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Joe Roberts spiega i motivi del no all'Aprilia

Il pilota americano sembrava il principale candidato a prendere il posto di Andrea Iannone sulla RS-GP, ma alla fine ha declinato l'offerta della Casa di Noale, preferendo rimanere fedele alla parola data all'Italtrans Racing per dare l'assalto al titolo della Moto2.

Joe Roberts, American Racing

Joe Roberts, American Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

L'Aprilia ha annunciato ieri di aver confermato i collaudatori Lorenzo Savadori e Bradley Smith per la stagione 2021 e che, dopo averli valutati attentamente nel corso dei test invernali, deciderà chi sarà dei due ad affiancare Aleix Espargaro come pilota titolare in MotoGP.

E' chiaro però che si tratta di una soluzione di ripiego per la Casa di Noale, rimasta scottata dall'aver atteso Andrea Iannone fino al verdetto del TAS. La casa di Noale credeva all'innocenza del pilota di Vasto e quindi lo ha sostenuto fino alla fine, ma la decisione di inasprire addirittura la sentenza, portando la sua squalifica per doping dai 18 mesi deliberati dalla FIM ad addirittura quattro anni è stata una doccia fredda.

Essendo arrivata solo alla vigilia della seconda gara di Valencia, i tasselli del mercato erano ormai andati praticamente tutti al loro posto. Massimo Rivola, CEO di Aprilia Racing, ha provato quindi ad andare a caccia di un pilota giovane proveniente dalla Moto2 da affiancare al veterano Espargaro, venendosi però solo chiudere in faccia delle porte.

Il primo tentativo era stato fatto con Marco Bezzecchi, che in questa stagione è arrivato a sorpresa a giocarsi il Mondiale all'ultima gara. Il pilota romagnolo però aveva appena rinnovato il suo contratto con lo Sky Racing Team VR46, che l'anno prossimo punta tanto su di lui proprio per concedere il bis al titolo di Pecco Bagnaia e quindi ha posto immediatamente il veto.

Una situazione simile a quella che si è presentata con Fabio Di Giannantonio, anche se la cosa curiosa è che in questo caso a bloccarlo sia stato Fausto Gresini, ovvero il proprietario del team che schiera le Aprilia in MotoGP, che aveva appena fatto firmare un contratto biennale con opzione per la classe regina nel secondo al rider romano.

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Il problema è che dal 2022 l'Aprilia avrà il proprio Factory Team e quindi non è detto che Gresini continuerà a portare in pista le RS-GP come team satellite e non voleva perdere i diritti su un pilota con cui aveva già fatto ottime cose in Moto3 e sul quale aveva deciso di scommettere nuovamente.

L'ultimo nome emerso era stato quello di Joe Roberts, pilota statunitense che ha mostrato una grande maturazione in questa stagione, conquistando tre pole position ed un podio. Un nome che sicuramente era particolarmente gradito anche alla Dorna, da sempre alla ricerca di un nome in grado di fare breccia anche nel pubblico americano.

Tuttavia, anche Roberts si era da poco legato all'Italtrans Racing che lo aveva scelto come erede del campione del mondo Enea Bastianini. Joe si è sentito lusingato, ci ha meditato, ma alla fine ha deciso di declinare l'offerta di Rivola, preferendo andare all'assalto del titolo della Moto2, come ha spiegato in una breve dichiarazione rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

"La chiamata di Aprilia mi ha fatto piacere. So che avrei potuto essere veloce, ma io voglio vincere e credo che questa sia la squadra migliore per riuscirci. Mi piace l'atmosfera, sembrano tutti amici. E io non voglio salire in MotoGP solo per il passaporto, ma perché me lo sono meritato" ha spiegato Roberts, che oggi ha effettuato il suo primo test in sella Kalex della compagine bergamasca.

Joe Roberts, American Racing

Joe Roberts, American Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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