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Jarvis pronto ad offrire a Zarco una Yamaha ufficiale in un team satellite

Il managing director della Casa di Iwata ha rivelato che l'intenzione sarebbe quella di provare a non perdere il talento francese e questa sembra l'opzione migliore. Prima però bisogna chiudere un accordo con una squadra satellite.

Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3

Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3

Gold and Goose / Motorsport Images

Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3
Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3
Lin Jarvis, Yamaha Factory Racing Managing Director
Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3
Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3
Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3
Lin Jarvis, Managing Director  Yamaha Factory Racing
Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3
Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3
Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3, dettaglio della carena
Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3

La Yamaha ha rinnovato il contratto a Valentino Rossi, completando la sua squadra ufficiale fino al 2020 (Maverick Vinales aveva già prolungato il contratto da tempo), ma questo non vuol dire che la Casa di Iwata sia disposta a lasciarsi sfuggire il talento emergente della MotoGP, il francese Johann Zarco, che in sella ad una vecchia M1 del 2016 continua ad essere uno dei più veloci del lotto.

La situazione non è semplice, perché in questo momento la Yamaha non dispone neanche di una squadra satellite per il 2019, visto che il Team Tech 3, squadra che attualmente schiera il "Rookie of the Year" in carica, ha già annunciato il suo passaggio alla KTM a partire dall'anno prossimo, perché la Casa austriaca gli ha offerto un trattamento ufficiale.

La paura dei giapponesi è che anche Zarco possa promettersi ai rivali di Mattighofen e per questo oggi in Qatar è arrivata una prima apertura verso un'opportunità che nel passato più recente la Yamaha ha sempre negato alle sue squadre satellite.

Il managing director Lin Jarvis ha infatti rivelato che l'intenzione sarebbe quella di offrire al pilota francese la possibilità di disporre di una M1 ufficiale all'interno della squadra satellite, come fanno già la Ducati con Danilo Petrucci e la Honda con Cal Crutchlow.

"Cercheremo di tenerlo, perché lui è velocissimo" ha detto Jarvis quando gli è stato chiesto di Zarco. "Purtroppo noi possiamo avere solo due moto nella squadra ufficiale ed abbiamo già sotto contratto Maverick e Valentino, quindi non abbiamo spazio. C'è però la possibilità di dare una moto ufficiale ad un terzo pilota e stiamo pensando a questa opportunità, ma prima di arrivare a quello dobbiamo avere una squadra satellite. Dobbiamo fare tutto step by step".

Quello che bisogna capire è quale potrebbe essere questa fantomatica struttura satellite. I nomi che circolano nel paddock sono quelli del Team Angel Nieto, dell'Avintia Racing o della Marc VDS, ma per ora Jarvis non si è sbilanciato, dicendo solo che l'intenzione è quella di legarsi ad un team di alto livello.

"Stiamo cercando una soluzione e stiamo lavorando dietro le quinte, quindi non posso dire niente, ma abbiamo l'intenzione di legarci ad un altro team di alto livello. Appena ci sarà qualcosa da comunicare, ve lo faremo sapere subito".

Jarvis poi ha trattato anche il tema delicato della separazione dal team Tech 3, che alla fine del 2018 metterà fine ad una partnership che durava da quasi 20 anni, tenendoci a sottolineare che non è stata una mancanza di supporto da parte della Yamaha a portare alla rottura, quanto un'offerta molto allettante da parte della KTM.

"Non credo che Hervé se ne sia andato perché non si sentiva supportato dalla Yamaha. Penso che avesse una fantastica offerta da un concorrente che aveva davvero bisogno di una squadra satellite, che coinvolge non solo le prestazioni della moto, ma anche questioni finanziarie e di stabilità".

E se, ad oggi, non è stata data una M1 ufficiale a Zarco, è perché questo non faceva parte degli accordi: "Penso che si debba guardare al quadro più in grande e che non si possa dire che Hervé abbia deciso di lasciarci perché non aveva supporto da parte della Yamaha. E' vero che non abbiamo dato una moto ufficiale a Johann, ma abbiamo sempre rispettato la nostra politica ed i nostri contratti. E negli accordi con Hervé non c'era la fornitura di una moto ufficiale".

Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont

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