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KTM: così Oliveira è riuscito a domare di nuovo la "bestia"

Le aspettative sulle possibilità che la KTM potesse replicare i successi del 2020 in questa stagione di MotoGP ha reso il suo inizio difficile ancora più deludente. Ma un aggiornamento chiave ha invertito le sorti della Casa austriaca, riportandola sul gradino più alto del podio a Barcellona.

Miguel Oliveira, Red Bull KTM Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Poche persone avevano previsto che la KTM avrebbe vinto tre gare nella stagione 2020 di MotoGP. Quest'aspettativa è stata tuttavia ribaltata nel 2021, dopo che il costruttore austriaco ha dimostrato di essere capace di grandi cose sia con quella ufficiale che Tech3, il suo team satellite.

KTM inoltre era l'unico costruttore insieme ad Aprilia autorizzato a sviluppare un nuovo motore per il 2021. Gran parte della griglia quindi temeva che si sarebbe presentata al via della nuova stagione con un "super motore". Sposato a quello che aveva dimostrato di essere un telaio solido, con due piloti - Brad Binder e Miguel Oliveira - che Hervé Poncharal, team principal di Tech3 aveva definito "dream team", la concorrenza aveva tutte le ragioni per essere preoccupata.

Tuttavia, la KTM ha insistito durante l'inverno che, per rispetto, non avrebbe sviluppato troppo il suo propulsore. Queste suonavano come dichiarazioni di facciata, ma quando sono iniziati i test in Qatar e si sono andate ad osservare sia le classifiche dei tempi che quelle delle velocità massime, si è capito che quelle affermazioni erano in realtà veritiere.

La natura della pista del Qatar sembrava ostacolare un po' la RC16, che eccelle quando il pilota ha bisogno di staccare bruscamente e far girare la moto velocemente. Ma i problemi della KTM sono continuati in Portogallo. Dopo aver terminato 13esimo e 15esimo nel doppio appuntamento in Qatar, Oliveira ha chiuso 16esimo nella gara di casa in seguito ad una caduta. Binder - 14esimo ed ottavo in Qatar - ha recuperato dal 15esimo posto in griglia al quinto a Portimao, confermando le sue capacità di pilota più da gara.

Binder sentiva di poter fare qualcosa di importante a Jerez, pur partendo 11esimo, perché aveva fatto un ottimo Warm-Up. Il sudafricano però è caduto in gara, mentre Oliveira si è piazzato 11esimo. E tutte queste difficoltà si verificavano mentre Yamaha, Ducati ed anche Aprilia sembravano aver fatto dei grandi passi avanti con le loro moto 2021. Parlando a Motorsport.com prima del GP d'Italia, Binder ha detto di avere la sensazione che in realtà gli altri non avessere fatto passi da gigante rispetto alla KTM, aggiungendo anche che la RC16 non era stata stravolta rispetto alla moto che aveva vinto tre gare nel 2020.

"Ad essere onesti, il feeling è molto simile al 2020", ha detto Binder. "Non è necessariamente meglio o peggio. Il nostro pacchetto è più o meno lo stesso dell'anno scorso direi. E' solo che alcune cose hanno reso le cose un po' più difficili per noi, ma è solo questione di tempo, perché sento che il pacchetto c'è e non c'è niente di sbagliato".

"Non penso che gli altri siano migliorati molto, e lo stesso vale per noi. Le cose sono abbastanza simili all'anno scorso per tutti. Penso che si tratti piuttosto di situazioni sulle piste, ma anche di piste che sia adattano meglio o peggio per noi".

Miguel Oliveira, Red Bull KTM Factory Racing

Miguel Oliveira, Red Bull KTM Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Una delle cose che hanno colpito profondamente la KTM è stata l'allocazione degli pneumatici anteriori Michelin per il 2021. Nei primi round, le mescole erano troppo morbide per la RC16. Questo è stato un grosso problema in Qatar, dove le temperature notturne hanno costretto quasi tutti a puntare sull'opzione più morbida. Nella prima gara in Qatar, questo pneumatico è andato in pezzi sulle KTM, cosa che ha spinto i piloti della Casa austriaca ad utilizzare la media asimmetrica nel GP di Doha, anche se pure questa si è rivelata un'opzione insidiosa. La situazione non è migliorata in Portogallo, con il pneumatico anteriore con cui Oliveira aveva dominato lo scorso novembre che era stato completamente rimosso dall'allocazione, con grande sgomento del portoghese.

La svolta è arrivata nel test post-gara di Jerez, dove KTM ha introdotto un nuovo telaio. Oltre a faticare con l'anteriore, la KTM non era a posto neppure in uscita di curva. Il nuovo telaio ha permesso ai suoi piloti di rialzare la moto un po' prima, favorendo proprio l'uscita di curva. Le modifiche alla distrubuzione del peso invece hanno aiutato l'anteriore. Il meteo di Le Mans, con buona parte del weekend disputato sull'umido, ha fatto sì che il debutto in gara venisse rimandato al Mugello, dove Oliveira - che non aveva mai fatto top 10 nelle prime cinque gare - ha ottenuto il secondo posto, e Binder invece il quinto.

