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Iannone: la sentenza del TAS attesa per metà novembre

Dopo un'udienza di oltre 11 ore, il TAS ha preso ancora tempo: se sarà accolto l'appello di Iannone, la squalifica cesserà, ma se vincerà la WADA diventerà di 4 anni.

Andrea Iannone, Aprilia Racing Team Gresini

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Iannone dovrà aspettare ancora. L'udienza di ieri al TAS è stata sfibrante: oltre 11 ore nelle quali si è discusso della provenienza della carne che ha mangiato in Malesia, prima di risultare positivo al Drostonalone in occasione della gara di Sepang dello scorso anno, dell'esame del capello che conferma la contaminazione alimentare, riconosciuta anche dalla FIM nonostante la condanna, ed infine il pilota dell'Aprilia ha risposto alle domande dei guidici.

La speranza dell'abruzzese era che il TAS si pronunciasse in tempi brevi, invece nel pomeriggio di oggi è stato diffuso un comunicato che spiega che il verdetto arriverà per metà novembre e che ricorda che comunque lui non è il solo ad aver appellato i 18 mesi di squalifica che gli erano stati inflitti dalla FIM, perché la WADA ha richiesto un inasprimento a 4 anni.

Di seguito, ecco il comunicato pubblicato dal TAS:

"Il 15 ottobre 2020 si è svolta l'udienza del Tribunale Arbitrale per lo Sport (TAS) nell'ambito delle procedure di arbitrato in appello presentate dal pilota italiano della MotoGP, Andrea Iannone, e dall'Agenzia Mondiale Antidoping (WADA)".

"Il panel ora delibererà e finalizzerà il lodo arbitrale contenente la decisione. Questa dovrebbe essere notificata circa a metà del mese di novembre. La sentenza sarà pubblicata sul sito web del TAS".

Leggi anche:

"Il procedimento riguarda la decisione della Corte Displinare Internazionale della Federazione Internazionale di Motociclismo (FIM) datata 31 marzo 2020, con la quale Andrea Iannone è stato dichiarato colpevole della violazione di una regola antidoping e quindi squalificato per un periodo di 18 mesi".

"Andrea Iannone chiede l'annullamento di questa decisione, mentre la WADA chiede che sia sostituita con la pena massima, ovvero una squalifica di quattro anni".

Gli scenari a questo punto potrebbero essere tre: l'accoglimento del ricorso di Iannone, con il riconoscimento della contaminazione alimentare anche da parte del TAS e quindi l'annullamento della squalifica. La seconda opzione è la conferma della condanna, che quindi andrebbe a scadere a giugno del 2021. Nella peggiore delle ipotesi invece la situazione potrebbe anche peggiorare, con l'accoglimento del ricorso da parte dell'Agenzia Antidoping ed una conseguente squalifica di 4 anni.

Quel che è certo è che ormai, anche se dovesse essere scagionato, per il pilota di Vasto la stagione 2020 è compromessa, visto che l'ultima gara andrà in scena il 22 novembre a Portimao. E dire che inizialmente la speranza era di avere la sentenza del TAS nel mese di agosto.

Questo ulteriore ritardo però complica anche i piani dell'Aprilia, che sta ancora aspettando di capire quale sarà la situazione di Iannone prima di andare a cercare un eventuale rimpiazzo sul mercato. Al momento Andrea Dovizioso fa abbastanza gola, ma tra un mese potrebbe anche non essere più sul mercato, avendo ceduto alla corte di qualche costruttore che gli offre un posto da collaudatore.

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