Lorenzo: "Auguri Valentino, spero che tu rimanga in MotoGP fino a 46 anni!"
Il pilota della Honda è intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24, facendo gli auguri per i 40 anni al "Dottore", ma anche il punto sulla condizione dello scafoide infortunato: "Sta migliorando, ogni giorno va meglio, ma ci vorrà tempo per arrivare al 100%".
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
La buona notizia l'aveva già data alla conclusione dei test collettivi di Sepang. Il grande assente Jorge Lorenzo ha infatti confermato ai microfoni di "After the Flag" che sarà regolarmente al via dei test in Qatar.
Il maiorchino è stato costretto a saltare la prima uscita stagionale in sella alla Honda RC213V a causa della frattura dello scafoide rimediata mentre si allenava lo scorso gennaio e ha fatto il punto sulle sue condizioni fisiche intervenendo ai microfoni di Sky Sport 24.
"Sta migliorando, ogni giorno va meglio, il mio fisioterapista Angelo si è trasferito da me a Lugano, mi segue ogni giorno. Abbiamo fatto una sorta di manubrio che simula la moto, per provare le posizioni estreme che facciamo nelle curve. Quando potrò essere al 100%? Purtroppo manca ancora tanto" ha raccontato Jorge.
Il nuovo arrivato in casa HRC ha spiegato anche come è avvenuto il suo incidente: "La caduta è stata davvero stupida nel primo allenamento, ho fatto un movimento estremo per cui ho dovuto forzare lo scafoide e si è fratturato. Ho fatto 4 giorni di allenamento, ho saltato i test di Sepang, ma non solo quelli. Prima dell'infortunio stavo bene, questo ha rallentato tanto la mia preparazione. Fino alla seconda-terza gara non credo sarò al 100%. In Honda ho una sfida molto importante, voglio essere pronto. Questa lesione rallenta la mia preparazione ma il Mondiale è lungo, serve pazienza e lavoro".
Se durante la presentazione di Madrid Marc Marquez aveva cercato di allontanare in tutti i modi l'etichetta "dream team", Lorenzo non la disdegna affatto: "Perchè no? A livello di numeri è chiaro che siamo una delle coppie più forti della storia della MotoGP. A volte puoi vincere tanti titoli perchè la concorrenza non è tanto alta... ma a livello di velocità e talento puro siamo ancora più forti di quello che dimostrano i numeri. E' la realtà".
Jorge non si è nascosto ed ha anche ammesso di aver avuto un piccolo momento di depressione lo scorso anno, quando temeva che la sua carriera potesse essere arrivata al capolinea, prima che la Honda gli lanciasse un'ancora quando sembrava ormai fuori dalla griglia della MotoGP.
"Siamo fortunati noi piloti, ma la nostra vita è dura, soprattutto se sei molto esigente come me. Io lavoro circa 8-9 ore ogni giorno, lo faccio con piacere ma c'è anche sofferenza nel lavoro. Quando smetterò sarò libero, potrò viaggiare, non avrò stress...Ma quando ho capito che davvero potevo smettere, ho capito che avevo ancora l'amore per le moto e volevo continuare. Non mi ero mai trovato in questa situazione prima. Ho avuto un periodo di depressione, sì".
Resta un po' il rimpianto di aver trovato troppo tardi la chiave per essere vincente con la Ducati, anche se sembra quasi che sia convinto che questo gli possa essere da lezione per la nuova avventura con la Honda.
"Non ho mai mollato, anche nei momenti difficili, ho sempre continuato a lavorare. Il problema con la Ducati c'è stato con la nuova moto. Abbiamo risolto il problema, ma lo abbiamo fatto troppo tardi. Poi ho avuto questa chance con Honda, che mi ha permesso di vivere un finale di stagione felice. Non dirò che mi piacerebbe finire la carriera in Honda, ma magari sarà la mia ultima squadra. Lo diranno i risultati, ma questa è la mia intenzione. Non penso più a Ducati, so che quando la moto mi piace e la mettiamo a posto possiamo raggiungere il top".
Non si sbilancia però su quando arriverà la prima vittoria con la RC213V: "Prima possibile, spero... Niente è impossibile, magari succederà anche in Qatar, anche se sarà dura".
Jorge ha mandato anche un augurio all'ex compagno di squadra Valentino Rossi, che oggi festeggia i suoi 40 anni: "E' un età molto importante, entri nel club dei 40... Il tuo talento e la tua ambizione sono molto grandi, spero che tu rimanga con noi almeno fino a 46 anni, come il tuo numero. In bocca al lupo, ci vediamo in Qatar".
Ed ha ricordato anche quando si era affacciato giovanissimo in MotoGP, proprio da compagno di squadra del "Dottore", facendo parecchia autocritica: "Avevo un carattere diverso da quello che ho adesso, non avevo paura di nessuno, ero più incosciente, questo può avere anche un risvolto negativo, mi ha portato cose più e meno buone. Nessuno è imbattibile, sono sembrato presuntuoso, ma era quello che pensavo in quel momento".
Infine, sul rapporto con Rossi, ha aggiunto: "Tra due campioni possono nascere delle tensioni. Tra me e lui c'è amore-odio, ma soprattutto molto rispetto tra noi, da entrambe le parti".
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