecco Bagnaia.

Nel corso degli ultimi mesi, molti osservatori si sono chiesti che tipo di impatto potrà avere questo cambiamento epocale per il Factory Team Yamaha. Soprattutto perché alla fine della scorsa stagione sembrava che la Casa di Iwata si sarebbe ritrovata a lavorare con due delle figure più demoralizzate del paddock, visto che l'inconsistenza del pacchetto 2020 della M1 aveva portato Vinales e Quartararo a precipitare fuori dalla lotta per il titolo con un tonfo davvero clamoroso.

Dopo aver fatto doppietta nelle gare di apertura a Jerez, Quartararo e Vinales sono passati a non riuscire a salire sul podio in nessuna delle ultime sei gare della stagione. E Maverick era talmente sfiduciato da arrivare ad ammettere di ritenere "impossibile" pensare di vincere in sella alla M1 2020. Ma, come ha detto il managing director Lin Jarvis duranta la presentazione del team, deve essere il marchio ad assumersi la maggior parte della colpa di questo.

"Penso che quei problemi siano stati una nostra responsabilità", ha detto quando gli è stato domandato del crollo di Quartararo da leader del Mondiale all'ottavo posto finale in campionato. "Ovviamente, abbiamo avuto alcuni problemi tecnici con la moto che ci hanno afflitto per tutta la scorsa stagione. Poi abbiamo avuto il problema della costanza, quindi penso che gli abbiamo dato gli strumenti per essere in grado di continuare a lottare. E che la responsabilità sia nostra".

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

I problemi molto ben documentati sui suoi fragili (e poi come è emerso, illegali) motori montati a Jerez non hanno aiutato. Soprattutto nel caso di Vinales, che si è ritrovato con a disposizione due soli motori per completare il resto della stagione, dopo che le unità incriminate sono state rimosse definitivamente dalla sua allocazione.

Questo ha limitato le sue possibilità di girare nelle prove libere ad Aragon e lo ha successivamente costretto a montare un sesto motore nella prima gara di Valencia, cosa che gli è costata la partenza dalla pitlane, con Maverick che ha bollato quel weekend come un "disastro".

Tutto questo si è accumulato sulle spalle di un pilota che stava cercando invano una strada per fare in modo che la sua Yamaha si comportasse in maniera tale da rendere la normalità prestazioni come quella che gli è valsa la vittoria nel Gran Premio dell'Emilia Romagna.

"E' vero che a volte vedo che Maverick ha il fuoco negli occhi, ma è altrettanto vero che per lui è facile perderlo questo fuoco", ha detto il team manager Massimo Meregalli. "E quando dico che penso di credere in lui più di quanto faccia lui stesso, è perché posso vedere il modo in cui si approccia ad alcune gare e quello invece in cui si approccia ad altre".

"Di sicuro, possiamo dargli il nostro supporto per fare in modo che possa essere più equilibrato nel suo comportamento. Sicuramente, la moto è una aspetto davvero fondamentale per lui, perché quando vede che non può guidarla come vorrebbe, perde la fiducia abbastanza facilmente".

Jarvis ha aggiunto: "Penso che Maverick oggi abbia lo stesso potenziale che aveva quando si è unito a noi, solo che non siamo ancora riusciti a sfruttarci a vicenda". Non bisogna dimenticare, infatti, che quando nel 2017 è arrivato alla Yamaha dalla Suzuki, per prendere il posto di Jorge Lorenzo, era stato capace di vincere tre delle prime cinque gare.

Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing

Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Le prestazioni della Yamaha poi però hanno incontrato una grande flessione e Vinales ha dovuto aspettare il Gran Premio d'Australia dell'anno successivo per tornare alla vittoria. In quel lasso di tempo, Vinales ha ribadito più volte di avere la sensazione di andare a sbattere contro un muro, perché qualsiasi modifica apportata alla M1 non gli portava mai ciò di cui aveva bisogno.

Un problema che sembrava essere stato risolto con la moto 2019 - che è essenzialmente quella con cui Franco Morbidelli è stato vice-campione lo scorso anno - ma la Yamaha ha deciso di non basare la M1 2020 su di essa, nonostante le insistenze di Vinales.

Quartararo, che con la moto 2019 aveva ottenuto sette podi e sei pole position nel suo anno da rookie, ha rilasciato dei commenti che in un certo senso facevano eco a quelli dello spagnolo. Tuttavia, quando gli è stato chiesto il suo parere, Rossi ha sottolineato che non vedeva poi tutte queste differenze tra la moto 2019 e la 2020.

Se però si considera che Vinales ha vinto due gare nel 2019, aggiungendo i risultati già citati di Quartararo e il fatto che Rossi aveva iniziato la stagione con due podi, mentre nel 2020 ha vissuto la sua peggior annata in MotoGP, ecco che si inizia a vedere un bel problema.

Senza ombra di dubbio, sono molti i tifosi del "Dottore" che pensa che la squadra ufficiale sia destinata a crollare senza la leggenda di Tavullia. Ma, curiosamente, Vinales crede che l'ingresso nell'era post-Rossi possa permettere alla Yamaha di diventare una squadra più "completa".