Una settimana dopo, Oliveira è salito sul gradino più alto del podio a Barcellona, celebrando la sua terza vittoria in carriera in MotoGP. Un nuovo carburante della ETS ha anche dato un po' più di grinta al motore della RC16 e Binder al Mugello ha eguagliato il record di velocità che Johann Zarco in Qatar con 362,4 km/h al Mugello. Il fatto che i podi di Oliveira siano arrivati su piste veloci e scorrevoli, non tipicamente le più favorevoli alla KTM, dimostra quanto grande sia stato lo sviluppo su questo nuovo telaio, anche se inizialmente non c'era troppa fiducia a riguardo.

"Abbiamo testato questo telaio per la prima volta nel test del lunedì dopo Jerez e avevamo già visto i lati positivi, anche se non sembrava fosse molto meglio", ha detto Mike Leitner. "Così, siamo tornati a casa un po' così, inoltre le previsioni meteo per Le Mans erano molto brutte, quindi abbiamo deciso di rimanere conservativi. Poi al Mugello abbiamo deciso di valutarlo in FP1 e FP2 ed abbiamo visto che ci aiutava molto su questo tipo di tracciato".

Il GP di Catalogna di domenica è stata una gara intrigante. L'usura degli pneumatici era alta, quindi oltre che la velocità serviva intelligenza per puntare al successo. Le prove suggerivano che Fabio Quartararo sarebbe stato ancora una volta il pilota da battere con la sua Yamaha ufficiali, ma in diversi avevano già indicato Oliveira come una minaccia concreta nella serata di sabato.

Il pneumatico anteriore medio era lo stesso del Qatar, quindi non è una sorpresa che sia Oliveira che Binder abbiano scelto l'anteriore dura. Quartararo non ha avuto il miglior spunto dalla pole ed è stato sopravanzato dalla Ducati di Jack Miller e da Oliveira, inoltre il francese si è ritrovato a duellare nel gruppo, quindi non ha potuto provare ad imporre subito il suo ritmo alla gara.

Miguel Oliveira, Red Bull KTM Factory Racing

Miguel Oliveira, Red Bull KTM Factory Racing

Photo by: MotoGP

Oliveira ha preso il comando per la prima volta al secondo giro, aprendo un divario di oltre un secondo in una fase in cui ha iniziato a girare costantemente sull'1'40" medio. Quartararo - che come lui aveva la dura al posteriore, ma aveva la media all'anteriore - ha colmato il gap una volta risalito in seconda posizione e al 12esimo giro si è portato davanti.

Tuttavia, non è riuscito a scappare e quindi Oliveira si è rimesso in testa al 14esimo giro. Quartararo poi ha avuto problemi con la gestione della gomma anteriore, ma soprattutto con la sua tuta, e alla fine quindi è rimasto fuori dalla lotta per la vittoria. Il ritmo di Oliveira è calato sull'1'41" basso negli ultimi tre giri, permettendo al suo inseguitore Zarco di provare ad avvicinarsi, ma il pilota della KTM non è crollato e si è portato a casa la vittoria.

La KTM ora sempra di nuovo in gioco, anche se Oliveira ha preferito non esaltarsi troppo. "Non si può mai essere troppo comodi a dare una risposta chiara a questo tipo di domanda", ha detto infatti quando gli è stato domandato se la KTM ora potrà ambire con regolarità alla vittoria. Quando poi Motorsport.com gli ha chiesto se sia fiducioso sulla risposta della Casa austriaca a qualsiasi altro problema nel corso del 2021, ha aggiunto: "Voglio dire, è una domanda a cui non potrei mai essere in grado di rispondere. Voglio dire che tutti stanno facendo il massimo sforzo per migliorare ogni piccolo problema che abbiamo".

"Cos'altro si può fare? Metti il tuo massimo sforzo nelle cose e ti aspetti di avere gli strumenti per reagire ogni volta che ne hai bisogno. Al momento abbiamo una moto stabile, abbiamo un buon pacchetto per diverse piste, che è un qualcosa che ci mancava in passato. Abbiamo anche una moto che non è più una bestia, come lo era nel 2019. Penso che la renda più amichevole da guidare anche per gli altri piloti. Quindi, abbiamo un gruppo che lavora forte - non solo tecnicamente, ma anche i quattro piloti. Diamo feedback preziosi alla fabbrica, solo così loro possono fare il così tanto. Ci aspettiamo di continuare su questo livello di forma anche nelle prossime gare".

Oliveira ha ammesso che è presto anche per pensare al titolo, visto il suo deficit di 61 punti nei confronti di Quartararo nel Mondiale. Il suo atteggiamento cauto è giustificato, con le prossime due gare al Sachsenring e ad Assen che saranno essenzialmente dei nuovi test per KTM, che non ci corre dal 2019, quando la moto era ancora la "bestia" menzionata dal portoghese.

Ma, come hanno dimostrato le ultime due gare, c'è anche un motivo per essere ottimisti, dato che KTM sembra finalmente la minaccia che gli altri temevano potesse essere in inverno.

Johann Zarco, Pramac Racing, Miguel Oliveira, Red Bull KTM Factory Racing, Jack Miller, Ducati Team

Johann Zarco, Pramac Racing, Miguel Oliveira, Red Bull KTM Factory Racing, Jack Miller, Ducati Team

Photo by: MotoGP

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