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Intervista

Dovizioso esclusivo: "La rivalità in Ducati è alta: perdere da Marquez è diverso che perdere da Lorenzo"

In questa chiacchierata con Motorsport.com, Andrea Dovizioso non ha problemi a riconoscere che il salto di qualità di Jorge Lorenzo con la Ducati lo ha colpito, non si arrende alla miglior versione di Marc Marquez e rivela che la sua vera passione sono il motocross e la figlia.

Il poleman Jorge Lorenzo, Ducati Team, Andrea Dovizioso, Marc Marquez

Il poleman Jorge Lorenzo, Ducati Team, Andrea Dovizioso, Marc Marquez

Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Podio: il terzo classificato Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Podio: il terzo classificato Andrea Dovizioso, Ducati Team

Sei d'accordo che la Ducati è la moto che è cresciuta di più durante la stagione?
"Sono d'accordo sul fatto che siamo migliorati più degli altri, ma a causa del mix tra pilota e moto. Da Brno siamo migliorati molto, ma tecnicamente non ci sono stati cambiamenti. Siamo cresciuti, ma riuscendo a tirare fuori di più dalla moto che avevamo già, non come risultato di qualche pezzo nuovo. Dall'esterno, può sembrare che quando uno migliora è perché sono arrivate delle nuove componenti, ma nel nostro caso non è così. Ci sono molti elementi che influenzano le prestazioni complessive e se le gestisci nel migliore dei modi possono farti migliorare senza cambiare un singolo pezzo della moto".

Esiste un modo per accelerare questa crescita in modo che si verifichi all'inizio della stagione?
"L'anno scorso ci siamo giocati il campionato fino all'ultima gara, ma siamo stati molto veloci su alcuni circuiti e molto lenti su altri. Non avevamo la stabilità che abbiamo ora. I regolamenti riguardanti le ali erano appena cambiati e non avevamo del tutto chiaro come adattarci. E dall'altra parte, anche le gomme cambiavano. Queste due cose ci hanno causato un po' di confusione finché non siamo arrivati ad Assen. Questo è ciò che ha fatto la differenza e che sicuramente non accadrà nel 2019, perché ora abbiamo una base molto più solida. Nonostante siamo lontani da Marc rispetto alla scorsa stagione, siamo migliorati molto rispetto al 2017 e questo è stato molto chiaro a Phillip Island".

Quello di quest'anno è il miglior Marquez che hai visto?
"Marc è arrivato in MotoGP con molti punti di forza, ma il suo obiettivo principale è sempre stato il desiderio di migliorare. E' in continua evoluzione. Ha vinto sette titoli, cinque in MotoGP, ma gli piace continuare a studiare. A casa si allena facendo Dirt Track, Motocross e gli piace molto. Quel desiderio di migliorare è la chiave che gli permette di vincere tanto".

Che priorità ha la MotoGP nella tua vita?
"Quando si corre in MotoGP, tutto il resto deve girare intorno. Non c'è modo che non sia così. Al giorno d'oggi, essere un pilota richiede molta dedizione. Questo è il mio lavoro, ma quando sono a casa ed ho fatto quello che richiede, la mia vita ruota intorno al motocross. Se mi collego ad internet, è per informarmi del motocross. Se guardo le gare per puro piacere, sono quelle di motocross. A casa, il Campionato del Mondo MotoGP non mi interessa. Lì mi isolo con mia figlia, i miei amici ed il motocross. Questa è la mia passione".

Puoi definire con un aggettivo i due anni in cui hai condiviso il box con Jorge Lorenzo?
"Interessanti".

Che influenza ha avuto su di te?
"La prima stagione è stata come mi aspettavo: Jorge ha rafforzato notevolmente la mia posizione in Ducati, perché ha confermato le mie linee guida, ed è stato molto positivo. Ogni pilota è molto particolare e lo è anche Jorge. E' una persona molto strana, ma ha i suoi pregi ed i suoi difetti come tutti. Quest'anno non è stato facile, perché quando ha iniziato ad essere veloce, il clima nel box è diventato più teso. E' normale che ciò accada quando hai due piloti che possono lottare per la vittoria. Quindi, la situazione diventa più complicata. La rivalità è alta e se perdi da Marquez è diverso che se perdi da Lorenzo. Ci sono molte persone che lavorano con entrambi e questo ha effetto su di loro".

Hai anche imparato qualcosa da lui?
"Quando ha un campione accanto a te, l'aspetto positivo è che quando è veloce è perché fa qualcosa di speciale. Succede a Jorge, a Marc, a Valentino, a Maverick, a me... Ognuno ha il suo metodo per essere veloce e questo significa che spesso si arriva allo stesso tempo in maniere differenti. Analizzare ciò che fa anche lui, ti permette di imparare alcune cose".

Pensi che la partenza di Lorenzo per la Honda aumenterà le tue responsabilità in Ducati?
"Quando è iniziata questa stagione, l'obiettivo era vincere il Mondiale, indipendentemente dal fatto che Jorge fosse nell'altro lato del box. L'anno prossimo non cambierà nulla".

Otto delle dieci gare con il distacco minore della storia tra il primo ed il decimo si sono corse tra il 2017 ed il 2018. A cosa lo dobbiamo?
"Alle gomme Michelin. In parte anche all'elettronica, ma soprattutto alle Michelin".

Significa che i piloti hanno sempre meno importanza?
"La vedo al contrario: ogni volta ha più influenza su ciò che accade. L'obiettivo è vincere la gara, non farlo con il massimo distacco possibile. Non serve correre rischi quando non è necessario. Che vinci con cinque secondi di margine o con mezzo minuto, non importa. Il regolamento cambia e con le gomme Bridgestone si poteva correre in un modo che oggi le gomme Michelin non consentono. La Michelin ti obbliga a gestire certi aspetti di cui prima potevi anche non tenere conto".

In Thailandia hai ottenuto il tuo quinto podio consecutivo, prima di cadere in Giappone quando lottavi per la vittoria con Marquez. Credi di essere nel tuo miglior momento di sempre?
"Se parliamo di Dovizioso con la Ducati, sì".

Tu e Marquez avete fatto delle battaglie molto intense, ma avete sempre mostrato un grande rispetto reciproco. Nell'ultimo anno è aumentata l'accettazione del livello di rischio a cui si deve arrivare per giocarsela con lui?
"Con Marc può sempre succedere qualcosa, perché gestisce molte situazioni al limite. Molte volte, si mette in difficoltà e poi cerca di venirne fuori, quindi dipende tutto da cosa fa l'altro piloti. Ma lui guida così, quindi devi cercare di capire cosa sta facendo e rispondere di conseguenza".

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