Iannone: "Solo Lorenzo e Vinales mi hanno chiamato"
Il pilota dell'Aprilia è stato sospeso per 18 mesi per una positività riscontrata alla fine dello scorso anno. Da allora, Iannone ha rivelato a Motosprint che solo due dei suoi colleghi lo hanno contattato.

La notizia è arrivata il 17 dicembre, quando la FIM ha annunciato che l'italiano era stato sospeso a causa di un test antidoping risultato positivi durante il weekend del Gran Premio della Malesia.
Il pilota di Vasto ha nel frattempo intrapreso una battaglia legale per dimostrare la sua innocenza e il caso è attualmente all'esame del TAS, che dovrà prendere una decisione sulla sospensione di 18 mesi sentenziata dalla FIM, nonostante quest'ultima gli abbia riconosciuto l'assenza di dolo e la contaminazione alimentare.
Per l'abruzzese questi mesi sono stati un vero inferno e ora ha denunciato anche di non aver ricevuto il sostegno dei suoi colleghi.
"Mi aspetterei poche risposte da parte degli altri piloti. Ma vi assicuro che in Safety Commission, qando si tornerà a correre, sarò il primo a sollevare l'argomento e a chiedere una modifica al regolamento, perché è una questione che va affrontata. E lo dico per il bene di tutti e pensando anche agli altri piloti" ha detto in un'intervista rilasciata a Motosprint.
"Mi spiace soltanto di esserci dovuto passare io prima degli altri. Ma so che io ho sempre un trattamento speciale, diciamo 'riservato' in ogni cosa che faccio. Ma fa parte del gioco".
"Mi hanno chiamato Jorge Lorenzo e Maverick Vinales, che forse sono quelli che conosco meno rispetto agli altri. Ma non voglio fare polemica" ha concluso sull'argomento il #29.
Andrea poi ha sottolineato di essere grato all'Aprilia per il modo in cui la Casa di Noale lo ha sostenuto fin dall'inizio di questa difficile vicenda.
"All'Aprilia devo dire Grazie. Perché non mi hanno mai mollato, hanno sempre creduto alla mia innocenza. Sarebbe stato molto più semplice per loro lasciarmi a piedi e prendere un altro pilota. Ce ne sono molti che prenderebbero volentieri il mio posto. In quel caso, mi sarei ritrovato da solo ad affrontare questa situazione assurda e sarebbe stato molto più difficile".
Iannone poi ha raccontato anche un aneddoto curioso riguardo alla presentazione della squadra, avvenuta in Qatar, alla vigilia del secondo test pre-campionato.
"Quando sono andato in Qatar per fare le foto ufficiali, Rivola mi ha chiesto di rimanere un giorno in più dopo lo shooting, ma l'ho pregato di farmi prendere il primo aereo disponibile, la sera stessa, per tornare a casa".
"Stare in un contesto in cui non ero protagonista, senza poter salire su una moto sulla quale abbiamo lavorato tutta una stagione, e che sembra nata con un gran potenziale, era davvero una sofferenza. Un po' come vedere la tua donna che va a letto con un altro uomo sotto ai tuoi occhi. E' la cosa peggiore che possa capitarti".
"In ogni caso, mi è uscita fuori un po' di gelosia e quindi ho preferito andare lontano. Come si dice in questi casi, occhio non vede cuore non duole. Tra l'altro, la chiamata per le foto ufficiali dimostra quando Aprilia Racing tenga a me. E sono grandi gesti che, per come sono fatto, difficilmente dimentico. Magari altri non gli danno importanza, ma per me valgono molto" ha concluso.
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