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L'Octo Pramac Racing svela le sue Ducati nella cornice di Napoli

Il capoluogo campano fa da cornice all’unveiling delle Desmosedici di Danilo Petrucci e Scott Redding. "Speriamo che Napoli ci porti fortuna".

Danilo Petrucci, Scott Redding, Pramac Racing

Foto di: Francesco Irace

Danilo Petrucci, Octo Pramac Racing, Scott Redding, Octo Pramac Racing
Bike detail of Danilo Petrucci, Octo Pramac Racing
Moto di Danilo Petrucci, Octo Pramac Racing
Danilo Petrucci, Octo Pramac Racing
Danilo Petrucci, Octo Pramac Racing, Scott Redding, Octo Pramac Racing
Scott Redding, Octo Pramac Racing
Scott Redding, Octo Pramac Racing
Foto di gruppo

Nella suggestiva quanto insolita cornice di Napoli Octo Pramac Racing ha presentato la stagione 2017, svelando la livrea della nuova Ducati Desmosedici con cui Danilo Petrucci e Scott Redding disputeranno il Mondiale MotoGP 2017. È la prima volta che una presentazione di una squadra della MotoGP avviene nel capoluogo campano e in Pramac si augurano vivamente che questa scelta possa portare fortuna: "Siamo pur sempre nella città della scaramanzia", ha detto il team principal Paolo Campinoti.

Pramac non è un team satellite per Ducati

Protagonista della scena è stata senza dubbio la Ducati Desmosedici GP 2017, ossia la stessa moto che utilizzeranno Jorge Lorenzo ed Andrea Dovizioso (che avrà a disposizione solo "Petrux"). Perché tra Pramac e Ducati c’è un legame particolare, come hanno spiegato Paolo Ciabatti e Gigi Dall’Igna. "È il 13esimo anno che siamo insieme e per noi Pramac non è un team satellite – ha detto Ciabatti –. Loro hanno un supporto diretto da Ducati, come testimonia la presenza qui della Desmosedici 2017".

Gli fa eco l’ingegner Dall’Igna: "Utilizzeremo il Team Pramac per sviluppare nuove soluzioni. Ci sarà un dialogo costante tra loro e il team ufficiale e si pianificheranno insieme nuove cose. Ducati ha risentito del nuovo regolamento che vieta le ali aerodinamiche, in Australia ne abbiamo avuto la conferma. Ma questo ha evidenziato in tempo un nostro limite, permettendoci di lavorare per migliorare".

Parole che sono state confermate anche da Francesco Guidotti, Team Manager dell'Octo Pramac Racing: "Abbiamo avuto sin dall’inizio grande supporto da Ducati. Dobbiamo migliorare facendo piccoli passi. Facciamo un gran lavoro con i piloti e c’è uno scambio anche di meccanici con il team ufficiale. Non mi aspetto un inizio facile perché la mancanza delle ali ci ha indubbiamente penalizzato. Ma sono certo che riusciremo a trovare nuove soluzioni per poter essere competitivi. D’altronde il livello si alza sempre di più, dobbiamo farci trovare pronti".

Le parole dei piloti: Petrucci e Redding

Il nostro portacolori, Danilo Petrucci, si è mostrato carico e voglioso di far bene, consapevole che questo è un anno molto importante per lui: "Tre anni fa lottavo per non fare ultimo e oggi sono con una moto competitiva e ho una grande opportunità. Piano piano magari i risultati arrivano… È sicuramente la più grande opportunità della mia vita. La moto 2017 va meglio in tutti i settori, anche se è presto per vedere tutto il potenziale. In generale è più stabile e frena meglio, mi fido di più. Bisogna capire se basterà".

Poi su Jorge Lorenzo: "È stato tanti anni con la Yamaha e ha contribuito a creare una moto perfetta per il suo stile. Cambiando moto ovviamente non può avere lo stesso feeling, avrà bisogno di tempo per adattarsi. È un grande campione, uno dei piloti più veloci mai esistiti".

È molto carico anche il suo compagno di squadra, Scott Redding, che disporrà invece di una Desmosedici GP in versione 2016: "Abbiamo lavorato nei test per cercare di risolvere alcune questioni tecniche, quindi non abbiamo cercato il tempo. La stagione 2017 spero mi permetterà di migliorare le performance. Voglio fare bene già nelle prime gare e sono fiducioso perché già la nuova moto ha dimostrato di essere migliore della 2015, consente un buon passo e una migliore usura delle gomme. È la prima volta che vengo a Napoli, ho avuto modo di passeggiare un po’ e la trovo molto bella. Anche il cibo è ottimo".

Articolo di Francesco Irace

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