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Tomizawa: Lorenzo non scappa, vuole capire

Jorge è stato il solo pilota che ha ascoltato la conferenza dell'organizzazione su Shoya

La tragedia di Shoya Tomizawa non si cancella. E' una ferita aperta per chi vive nel Motomondiale. Il silenzio prevale sulle parole. Tanti piloti del paddock, e sono la maggioranza, hanno scoperto a Misano cos'è la morte in pista. Le ultime generazioni di rider sono cresciute nella cultura del rischio, ma hanno avuto la fortuna di non assistere ad incidenti tragici. Botti tremendi, quelli sì, ma per fortuna mai mortali. Quasi fossero diventati invulnerabili, anche grazie alle condizioni di sicurezza sempre più efficaci e tecnologicamente evolute. Bisogna ritornare al 2003, a Daijiro Kato per piangere un campione. E, invece, il pericolo è sempre lì in agguato: ce lo ha ricordato Peter Lenz a Indianapolis, il bambino tredicenne che ha fatto la stessa orrenda fine di Tomizawa solo una settimana prima. Giacomo Agostini l'ha detto chiaramente che certi incidenti come quello di Tomizawa e Lenz ci saranno sempre, perché fanno parte dell'imponderabile delle corse. Ed è forse per questo che quando si scivola su certi argomenti come la morte, i piloti preferiscono tagliare corto, quasi a esorcizzare qualcosa che c'è, ma che è meglio tenere lontano. E allora merita di essere raccontato un fatto che è successo prorpio domenica pomeriggio. Jorge Lorenzo è stato l'unico pilota della Moto Gp che ha voluto assistere alla conferenza stampa nella quale Federazione Internazionale, Dorna, direttore di gara, delegato alla sicurezza e medico hanno spiegato cosa è successo a Tomizawa e perché nella gara di Moto 2 non è stata interrotta dalla bandiera rossa. I colleghi del maiorchino hanno preferito lasciare il circuito di Misano per estraniarsi. Non Jorge. Il leader del mondiale, ancora in tuta, si è seduto in mezzo ai giornalisti e ha ascoltato con attenzione ed interesse cosa veniva detto. Un gesto importante, di chi deve aver capito che non si può esorcizzare la morte e quindi preferisce informarsi per essere pienamente consapevole di quali sono i rischi a cui può andare incontro. Probabilmente l'esperienza cruda di Misano ci darà un Lorenzo diverso, non per questo meno veloce, ma forse ancora più sensibile a certe problematiche legate alla sicurezza. E non è poco... Foto Mirco Lazzari/Getty Images

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