"Penso che per noi sia molto importante l'unità della squadra, perché negli ultimi tre anni ognuno andava per conto suo", ha detto Vinales. "Penso che con Esteban (Garcia, il suo capo tecnico), ma anche Lin e Maio, quello che stiamo cercando di fare è prendere 20-24 ragazzi che lavorano come se fosse un'unica grande squadra".

"Penso che questo sia fondamentale per mantenere un buon umore ed un buon feeling. Negli anni precedente è stato difficile, perché c'era la mia squadra e la squadra di Valentino. Ora penso che abbiamo l'opportunità di essere una squadra più unita, che va avanti nella stessa direzione con entrambi i piloti, realizzando ciò che è in grado di fare".

Cal Crutchlow, Team LCR Honda

Cal Crutchlow, Team LCR Honda

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

La Yamaha non ha deciso solamente di rinunciare alla sua leggenda, ma ha dato una svolta importante anche al test team, preferendo Cal Crutchlow a Jorge Lorenzo. Una scelta che ha entusiasmato Vinales, perché questo significa che non dovrà più provare troppe novità nei weekend di gara, potendosi concentrare sul suo lavoro nei turni di prove libere.

Quando Crutchlow ha parlato del suo nuovo ruolo con Motorsport.com ha insistito sul fatto che aveva scelto la Yamaha proprio per svolgere il ruolo di collaudatore e non come trampolino di lancio per un eventuale ritorno alle corse nel 2022.

Operativamente, sembra che la Yamaha stia mettendo in atto ciò di cui ha bisogno Vinales per tirare fuori tutto il suo potenziale. E, nonostante il congelamento dello sviluppo del motore per il 2021 - misura introdotta come risposta alla crisi creata dal COVID-19 - la Yamaha sta lavorando duramente sul resto della moto, per cercare di correggere gli errori presenti sulla M1 2020.

"L'anno scorso a Valencia, Franky (Morbidelli) aveva un'ottima accelerazione con il suo motore, nonostante avesse un grande chilometraggio", ha detto Meregalli quando gli è stato chiesto da Motorsport.com in quali aree stia lavorando la Yamaha. "È un'area dove stiamo cercando di migliorare ancora, perché con l'accelerazione possiamo guadagnare un po' di potenza che forse ci mancava alla fine del rettilineo".

"Introdurremo una nuova aerodinamica per il test in Qatar. E poi lavoreremo sul telaio, sul forcellone posteriore per cercare di migliorare il controllo e l'equilibrio. Stiamo anche sviluppando un nuovo scarico. Quindi non possiamo toccare il cuore del motore, ma ci stiamo lavorando intorno per cercare di migliorare le prestazioni della moto".

E in un certo senso la linea di sviluppo si andrà ad allineare con quelle che erano le richieste sue e di Quartararo, avvicinandosi alla "Spec A" che guidava Morbidelli nella passata stagione: "Nel 2016 avevamo una base davvero solida, la moto funzionava bene sulla maggior parte dei circuiti. La moto di Franky è più simile a quella. Quindi la direzione che Yamaha ha preso con la moto di quest'anno è probabilmente quella di avvicinarsi al telaio di Franky", ha rivelato Meregalli.

Tutto questo si presta alla perfezione a portare a termine il piano della Yamaha per estrarre quel potenziale che Vinales sa di possedere. Dopo cinque anni, non ha rinunciato a lui. Ha fatto alcuni cambiamenti significativi nella sua squadra per cercare di aiutarlo, in particolare sostituendo il capo tecnico Ramon Forcada (che aveva lavorato con Jorge Lorenzo ed attualmente è con Morbidelli) con Esteban Garcia (suo uomo di fiducia) nel 2019. Il fatto che sia sempre stata disposta ad adattarsi alle esigenze di Maverick, significa che la Yamaha non ha mai perso la fiducia nello spagnolo.

"Significa tutto", ha detto Maverick in questo senso. "Sicuramente possono dare la colpa a me, come a volte io la posso dare alla Yamaha. Ci sta, perché non siamo perfetti ogni giorno ed ogni gara. Per me significa tutto che la squadra che ho alle mie spalle mi sostenga. Questo è ciò di cui ho bisogno per tirare fuori tutto il mio potenziale ed il mio talento".

Nonostante gli alti e bassi, Vinales è sempre stato irremovibile nel dire che crede nel progetto Yamaha. Quando la Ducati aveva mostrato interesse nei suoi confronti in ottica 2021, la Casa di Iwata gli ha immediatamente offerto un contratto per il rinnovo e Maverick lo ha firmato senza esitazioni. Potete dire quello che volete sulla Yamaha o su Vinales, ma è evidente che la loro è una partnership che vogliono provare a far funzionare a tutti i costi.

L'arrivo di Quartararo nella squadra ufficiale potrebbe essere visto come una grande minaccia per Vinales. Se non riuscirà a battere il suo giovane compagno di squadra, infatti, il suo futuro oltre il 2022 potrebbe essere meno sicuro. Se entrambi pensano che la loro coppia possa portare vantaggi a livello di sviluppo della moto, poi bisognerà indubbiamente tenere conto di chi la spunterà nella lotta in pista.

Ma con tutti gli sforzi che sia la Yamaha che Vinales hanno fatto durante l'inverno, c'è da scommettere che il loro duello sarà meno a senso unico di quanto possano ipotizzare in tanti.

Race winner Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Race winner Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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