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Ricordo

Il motociclismo perde una leggenda: è morto Carlo Ubbiali

Il 9 volte campione del mondo, uno dei più vincenti della storia del motociclismo, si è spento a 90 a causa di un problema respiratorio.

Podium: race winner Carlo Ubbiali, MV Agusta

Nationaal Archief

Il motociclismo italiano piange oggi la scomparsa di una sua leggenda. Si è spento a 90 anni Carlo Ubbiali, il pilota di casa nostra più titolato tra le due ruote insieme a Giacomo Agostini e Valentino Rossi, che si è arreso ad un problema respiratorio per cui era ricoverato dall'inizio di maggio.

Nato nel 1929 e bergamasco proprio come Agostini, Ubbiali è salito per ben nove volte sul tetto del mondo: 6 volte nella 125cc e 3 nella 250cc. Ma è la sua percentuale di successi nel Mondiale ad essere impressionante, con 39 vittorie in appena 74 partenze.

Numeri che, insieme ai suoi otto titoli tricolori, lo resero uno dei piloti più amati degli anni '50. Il suo debutto infatti avvenne nel 1949, conquistando a soli 19 anni il quarto nel Gran Premio di Svizzera di classe 125cc. Il primo podio arrivò invece nella gara successiva, quando giunse terzo nel Gran Premio d'Olanda.

Nell'arco di 12 stagioni, il suo nome è stato legato in maniera indissolubile alla MV Agusta, con la quale ha corso per quasi tutta la sua carriera.

Ad oggi, rimane il quarto pilota più titolato della storia: più di lui hanno vinto Agostini (15 titoli), Angel Nieto (13), mentre Valentino Rossi lo affianca a quota nove. Anche per questo lo scorso 16 dicembre era stato premiato con il "Collare d'Oro" al merito sportivo, il riconoscimento più prestigioso che viene conferito dal CONI.

"Ho un grande ricordo di Ubbiali. Avevo 10 anni quando vinceva tutto e sognavo di diventare come lui un giorno. È stato per me un esempio, un incentivo e una fonte d'ispirazione. Un vero e proprio punto di riferimento" ha detto Giacomo Agostini all'agenzia ANSA.

"Correva con la testa, da grande campione, con intelligenza e furbizia. All'epoca si vedeva poco in tv, leggevo le sue imprese sui giornali. Lo descrivevano con fosse un tutt'uno con la moto. Siamo accomunati dalla MV Agusta: quando ingaggiarono me chiesero informazioni sul mio conto a lui" ha aggiunto.

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